
Camorra: maxiblitz a Pomigliano d’Arco
10 Febbraio 2025Operazione dei carabinieri su incarico della procura della Repubblica di Napoli. 27 arresti per reati vari, tutti con il metodo mafioso.
Camorra: maxiblitz a Pomigliano d’Arco
Due clan, molti affiliati e interessi trasversali dietro i 27 arresti di oggi a Pomigliano d’Arco. La cittadina industriale della Campania è stata setacciata dai carabineri del Gruppo di Castello di Cisterna che il bilancio di 4 persone arrestate e poste ai domiciliari e 23 arresti notificati in carcere.
La piazza del malaffare è contesa dai clan Ferretti e Cipolletta che negli ultimi tempi avrebbero alzato la posta per spaccio di droga, estorsioni e danneggiamenti.
L’operazione è partita da una inchiesta della procura di Napoli che ha delegato i carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo Castello di Cisterna che hanno eseguito i provvedimenti.
I reati contestati sono, a vario titolo, associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, detenzione e porto di armi, incendio, tentato omicidio, associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, rapina, usura, sequestro di persona.
Una lunga lista aggravata dal metodo mafioso per “agevolare- dicono i carabineri- i clan Ferretti e Cipolletta”. I due gruppi sono in lotta tra loro e avrebbero realizzato agguati, raid armati a scopo intimidatorio, incendi e tentati omicidi.
Per la città è un brutto colpo che, tuttavia, si inserisce nel maggiore controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. Gli interessi della criminalità organizzata in città sono cresciuti con lo sviluppo di attività commerciali e di piccola industria. Molte le denunce di privati cittadini e delle associazioni antiracket che già in passato hanno portato a perquisizioni e arresti.
Il giro d’affari, secondo gli inquirenti, è tra i maggiori della provincia di Napoli e i clan non rinunciano a sfidarsi. Del resto solo qualche settimana fa sono stati sequestrati alcuni esercizi commerciali perché ritenuti di proprietà di affiliati alla camorra.
L’amministrazione comunale in una nota ha espresso vicinanza alle forze dell’ordine “nel contrasto a ogni forma di illegalità”. Ma è la stessa amministrazione comunale ad essere interessata, da mesi, da una Commissione di accesso agli atti amministrativi disposta dal Prefetto di Napoli Michele Di Bari.
Alla base del provvedimento c’è la verifica della “sussistenza di tentativi di infiltrazione e/o di collegamenti della criminalità organizzata nel contesto dell’amministrazione del Comune”. Tutto in via di accertamento, nonostante polemiche e censure tra i dirigenti comunali per fatti legati ad attività edilizie.
Il sindaco Raffale Russo si dice tranquillo sull’operato della sua giunta comunale ha più volte escluso la presenza delle organizzazioni criminali a Pomigliano d’Arco e le opposizioni ne chiedono le dimissioni.
Il procuratore della Repubblica di Napoli Nicola Gratteri, davanti ai giornalisti ha criticato apertamente il sindaco, parlando di una camorra particolarmente pericolosa.
La Commissione di accesso agli atti, peraltro, era stata sollecitata al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi anche dal deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli in seguito a segnalazioni dal territorio. Il blitz e gli arresti di oggi non sono un buon segnale.