Studiare a Malta, un investimento per il futuro a due passi da casa
08 Gennaio 2019Sempre più italiani, negli ultimi anni, decidono di lasciare l’Italia per andare a vivere all’estero con la famiglia. Un numero molto consistente sceglie di trasferirsi a Malta, per le ottime opportunità lavorative che offre, per il clima mite e, non ultimo, per la vicinanza all’Italia. Si presenta, allora, la questione di quale scuola scegleiere per i propri figli. Studiare a Malta, infatti, può offrire molte opportunità di crescita ai ragazzi.
Il sistema scolastico maltese
A Malta si segue il curriculo britannico e le scuole sono, in media, molto valide. Ma quale istituto scegliere? Va detto che l’isola offre diversi tipi di scuole: quelle pubbliche, le private, le scuole religiose e quelle internazionali. Dopo l’asilo inizia la Primary School, o scuola elementare, che termina a 10 anni. Poi, da 11 a 16 anni i ragazzi frequentano la Secondary School e al termine sostengono l’esame di maturità. A questo punto termina l’istruzione obbligatoria e si può scegliere se proseguire per altri due anni, per conseguire un ulteriore diploma (A-level) che dà accesso all’università.
Quale scuola scegliere?
La scelta della scuola dipende da molti fattori, tra cui il tempo che si pensa di trascorrere sull’isola. Infatti, se la permanenza è di 2-3 anni, è meglio optare per una scuola internazionale, che però ha dei costi molto elevati. Le scuole religiose sono piuttosto ambite e, visto l’alto numero di domande, spesso si procede all’estrazione a sorte degli allievi. Le scuole pubbliche maltesi sono ottime e gratuite e vi si accede in base alla città di residenza: non si può scegliere quale scuola frequentare, ma viene assegnata d’ufficio in base a dove si risiede. Sul sito del Ministero dell’Istruzione maltese che trovate a questo link si trova l’elenco di tutte le scuole e tante utiki informazoni sul sistema scolastico.
Visto l’alto numero di alunni expat, molte scuole si sono attrezzate. Noi ne abbiamo visitata qualcuna per vedere da vicino come funzionano. Il Maria Regina College di Mosta è composto da più edifici moderni e ariosi, con aule ampie e luninose, di recente costruzione ed ospita sia la scuola primaria che secondaria. Visto l’alto numero di figli di immigrati, la scuola è molto attiva nei programmi per gli studenti non-maltesi. “Qui da noi”, spiega il preside Jude Taddeo Zammit, “se arriva uno studente che non parla inglese, viene inserito nella Induction Class, una classe propedeutica in cui i ragazzi studiano solo inglese e maltese. In questo modo acquisiscono la conoscenza necessaria e vengono poi inseriti nella classe anagrafica di appartenenza”.
Stesso discorso anche per il St. Claire College, a Pembroke. La scuola sorge in una stupenda posizione di fronte al mare, all’interno di un edificio storico di grande bellezza. “Il 25% dei nostri alunni è straniero”, afferma la preside Mary Rose Leone, “mentre in tutta Malta negli ultimi tre anni si è registrato il 38% di studenti stranieri. Ci siamo quindi dovuti adeguare a questa nuova realtà. Le lezioni sono per lo più in inglese, e il maltese è studiato come lingua straniera. Dopo il diploma, gli studenti che decidono di proseguire gli studi ricevono mille euro per l’acquisto di un computer, più un bonus mensile di circa 80 euro per le spese di trasporto”. Ma c’è di più, perché a Malta anche l’università è gratuita, e la laurea è riconosciuta in UK, Usa, e Australia.
San Andrea, la scuola per gli italiani
Tra le scuole private, abbiamo deciso di visitare il San Andrea, a Mgarr, perché è l’unica che offre un progetto bilingue Italiano-Maltese dalla prima elementare alla terza media. Abbiamo chiesto come funziona al Preside, prof. Stephen Briffa.
“Nella nostra scuola”, sottolinea il preside, “è fondamentale fornire ai ragazzi le competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate, come anche a risolvere i conflitti dove ciò sia necessario” .