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26 Giornata, Serie A: di nuovo Napoli, Juve in rimonta

26 Giornata, Serie A: di nuovo Napoli, Juve in rimonta

08 Marzo 2021 0 Di Fabio Carolla

Serie A, 26 Giornata: si rialza il Napoli, battuto il Bologna. La Juventus rimonta sulla Lazio. Pioli batte Juric. Inter prima: Dea ko.

26 Giornata: Benevento in pari, Juventus in rimonta

Settimana intensa per le squadre di Serie A, che si ritrovano a dover giocare di nuovo nel weekend dopo il turno infrasettimanale. 26 Giornata di Serie A, dunque, che si apre all’insegna dei gol nella giornata del sabato.

Ad aprire la giornata ci pensano Benevento e Spezia, impegnate sul campo dei liguri. Il Benevento tentenna nelle ultime partite; lo Spezia, invece, si conferma sorpresa del campionato, al di là dei risultati.

La partita è di difficile interpretazione, sin dalle prime battute di gara: c’è il Benevento, ma lo Spezia spinge di più. Eppure, i primi a trovare la rete che sblocca la partita sono i giallorossi con un gol spettacolo di Gaich, neo-acquisto arrivato a gennaio. Il talento argentino – prima in forza ai russi del CSKA Mosca – gioca di gambe per mandare a sedere il difensore, poi conclude a rete di sinistro da posizione ravvicinata.

Il Benevento poi, come di consueto nelle ultime partite, si perde e lascia giocare agli avversari che attaccano senza mai mollare la presa. Il definitivo gol del pareggio spezzino arriva pressoché tardi – considerando gli sforzi fino a quel momento – con la rete di Verde: l’attaccante infila a porta a portiere battuto, su azione rocambolesca.

Il risultato finale di 1-1 è, come la partita, difficile da interpretare: chi è più contento? Sicuramente il Benevento ottiene un ottimo risultato contro una squadra difficile, ma c’era urgenza dei tre punti; lo Spezia, invece, perde l’occasione per tornare alla vittoria e l’avversario oggi non era al meglio della sua forma.

Nel pomeriggio del sabato in questa 26 Giornata di Serie A il calcio italiano si sposta in Friuli, dove l’Udinese ospita i neroverdi del Sassuolo. Le squadre affrontano la partita forti degli ultimi risultati importanti ottenuti: se l‘Udinese può vantarsi del pareggio – e della partita stupenda – contro il Milan, il Sassuolo può rispondere con il 3-3 contro il Napoli.

La sfida della Dacia Arena è intensa e può riassumersi in un semplice titolo: De Paul, ma senza gol. L’argentino, infatti, è ovunque in campo ed è autore di passaggi e giocate strabilianti, ma il gol non arriva. Prima assiste Llorente, l’attaccante ex Napoli arrivato a Gennaio, poi invece pesca in area Pereyra che è libero di appoggiare il pallone a rete.

Tanta gioia per i friulani che con il risultato finale di 2-0 solidificano la loro 11esima posizione in classifica e lanciano un’occhiata a chi sopra di loro: l’Udinese è pronto ad affrontare chiunque. Dall’altro lato, De Zerbi avrà molto da rimproverare ai suoi ragazzi, assenti per 90 minuti di gioco.

Si accende la serata del Sabato: alle 20:45 la super sfida Juventus-Lazio. Due squadre tra le migliori del campionato che si trovano a vivere stagioni diverse, ma forme simili: devono trovare la continuità che tanto è mancata nel corso dell’annata. Questa sfida è anche questo: la ricerca di risultati e morale da parte di entrambe.

Alla Juve serve il colpo di genio dei singoli – e gli errori difensivi della Lazio – per portare a casa i tre punti. Prima sono i biancocelesti a sbloccare la partita con il gol di Correa, abile a sfruttare il pallone regalatogli da Kulusevski.

Poi, la tanta Lazio è ostacolata dalla sfortuna: scheggia la traversa e si avvicina al gol, senza mai raggiungere il raddoppio. La Juventus si fa coraggio e Rabiot trova il pareggio con una botta secca sotto la traversa: Reina può solo guardare il pallone entrare a rete.

Nel secondo tempo, il maggior discriminante è la (pessima) qualità difensiva della Lazio. Sul 2-1, i biancocelesti regalano il pallone a Chiesa che ribalta l’azione e il risultato, fornendo assist a Morata a tu-per-tu con il portiere. Sul 3-1 è Milinkovic-Savic a stendere ingenuamente Ramsey in area di rigore: nessun dubbio, calcio di rigore assegnato e trasformato da Morata.

Il risultato finale di 3-1 senza Ronaldo è una pubblicità perfetta per Pirlo: può contare sui suoi anche quando il marziano non c’è. Per la Lazio di Inzaghi continua il periodo ‘no’ in attesa del ritorno di Champions contro la macchina tedesca del Bayern: non un bel cartellino da visita.

26 Giornata: Roma concreta, Milan si ritrova

La solita gara delle 12:30 vede nella 26 Giornata di Serie A affrontarsi Roma e Genoa. I grifoni sono ospiti della Lupa allo stadio Olimpico di Roma. Tante le attese: El Shaarawy affronta l’ex, Destro anche; il bel gioco di Ballardini contro il rigore calcistico di Fonseca.

Purtroppo, le tante attese vengono deluse dalla partita in sé. Non c’è molto per i tifosi neutrali. Un solo gol, quello di Mancini, che arriva di testa su calcio d’angolo battuto da Pellegrini: il difensore impatta quasi indisturbato di testa e Marchetti – in sostituzione a Perin – non può nulla. Poi le emozioni svaniscono.

Genoa e Roma provano a farsi vedere avanti, ma nulla di che: le azioni sono tutte velleitarie. Fonseca porta così, nella noia dell’Olimpico, tre punti a casa, utili ad assicurare un momentaneo quarto posto in attesa dell’incontro Inter-Atalanta, in gara lunedì sera. Per il Genoa nulla di preoccupante: la posizione è sicura ed i risultati con Ballardini si vedono.

Tre le gare delle 15:00 e 14 i gol totali: tante emozioni e tanto calcio nella domenica della 26 Giornata di Serie A. Partiamo con il Crotone, che ospita il Torino all’Ezio Scida, in Calabria. In panchina Cosmi cerca i primi tre punti in questa esperienza con i pitagorici. L’avversario Nicola, invece, porta la sua squadra in Calabria dopo gli incontri bloccati contro Sassuolo e Lazio, causa focolaio Covid nello spogliatoio.

Purtroppo per i granata, il campo non li accoglie benevolmente: sono 4 i gol rifilati dagli squali. La squadra di Cosmi sembra giocare su un altro livello fisico: è veloce, atletica e dovunque in campo. Se la prima rete di Simy è inizialmente pareggiata dall’ex Mandragora, poi è solo dilagare crotonese in campo.

Nel secondo tempo, prima arriva la doppietta di Simy – su rigore – poi Reca e Ounas, con due gol di rara bellezza. Nel mezzo c’è la speranza piemontese con il gran tiro dalla distanza di Sanabria: tuttavia, la rete è solo una scintilla che non accende il fuoco della rimonta. Il risultato finale è 4-2.

In contemporanea con la gara di Crotone, a Firenze la Viola attende i crociati del Parma. Una sfida dal sapore – amaro – del vintage: due squadre dalle grandi storie che ora sono costrette a lottare per la salvezza.

Anche qui, 6 i gol della sfida e tante emozioni, con ribaltamenti di fronte repentini. Ad aprire le danze ci pensa Martinez Quarta con un gran colpo di testa sul cross di Pulgar. Poi è lo stesso Pulgar a regalare rigore agli avversari, per via del suo goffo intervento in area: il mediano tocca il pallone di mano e l’arbitro non ha dubbi. Non sbaglia sul dischetto Kucka che riporta il risultato in equilibrio al 32esimo. Bastano 10 minuti alla Fiorentina per smentire il pareggio ducale, con il gol in spaccata di Milenkovic.

Non mantiene il risultato nel secondo tempo. Partono meglio i gialloblù che prima trovano il pareggio con Kurtic, poi il vantaggio nei minuti finali con Mihaila. Alla Fiorentina serve solo un miracolo per pareggiare la partita. Nessun miracolo, in realtà, ma solo un altro goffo intervento, questa volta di Iacoponi, che fa autogol. Risultato finale: 3-3.

Sfida interessante alle 15:00: il Milan affronta l’Hellas Verona nel freddo del Bentegodi. Squadre opposte sulla carta: l’Hellas viene dal 3-0 imposto contro il Benevento, il Milan invece dal pareggio in extremis contro l’Udinese. Le attese iniziali favoriscono tutte il Verona, ma il campo dice la sua e non è d’accordo: il risultato finale è 2-0 per il Milan.

Senza gli infortunati, il Milan ha bisogno della magia del bosniaco Krunic per trovare il primo gol: su punizione, il centrocampista trova l’angolo giusto dove Silvestri non può arrivare. Al raddoppio, invece, ci pensa Dalot con un gran destro finito sotto la traversa.

Non può nulla Juric contro gli uomini di Pioli: il Milan si porta a meno 3 dalla vetta, in attesa della partita dei cugini nerazzurri. Fallisce il tentativo di allungo sulla zona Europa per il Verona: tutto rimandato al prossimo turno.

Pareggio della Doria, il Napoli finalmente vince

Alle 18:00 i sardi del Cagliari affrontano i blucerchiati della Sampdoria. Ranieri affronta la sua ex squadra; Semplici invece cerca la terza vittoria di fila.

La partita inizia con il piede giusto per il Cagliari: da rimessa laterale, Pavoletti appoggia a Joao Pedro che conclude a porta. Audero respinge, ma la difesa non è veloce ad allontanare il pallone dalla propria area ed è facile preda per il brasiliano che può concludere facilmente a rete.

Per trovare il pareggio, la Sampdoria ha bisogno di aspettare il secondo tempo quando Bereszynski tira potente a porta: il pallone buca le mani del portiere Cragno. Poi la Sampdoria continua a spingersi in avanti e trova anche la rimonta con un’altra grande conclusione di Gabbiadini, al suo primo gol in questo campionato.

Il Cagliari non si arrende e all’ultimo secondo di partita trova il gol del pareggio: su una respinta difensiva, Nainggolan è il primo ad avventarsi sul pallone. Lascia bene il suo destro ed il tiro potente non da scampo al portiere Audero. Il risultato finale è di 2-2.

Semplici arresta così la sua fame di vittoria e si scontra contro una solidissima Sampdoria. Nulla da recriminare ad entrambe le squadre: la partita è ricca di emozioni e sono pochissime le sbavature difensive.

La domenica della 26 Giornata di Serie A si chiude con Napoli-Bologna. Un Gattuso in difficoltà affronta un Mihajlovic non al meglio della sua forma: entrambe le squadre vivono di alti e bassi, con il Napoli che può però trovare la scusante dei numerosi infortuni.

Il Napoli parte a bomba: Ruiz passa il pallone a Zielinski che la appoggia di tacco ad Insigne. Il capitano può piazzare il pallone a lato di Skorupski, immobile nel vedere la sfera terminare a rete.

Nei minuti successivi, tanto Napoli con qualche sprazzo di Bologna, che però non molla. Non mancano i soliti inciampi partenopei: annullato un gol al Bologna per fallo di Palacio, dopo un pessimo rinvio di Ospina che aveva regalato il pallone proprio all’argentino.

Gli azzurri si riprendono e trovano il raddoppio con la velocità di Osimhen, ritornato al gol. Il nigeriano poi sbaglia incredibilmente un gol a portiere battuto.

Il Bologna ci riprova e segna con Soriano, ma le speranze emiliane di qualsiasi possibile rimonta vengono subito spezzate dal gol di Insigne al 73esimo.

Il risultato finale di 3-1 rilancia i napoletani alla lotta per la Champions, unico obiettivo rimasto a Gattuso.

Inter, continua la scalata: battuta la Dea

Il posticipo del lunedì sera regala alla 26 Giornata di Serie A una sfida dalle grandi attese: l’Atalanta arriva a San Siro per provare ad arrestare la serie di risultati positivi dell’Inter.

Conte sa di star compiendo una rivoluzione in casa nerazzurra: è stata riportata la continuità. Adesso l’Inter sogna in grande, provando ad alzare un trofeo a fine stagione. Dall’altro lato, l’Atalanta si prepara al meglio per i prossimi impegni, sopratutto in vista della partita di Champions contro il Real Madrid.

Il calcio però si sa: alle volte è beffardo e finisce per premiare chi sul campo merita di meno. Questo quanto successo in Inter-Atalanta: la Dea gioca, convince, attacca e ripiega bene, dominando la partita per 90 minuti. Tuttavia, è l’Inter a trovare il gol decisivo grazie al gol del centrale Skriniar.

Basta un solo tiro a porta all’Inter per terminare la partita sul risultato finale di 1-0 a favore dei padroni di casa. Tanta amarezza per la Dea: ancora una volta episodi, più che prestazioni, segnano indelebili il risultato di un’ottima partita.

Dal lato interista, invece, c’è una strana sensazione: da una squadra in lizza per la vittoria del campionato ci si aspetta di più. L’Inter non è quasi mai oltre la linea della palla e si chiude troppo in difesa: zero gioco e alle volte risulta troppo lunga – lo si vede bene con i lunghi lanci di Brozovic.

È certo vero che lo scudetto si vince con i punti, più che con le prestazioni (chiedere al Napoli di Sarri per maggiori informazioni), tuttavia è rammaricante vedere un roster come quello interista avere difficoltà ad imporsi, nonostante la classifica suggerisca tutt’altro.

Inoltre, quanto ancora potranno stare sicuri e tranquilli i tifosi interisti? Vincere senza convincere è la tattica giusta? Quanto è vicino il passo falso?

 

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