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Apre a Roma il Tempio dei Mormoni più grande d’Europa

Apre a Roma il Tempio dei Mormoni più grande d’Europa

22 Gennaio 2019 0 Di Francesca Pierpaoli

Piove a dirotto mentre percorro il Grande Raccordo Anulare di Roma, in direzione Bufalotta. Sono diretta al Tempio dedicato ai fedeli del culto della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, meglio noti come mormoni, appena inaugurato. Il panorama urbano è scandito da edifici industriali e dai capannoni di Ikea e del centro commerciale Porta di Roma.

Il grigiore è interrotto da un edificio monumentale sormontato da due guglie di oltre 40 m di altezza e circondato da una piazza verde e ordinata. Sono giunta al tempio. Superato il cancello, mi avvio al Centro Visitatori, dove inizia la visita guidata a cura di Raimondo Castellani, direttore delle Pubbliche Relazioni dei mormoni d’Italia. Dopo un video introduttivo, assistiti da una gentile volontaria texana, per prima cosa, Castellani spiega l’importanza che il tempio riveste per i fedeli: “I templi sono considerati la “casa del Signore”, dove gli insegnamenti di Cristo sono riaffermati tramite matrimoni, battesimi e altre cerimonie, come i suggellamenti, che uniscono le famiglie per l’eternità”. Molto più, quindi, del tradizionale luogo di culto domenicale. “Abbiamo anche una cappella per la messa della domenica e una foresteria per ospitare chi arriva da più lontano”, prosegue Castellani.

La pianta del progetto curato dall’architetto Valentiner.

Si stima che il nuovo complesso possa portare nella Capitale nuovi indotti turistici, costituiti dai fedeli d’Europa in visita al tempio, ma anche da turisti che desiderano vedere da vicino questa opera così spettacolare. “Le istituzioni sono tutte molto disponibili”, dichiara Alessandro Dini-Ciacci, che guida la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni in Italia, “e confidiamo in una reciproca collaborazione”.

Il valore degli antenati

Uno dei punti di pregio del complesso è senza dubbio il Centro Geneaologico, come mi spiega Dini-Ciacci: “Presso il centro ognuno potrà andare a ricercare i propri antenati. Questo grazie ad un accordo che la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ha stipulato con il ministero dei Beni Culturali. Abbiamo avuto accesso a tutti gli archivi di Stato di tutti i Comuni italiani e li stiamo pazientemente trasferendo su file”. Un lavoro molto prezioso e certosino, che consentirà di risalire in modo semplice e veloce alle radici della propria famiglia.

Il tempio più grande d’Europa

Quello di Roma è il centosessantaduesimo tempio al mondo di questo credo, il dodicesimo in Europa e il primo in Italia (fino ad ora il più vicino era quello di Berna, in Svizzera), e sarà il punto di riferimento non solo per la comunità italiana, ma anche per quelle residenti in molti altri paesi, come Malta, Grecia e Albania. I fedeli di questo credo nel mondo sono circa 16 milioni, di cui 25mila in Italia.

Il Centro Visitatori, cuore pulsante delle attività e uffici.

Le visite al pubblico avranno inizio dal 28 gennaio al 16 febbraio, dopo di che, dal 10 al 12 marzo, il tempio sarà dedicato e non più accessibile, se non ai fedeli del culto. Si può prenotare la visita sul sito tempio.lds.org (lun-giov dalle 15 alle 20, ven-sab dalle 9 alle 20).

Un’opera faraonica

Il tempio è un’opera imponente la cui costruzione è iniziata nel 2010 e che ha visto il coinvolgimento di oltre cento aziende per ogni tipo di materiale commissionato, circa 300 operai al giorno impegnati in cantiere, sotto la guida della società italiana Cg Edilcoop, e gli occhi attenti di Maria Camilla Rubei e Dionisio Graziosi, responsabili dell’esecuzione dei lavori.

La piazza del complesso, in travertino, con ulivi e cipressi. (photo @Francesca Pierpaoli)

Il complesso copre circa 6 ettari di superficie, il più grande in Europa, e prevede oltre al tempio anche un edificio polifunzionale, un centro visitatori, una biblioteca e foresteria, oltre ad una grandissima piazza realizzata in marmo e travertino, concepita come un Foro Romano, impreziosita da fontane e giochi d’acqua, aree verdi, aiuole fiorite e ulivi secolari.

Il Centro Visitatori

Arrivando nel Centro Visitatori già si coglie l’essenza preziosa ed esclusiva che caratterizza tutto il progetto, realizzato dallo studio dell’architetto americano Valentiner. A colpire l’attenzione è un murale di vetro, composto da cinque pannelli, che raffigura scene tratte dalla vita del Salvatore Gesù Cristo. L’artista, Tom Holdman e la sua squadra, formata da venticinque assistenti, hanno tagliato meticolosamente a mano gli oltre 6.000 pezzi di vetro per offrire ai visitatori un’esperienza visiva e spirituale.

Il murale di vetro di Tom Holdman, con scene della vita di Gesù. (photo @Francesca Pierpaoli)

Dietro al murale si trova la statua del Cristo Risorto circondato dai Dodici Apostoli: sono copie della statue scolpite da Bertel Thorvaldsen che si trovano nella Chiesa di Nostra Signora in Danimarca. Tra il centro visitatori e il tempio si estende un giardino scandito dalla presenza di piante autoctone quali il pino e  ben 32 ulivi, di oltre 400 anni, che racchiudono un’alta valenza simbolica per la cristianità.

La statua del Cristo Risorto con i Dodici Apostoli.

Un complesso sfarzoso e affascinante

Gli esterni del tempio sono in granito sardo con vetrate decorative. All’interno gli ambienti sono caratterizzati da un lusso discreto, curati in ogni dettaglio. Le finiture interne sono fatte con i materiali più pregiati e della più raffinata fattura: vari tipi di marmo, lapislazzuli, legno sapelli con intarsi in pomellé, anigre, radica e ciliegio e pitture decorative.

Una delle stanze del tempio.

I lampadari sono tutti realizzati con vetro di Murano, per un totale di oltre 30 mila pezzi di vetro, assemblati a mano per dare vita ai 200 lampadari. Come tutti i templi della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli ultimi giorni, anche questo presenta al suo interno caratteristiche tipiche del credo religioso, riscontrabili nel magistrale utilizzo delle luci nelle diverse sale delle ordinanze (funzioni religiose), che crescono di intensità man mano che ci si avvicina a Dio, ma anche elementi caratteristici del luogo che ospita l’edificio.

Ad esempio, le moquettes di molte stanze sono state intagliate a mano, richiamando il disegno architettonico di piazza del Campidoglio, elemento distintivo questo che si ritrova in moltissimi particolari della costruzione, dai soffitti decorati in foglia d’oro, ai pavimenti in marmo, fino alle maniglie delle porte.

Le vetrate fatte a mano raffiguranti rami d’ulivo.

Su tutte le vetrate artistiche, realizzate in America, invece, possiamo ammirare gli splendidi rami di ulivo, pianta caratteristica dell’Italia, oltre ad avere una forte simbologia cristiana. Una particolarità da notare è che il numero delle foglie aumenta salendo ai piani superiori, a ricreare la disposizione del fogliame sugli alberi reali, e per sottolineare come la vicinanza a Dio renda più ricchi.

Dal punto di vista progettuale, “La grande sfida di questo progetto è stato coordinare le tantissime imprese che hanno operato, provenienti da tutto il mondo, far convivere le differenze culturali, organizzative, è stato molto stimolante, ma alla fine il risultato è eccezionale, un complesso di edifici unico, un lavoro unico dove ingegneria e architettura si fondono con arte e culto religioso”, hanno dichiarato i responsabili dei lavori, Maria Camilla Rubei e Dionisio Graziosi della Cg Edilcoop.

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