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Biogas e biometano agricolo, i gas bio che scaldano la politica

23 Luglio 2021 0 Di Nunzio Ingiusto

Nel DL semplificazioni introdotte norme che aiutano l’uso di biogas e biometano, i gas bio derivati dai processi agricoli.

Biogas e biometano agricolo, i gas bio che scaldano la politica

Quando si pensa al gas, generalmente si pensa quella sostanza che viaggia nei tubi ed è estratta dal sottosuolo. A molti metri di profondità, viaggia attraverso mari, monti, campagne, città ed alimenta case ed industrie. Nel panorama delle fonti fossili il gas metano ha diversi primati, ha sostenuto e sostiene  le economie mondiali scatenando ,solo n tempi più recenti, violente opposizioni alla realizzazioni di nuovi gasdotti.

C’è, però, qualcosa di molto simile che si fa strada ed arriva dalle aziende agricole, dagli allevamenti, dal recupero degli scarti: gas bio, più noti come biogas e bio metano. Sono prodotti derivati.

Agricoltura, prorogato al 15 novembre il bando della Regione Toscana per il Sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione.

L’Italia dell’agricoltura ha ingaggiato una lotta con la politica che risponde con lentezza all’incentivazione di biogas e biometano agricolo nel mix energetico nazionale.

L’Europa ha definito una cornice dentro la quale i governi devono assumere decisioni, beninteso rispettando alcuni fondamentali del Green new deal.

Nelle campagne ci sono sottoprodotti che possono essere utilizzati per produrre energia rinnovabile e digestato, fertilizzante organico in grado di riportare sostanza organica al suolo, dice il CIB – Consorzio Italiano Biogas.

Lo ribadisce in questi giorni che in Commissione alla Camera nel Decreto Semplificazioni (vedi Via libera al decreto Recovery, governance e semplificazioni per il Pnrr) sono passate norme a favore dello sviluppo di biogas e biometano agricolo.

Qualcosa avanza mentre in prospettiva i gasdotti vorranno essere utilizzati per veicolare questa materia prima ecologica. Al pari della storica energia blu estratta dal sottosuolo. 

Nel gioco dei si e dei no della politica e della forza dei portatori d’interesse, il Consorzio è alla testa di centinaia di imprenditori agricoli che vogliono risparmiare soldi per l’energia, sostenere l’agricoltura biologica e “competere” con altre fonti di rinnovabili. Il match con la politica ha portato all’approvazione di una norma che favorisce   l’iter di qualifica degli impianti per la produzione di biometano avanzato.

Ma è stato snellito anche l’iter di allaccio alla rete gas, e introdotta una semplificazione nella gestione degli impianti fino a 300kW.

Siamo soddisfatti di questo primo passaggio parlamentare che rimarca l’attenzione politica al contributo dell’agricoltura al raggiungimento degli obiettivi climatici e alle problematiche, anche amministrative, affrontate dal settore in questi anniha detto Piero Gattoni, Presidente del Consorzio Italiano Biogas.

La  sua organizzazione non intende restare ai margini del piano di transizione verde approvato dal Parlamento.

Nessuno fa mistero del fatto che la strategia italiana è sostenuta da grandi risorse europee utili a raggiungere gli obiettivi verdi al 2030 o al 2050.

Ma bisogna essere pronti a prendere quel treno senza incagliarsi in procedure e trattative autolesioniste. Quanto alla possibilità che l’agricoltura nei vari segmenti riuscirà a stare dalla parte giusta della transizione si è capito che non dipende solo dall’organizzazione agricola.

Per seguire la tabella di marcia delineata dal PNRR e valorizzare appieno il potenziale di biogas e biometano in agricoltura occorre partire dallo snellimento degli iter e da norme di indirizzo chiare e applicabili” ha detto Gattoni.

Si riferisce all’approvazione definitiva del Decreto e con lui oltre 950 imprese che nella filiera gestiscono già 500 megawatt di energia.

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