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10 Cloverfield Lane, il ritorno di J. J. Abrams

10 Cloverfield Lane, il ritorno di J. J. Abrams

02 Maggio 2016 0 Di Emilia Parisi

10 Cloverfield Lane: il regista esordiente Dan Trachtenberg dirige un thriller paranoico e claustrofobico, spin-off del fantascientifico Cloverfield, interpretato da John Goodman e Mary Elizabeth Winstead. In sala dal 28 aprile

10 Cloverfield Lane, il thriller fantascientifico di J. J. Abrams

I mostri si presentano in diverse forme. A ricordarlo allo spettatore è la locandina geometrica di 10 Cloverfield Lane (qui la scheda del film), thriller fantascientifico diretto dall’esordiente Dan Trachtenberg (Black Mirror, 2011-2014) e prodotto dalla Bad Robot Productions di J. J. Abrams (Mission: Impossible III, 2006; Star Trek, 2009; Super 8, 2011; Into Darkness-Star Trek, 2013; Star Wars: Il risveglio della Forza, 2015), in collaborazione con la Insurge Pictures, divisione della Paramount Pictures.

Scritto da Damien Chazelle (Whiplash, 2014) e Josh Cambel & Matthew Stuecken, la pellicola è interpretata da Mary Elizabeth Winstead, John Goodman, John Gallagher Jr., Bradley Cooper, Suzanne Cryer e Jamie Clay. Miscela esplosiva di thriller psicologico e fantascienza, 10 Cloverfield Lane (qui il sito ufficiale) è una sorta di seguito spirituale di Cloverfield, diretto nel 2008 da Matt Reeves e prodotto dallo stesso Abrams. Nel film di Reeves, innovativo disaster movie girato con la tecnica del found footage, un gigantesco kaiju semina morte e distruzione sulla costa di Manhattan.

In 10 Cloverfield Lane, invece, c’è un mostro anche se non è quello che ci si può aspettare. In realtà, lo script originale della pellicola di Trachtenberg s’intitolava Valencia ed aveva come protagonista una teenager che dopo un incidente d’auto si risvegliava all’interno di una cantina, con un custode che sosteneva che la società era stata devastata da un attacco nucleare. Anche il finale del soggetto originale era molto diverso da quello portato sul grande schermo. L’autore del progetto era lo stesso Trachtenberg, regista di un fan film del videogioco Portal (2007). Probabilmente il finale fu modificato dagli autori per meglio adattarlo al contesto di Cloverfield.

10 Cloverfield Lane, il plot

Louisiana, sud degli Stati Uniti. Michelle (Mary Elizabeth Winstead) è una giovane donna che vive a New Orleans. Dopo una lite con il fidanzato Ben (Bradley Cooper), abbandona il suo appartamento e comincia a guidare attraverso le assolate campagne della Louisiana. Durante il tragitto, la radio fornisce informazioni su una serie di misteriosi blackouts verificatisi in alcune città della zona. Mentre armeggia con il cellulare, Michelle ha un violento incidente automobilistico. Al suo risveglio, tutto è completamente cambiato: è sdraiata su un materasso, sporca di sangue e immobilizzata da manette, ha un tutore alla gamba e una fleboclisi al braccio sinistro.

Dopo aver realizzato di essere prigioniera all’interno di una cantina, Michelle cerca disperatamente di liberarsi dalle manette, trova il modo di raggiungere il cellulare, ma non c’è campo. All’improvviso qualcuno striscia dietro la porta blindata, la spalanca e le si avvicina: si tratta di Howard Stambler (John Goodman), un corpulento signore di mezza età, che la invita a calmarsi e le spiega che si trova all’interno di un bunker sotterraneo, attiguo alla sua fattoria e da lui stesso progettato. Il mondo esterno è stato colpito da un attacco batteriologico e non è più possibile uscire fuori. Nel rifugio segreto c’è anche Emmet DeWitt (John Gallagher Jr.), un vicino di casa, che ha chiesto ospitalità ad Howard per sfuggire alle radiazioni.

Michelle è perplessa, non riesce a credere fino in fondo alle parole di Howard e decide di tentare la fuga: dopo aver rubato le chiavi al padrone di casa con uno stratagemma, la ragazza si arrampica sulla scaletta e raggiunge il portone d’ingresso. Al di là di esso c’è Leslie (Suzanne Cryer), una donna con il volto semi-scarnificato dalle radiazioni, che supplica Michelle di lasciarla entrare. Dopo la morte di Leslie, Michelle si convince della buona fede di Howard. A causa di un guasto all’impianto di condizionamento, Michelle è costretta a strisciare nel condotto di aerazione: giunta in uno stanzino e riavviato il contatore, Michelle nota con orrore la parola “help” incisa su un vetro e un orecchino macchiato di sangue sul pavimento…

Ambientazione, tematica e personaggi

10 Cloverfield Lane comincia come Psycho (1960) di Alfred Hitchcock: Michelle è una donna in fuga che attraversa il paese a bordo della sua automobile. Il territorio che le si para davanti, lande assolate e fertili pianure, è quello della Louisiana, uno degli stati federati degli Stati Uniti d’America. Le riprese del film sono iniziate il 20 ottobre del 2014 a New Orleans, una delle città più importanti e caratteristiche della Louisiana, mentre scene di esplosioni, incendi e fumate varie (l’astronave aliena sparge del pesticida sul campo di granturco accanto alla fattoria Stambler) hanno avuto luogo a Hahnville, sempre in Louisiana, nel dicembre dello stesso anno. Angoscianti al punto giusto le musiche di Bear McCreary (Battlestar Galactica, di David Eicke e Ronald D. Moore, 2004-2009; The Walking Dead di Frank Darabont, 2010; Outlander di Ronald D. Moore, 2014), che accompagnano tutti i momenti di tensione della storia.

Se l’incipit di 10 Cloverfield Lane si ispira al capolavoro indiscusso del maestro del brivido (anche nelle linee geometriche dei titoli), la convivenza forzata all’interno del bunker sotterraneo riporta alla memoria il post-apocalittico The Divide (2011) di Xavier Gens, pellicola di fantascienza in cui un gruppo di sopravvissuti si rifugia nelle cantine del condominio dove abitavano per sfuggire ad un attacco atomico che ha distrutto New York. La fuoriuscita dal rifugio, la lotta contro gli invasori per la propria sopravvivenza e la stessa caratterizzazione dei mostri ricorda, invece, La guerra dei mondi (2005) di Steven Spielberg, tratto dal romanzo omonimo (1897) di H. G. Wells (un padre di famiglia del New Jersey combatte con tutte le sue forze per difendere i propri figli da un’invasione aliena).

Il vincitore del Golden Globe John Goodman (Il grande Lebowski, di Joel e Ethan Cohen, 1998; Flight, di Robert Zemeckis, 2012) è perfetto nel “doppio” ruolo di un carceriere psicopatico che sevizia vittime innocenti nel suo bunker antiatomico e “padre” amorevole che vuole soltanto proteggere i suoi beneamati “pargoletti”. La sua interpretazione del custode generoso e collerico al tempo stesso, sempre sull’orlo di una crisi isterica, riporta alla memoria simili performances, come quella di Khaty Bates/Annie Wilkes in Misery non deve morire (1990) di Rob Reiner oppure quella di Daria Nicolodi/Frau Bruckner in Phenomena (1985) di Dario Argento. Accanto a John Goodman, Mary Elizabeth Winstead (La cosa, di Matthijs Van Heijningen Jr., 2011; Scott Pilgrim vs. the World di Edgar Wright, 2010) e John Gallagher Jr. (serie Tv The Newsroom, di Aaron Sorkin, 2012-2013).

   

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