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Bitcoin, dalla prima pizza agli investimenti di Soros e Rockefeller

Bitcoin, dalla prima pizza agli investimenti di Soros e Rockefeller

13 Aprile 2018 0 Di Mattia Mancin

Terza puntata del viaggio alla scoperta dei Bitcoin: dalla prima pizza comprata con la cryptomoneta agli investimenti di Soros e Rockefeller.

All’inizio fu la pizza comprata con 10mila bitcoin…

Dov’eravamo rimasti? Alla pizza, voglia di pizza? Forse si forse no, di sicuro, la prima volta che sono stati spesi dei Bitcoin per comprare una pizza, o meglio due pizze grandi, successe nel 2010, per l’esattezza il 22 maggio, data in cui, un programmatore di nome Laszlo Hanyecz, offrì, sul forum Bitcointalk 10mila bitcoin a chi gli avesse recapitato due pizze presso la sua casa in Florida.

Ora quei 10mila BTC (che nel 2010 corrispondevano a poco più di 25$) al cambio attuale varrebbero più di 70 milioni di dollari!!!

Da allora, il 22 maggio 2010, nella pizzeria dove fu fatto l’acquisto, si festeggia il Bitcoin Pizza Day.

Al giorno d’oggi possiamo dire che possiamo comprare praticamente qualsiasi cosa online (ed offline) utilizzando i bitcoin come moneta di acquisto.

Per chi si stesse chiedendo: ”..anche in Italia?”, la risposta è sì, anche in Italia, rimarreste sorpresi di quanti negozi, attività, nella vostra città accettano pagamenti in bitcoin

Non mi credete sulla parola? Ok, provate a scaricarvi l’applicazione gratuita Quibitcoin (qui le info) disponibile in internet freeware, e perciò gratis. Impostate la ricerca “vicino” e rimarrete stupiti voi stessi del risultato!!!

In Italia, in Europa e nel mondo sempre più attività (online e offline) che accettano i bitcoin come sistema di pagamento.

È altresì vero che colossi come Amazon, Ebay e lo stesso Alibaba non permettono di poter acquistare direttamente tramite le cripto valute, ma a mio modesto parere è solo questione di tempo.

Infatti, per esempio, esiste un sito che permette di comprare buoni Amazon pagando solo bitcoin e poi, ovviamente utilizzarli direttamente sulla celeberrima piattaforma per i propri acquisti: una sorta di acquisto indiretto a due passaggi che consente, in definitiva, un acquisto senza esborso di un euro, ma solo di bitcoin.

Ed ecco una notizia molto poco conosciuta e divulgata (non a caso) dai media che fa capire che la rivoluzione crypto sta cominciando.

Quanti di voi che leggete questo articolo sono a conoscenza del fatto che il bitcoin è moneta di corso legale nientepopodimeno che in Giappone?

Si, avete letto bene, in Giappone!!!

E sapete da quando? Non da poco, da oltre un anno: potete trovare i dettagli qui.

Perché, secondo voi, si tende a minimizzare o a nascondere che paesi industrialmente e democraticamente avanzati sotto tutti i punti di vista come appunto il Giappone hanno deciso di azzardare una simile scelta?

Stiamo parlando del Giappone, paese del Sol Levante che in comune con i cugini cinesi (da loro il bitcoin è illegale) hanno solo i caratteristici occhi a mandorla…, e pur sempre la terza potenza economica mondiale, sempre disposta ad accettare il cambiamento tecnologico.

Ciò in contrapposizione all’oppressiva Europa plutocratica in cui l’adeguamento ai nuovi sistemi tecnologici va prima a soddisfare le esigenze dei grandi gruppi bancari e politici, con la banale e scontata scusa dell’antiriciclaggio, (o antiterrorismo tanto fa lo stesso), invece di dire platealmente le cose come stanno…

Si sta cercando di cuocerci a fuoco lento, in modo subdolo, un po’ come la metafora della “rana bollita” (la conoscete?) del filosofo Noam Chomsky:

❝Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone❞.

In parole molto semplici, è come adattarsi pian piano ed abituarsi ad ascoltare, (convincendoci che è cosa buona e giusta) tutto quello che ci viene propinato da Tv, media, giornali, che sono alla fine sempre controllati ed in mano alle solite poche persone che di fatto detengono il potere economico / sociale del nostro paese, in modo passivo senza chiedersi obbiettivamente se quello che ci stanno suggerendo di fare o non fare conviene a noi o a loro.

Avete mai provato ad ascoltare le notizie di un telegiornale ad occhi chiusi, quando parla ad esempio un politico, soffermandoci sugli aggettivi e sul contenuto effettivo di quello che dicono?

Rimarrete stupiti da quello che in realtà “non dicono”.

Anche Soros e i Rockefeller investono in bitcoin

Le vere notizie non si trovano sui titoli di giornali o sulle anteprime dei telegiornali nazionali, bisogna fare un po’ di fatica a discernere tra quello che è reale (o che potrebbe averne una parvenza) e quello che in realtà è simulato, pilotato a vantaggio di interessi oligarchici…

Altre due notizie che fanno capire che il bitcoin sta bussando alle porte del nostro mondo economico con la stessa potenza con la quale un ariete medioevale riusciva a sfondare le porte di accesso delle fortezze e dei castelli sono queste:

  1. Conoscete George Soros, 87 anni, uno dei 30 uomini più ricchi del mondo? che, guarda caso, dopo aver condannato e beffeggiato e deriso il bitcoin come una bolla finanziaria fino all’altro giorno, ha cambiato idea e si presta ad investire sui bitcoin, come riporta Il Sole 24 Ore.
  2. Sulla scia del meno popolare (si fa per dire) Soros, anche una più blasonata e conosciuta famiglia si sta affacciando al mondo crypto. Di chi sto parlando? Ebbene sì, proprio loro, i Rockefeller stanno spostando le loro attenzioni su questo nuovo mondo (qui l’articolo che riporta la notizia).

Cosa ne dite? Ancora tutti convinti che stiamo parlando di una bolla, o forse è il caso di studiare un po’ di più?

Se volete capire come fare per acquistare e mantenere in modo sicuro i vostri bitcoin, non potete perdervi la prossima puntata in cui parleremo appunto di come creare il proprio portafoglio elettronico e di come cambiare la valuta FIAT (euro, dollari ecc…) in bitcoin.

Non esitate a lasciare un vostro commento, la vostra opinione in merito a quanto avete letto, può essermi di spunto per i prossimi editoriali sulla conoscenza e divulgazione del bitcoin.

E se avete perso le puntate precedenti, potete rileggerle qui:

Il Bitcoin, da dove arriva l’oro del (futuro) presente

Ecco perché il Bitcoin è la moneta più potente del mondo

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