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Cartoline dalla Sicilia

Cartoline dalla Sicilia

25 Settembre 2020 0 Di Patrizia Russo

Si chiama Mal di Sicilia: chi ha messo piede sull’isola ha una sola idea, ritornare e visitare posti nuovi o rivedere quelli già visti.

Alcuni hanno provato il Mal d’Africa, quella sensazione di malinconia che assale il viaggiatore al rientro a casa da questo seducente continente. Ma esiste un altro fenomeno, molto simile, a cui poter dare il nome di Mal di Sicilia: una volta messo piede su questa magnifica terra, si ha una sola idea in testa, ritornare e ritornare, per visitare posti nuovi, per rivedere quelli già visti. Viaggiare per questa Regione, terra di profumi, sapori, cultura e tradizioni non ci si annoia mai!

La Sicilia è una destinazione che accontenta la maggior parte dei viaggiatori: ha sette siti patrimonio Unesco, natura, storia, tradizione, sapori, mare cristallino e paesaggi suggestivi. Spicca, inoltre, per la squisita gastronomia e l’accoglienza dei suoi abitanti che rende questa terra unica. Insomma, la località ideale dove trascorrere le proprie vacanze in ogni stagione. Quando si comincia a programmare un tour nella più grande regione italiana, si ha sempre qualche difficoltà nello scegliere da che parte iniziare, visto che le attrazioni sono numerose. Da Catania a Taormina e da Siracusa a Noto, ecco le perle da scoprire!

Catania tra mare e barocco

Catania, la seconda città della Sicilia, è di una inconsueta bellezza, dominata dall’imponente vulcano Etna e abbellita dalle splendide architetture barocco siciliano sparse per il suo centro storico. Per scoprire il bellissimo museo diffuso, il giro non può che iniziare dalla centralissima piazza Duomo che è davvero un concentrato di capolavori. Punto di convergenza delle vie principali della città, via Etnea, via Vittorio Emanuele II e via Garibaldi, sulla immensa piazza si trovano il Municipio (Palazzo degli Elefanti), la Cattedrale di Sant’Agata, (duomo della città) e Palazzo dei Chierici, conosciuto anche come Seminario dei Chierici.

Al centro troneggia la fontana dell’Amenano realizzata riutilizzando antichi elementi decorativi quali l’elefante in pietra lavica di epoca romana e l’obelisco egizio. La fontana dell’elefante, che i catanesi chiamano “acqua a linzolu”, è oggi il simbolo della città. Dopo la visita alla Cattedrale il consiglio è scoprire le Terme Achillane cui si accede da un corridoio a lato della chiesa. È visitabile solo una piccola parte delle originali terme, ma sicuramente molto interessante e suggestiva che si snoda lungo un percorso sotterraneo proprio sotto piazza Duomo.

In via Vittorio Emanuele II, di fronte alla facciata laterale del Duomo, si trova la Chiesa della Badia di Sant’Agata, uno dei più sfarzosi esempi del barocco catanese. Assolutamente da prenotare è la salita alla cupola e arrampicarsi fino alla sommità per ammirare uno straordinario panorama sul centro storico, con l’Etna sullo sfondo. Passato l’Arco delle Benedettine si entra nella monumentale via Crociferi, considerata l’emblema del barocco catanese.

Tra gli edifici più importanti troviamo alcune tra le più belle chiese settecentesche della città: il Monastero dei Benedettini e la Chiesa di San Francesco Borgia con due ampi scaloni in pietra. Poco lontano si trova il Collegio dei Gesuiti con il chiostro, i portici e le colonne in pietra lavica.

Alla fine della via rimane Villa Cerami, uno dei palazzi più prestigiosi della Catania settecentesca, oggi sede della Facoltà di Giurisprudenza. Altra tappa da non perdere è l’anfiteatro romano, per grandezza secondo solo al Colosseo. Il maestoso anfiteatro, di cui oggi sono visitabili i ruderi, si trova nel centro della città incredibilmente inglobato tra le case e immerso nel traffico cittadino.

Percorrendo via Etnea, considerato il salotto della città, si arriva allo storico mercato cittadino del pesce, la Pescheria. È divertente perdersi tra i banchi che, oltre al pescato del giorno, vendono spezie, colorati ortaggi e si è circondati dalle grida dei venditori che richiamano l’attenzione, in un concentrato di genuinità ed esuberanza. Il mercato è circondato da ristorantini e trattorie che offrono succulenti piatti a base di pesce, oltre che da numerosi chioschi che vendono l’imbattibile street food siciliano: arancini, pizze, focacce, fritture di tutti i tipi …

Catania: l’alternativo quartiere San Birillo Ph. P.Russo/IT24

Dal centro della città una bella passeggiata porta al Giardino di Villa Bellini, per prendersi una pausa immersa nel verde e rilassarsi dopo aver percorso via Etnea in lungo e in largo e aver visitato le tante chiese e monumenti che si trovano lungo il tragitto. Il parco porta il nome dell’autore di mirabili opere liriche come la Norma e la Sonnambula.

Specialmente se fa molto caldo, oltre ad essere un’oasi di quiete, è piacevole rilassarsi sulle panchine dislocate lungo il grande viale tra statue, fontane, vasche, voliere e chioschi. Impossibile una volta scesa la splendida scalinata dei giardini non imbattersi nella pasticceria Savia e gustare un ottimo cannolo, preparato come tradizione comanda.

La camminata nella dinamica Catania continua tra chiese barocche, bei negozi e affascinanti palazzi per arrivare al teatro Massimo Bellini.

Per conoscere un altro volto di Catania è obbligo “attraversare” il quartiere di San Berillo. A pochi passi dalla centrale via Etnea da piazza Stesicoro, ha inizio questo storico quartiere che si snoda in un dedalo di vicoli arricchiti dalla street art (dove ancora si trova la casa della Sapienza) circondati da basse case e antichi palazzi nobiliari ormai in rovina. Per i catanesi è il quartiere della prostituzione ma da qualche anno questo angolo abbandonato della città, grazie agli sforzi di diverse associazioni sta riacquistando la giusta dignità.

Per cena il consiglio è di spostarsi sul lungomare e fermarsi al piccolo borgo marinaro di San Giovanni Li Cuti, uno dei luoghi più caratteristici della città. Sono tanti i locali e i ristoranti che animano questo pittoresco porto; caffè, pizzerie e ristoranti dove poter assaggiare i piatti tipici della cucina siciliana. E, per finire la giornata in bellezza non si può non andare a letto senza aver prima affondato i denti in una soffice “brioscia”, colma di gelato o granita, preparate artigianalmente da Ernesto.

I dintorni di Catania sulle orme lasciate dai Malavoglia

Il lungomare di Catania si estende fino a raggiungere due borghi marinari tra i più caratteristici del territorio etneo: Aci Castello e Aci Trezza. In questi luoghi si cambia decisamente panorama. Ad Aci Castello è possibile visitare il castello Normanno che sobrio e massiccio si erge sulla scogliera.

Dopo la visita è piacevole affacciarsi dalla terrazza per cercare di capire dove il mare ed il cielo si fondono e ammirare le acque limpide del mare che si scagliano nei costoni di pietra lavica. Immediatamente attaccato ad Aci Castello, troviamo il “ruspante” borgo di Aci Trezza conosciuto per essere stato l’ambientazione del capolavoro del Verga I Malavoglia. Nel centro storico, in una vecchia abitazione, si trova il piccolo Museo Casa del Nespolo che permette al visitatore di immergersi nel romanzo e di rivivere le vicende dell’umile famiglia di pescatori. Questa piccola località mantiene il fascino del borgo di pescatori dato dalla poesia delle case che si affacciano direttamente sul porticciolo invaso da una miriade di barche colorate.

Una passeggiata sul lungomare permette di ammirare i faraglioni (le Isole dei Ciclopi) che fieri affiorano dall’acqua, ascoltare il mare che accarezza gli scogli e rivivere la storia. Il poema omerico racconta che questi due massi enormi furono scagliati dal gigante Polifemo furibondo per essere stato accecato da Ulisse. Il suggerimento è di visitarli nel tardo pomeriggio, quando i colori del tramonto illuminano il cielo.

Ultima tappa, ma assolutamente imperdibile, è Acireale, la punta di diamante della Riviera dei Ciclopi. Il centro storico è ammaliante, uno scrigno che conserva i segni del suo nobile passato. Nelle poche centinaia di metri dell’elegante Corso Umberto I sono concentrati chiese, edifici barocchi, invitanti bar e pasticcerie traboccanti di specialità siciliane. La sfida è cercare il balcone più fastoso o l’edificio più riccamente decorato. Perdendosi tra i vicoletti del centro, se si è fortunati, ci si imbatte nei carri allegorici in cartapesta utilizzati per il carnevale, ritenuto il più bello della Sicilia!

Aci Trezza: le isole dei Ciclopi Ph. P.Russo/IT24

Un’escursione sull’Etna

Oltre il mare, il barocco e i borghi, Catania offre un altro must da non perdere: l’Etna il vulcano attivo più alto d’Europa. È una presenza assidua nella città, lo si può ammirare ovunque si vada, dando l’impressione che ci insegua. Se si ha un’intera giornata a disposizione si può farle visita (perché per gli etnei è “idda”, femmina) provando un trekking con una guida esperta per arrivare su in cima fino ai crateri.

Anche un’escursione organizzata in autonomia e con meno tempo a disposizione, farà provare la sensazione di essere approdati su un paesaggio lunare, ma fertile. Il nero della lava, si alterna al blu del cielo e del mare e al verde della vegetazione: i vitigni si alternano a paesaggi aridi e a boschi fittissimi.

Percorrendo uno dei tanti sentieri, si ha la sensazione di camminare su un terreno fragile, le salite e le discese si susseguono delineando un territorio che non è mai uguale a se stesso. Il clima, lassù, è piacevolmente fresco anche d’estate. Persi in questa immensità l’unico rumore che si sente, oltre lo scricchiolio dei piedi sul terreno, è quello del vento.

Tra le meraviglie di questo territorio ci sono i paesi alle pendici dell’Etna. Un posto da scoprire è Zafferana Etnea, per ammirare il panorama tra mare e montagna dalla bella terrazza di Piazza Umberto I Belvedere e per gustare una squisita siciliana, chiamata comunemente anche pizza fritta, da Donna Peppina.

Taormina e Giardini Naxos: tra le località più belle della Sicilia

Taormina: una scalinata Ph. P.Russo/IT24

Proseguendo su quello che è uno dei tratti più belli della costa orientale si approda a due centri turistici imperdibili: Taormina e Giardini Naxos.  

Taormina, famosa in tutto il mondo, sorprende per l’eleganza e l’atmosfera raffinata che vi regna. La passeggiata può iniziare passando sotto la Torre dell’Orologio si raggiunge uno degli angoli più suggestivi: Piazza IX aprile. È la piazza più famosa e scenografica grazie al suo affaccio a strapiombo sul mare. Dalla balconata si ammira un magnifico panorama che abbraccia l’Etna, la baia di Naxos e l’antico teatro. Oltre alla terrazza la piazza si contraddistingue per lo splendido pavimento a scacchiera, la settecentesca chiesa di San Giuseppe e la chiesa di Sant’Agostino, oggi Biblioteca Comunale.

Taormina è chic, nobile, elegante, sempre di moda. Lo si nota percorrendo Corso Umberto I, la passeggiata principale, affollata di caffè, ristoranti, boutique, gioiellerie, botteghe di artigianato e souvenir. Proseguendo oltre si arriva alla grande piazza del Duomo che ospita la Cattedrale di San Nicola e la fontana barocca, nota come Quattro fontane, per le quattro colonnine poste ai lati della vasca centrale.

Al centro si trova la centaura incoronata (il simbolo di Taormina) che regge lo scettro di comando in una mano e il mondo nell’altra. Taormina non si snoda solo lungo la via principale. Il suggerimento, dunque, è di lasciare la strada più battuta ai turisti e di districarsi tra le viuzze laterali alla ricerca di angoli di pace. Si scopriranno scalinate, chiese, monumenti, giardini colorati e scorci da cartolina. I balconi e le porte sono curati nei minimi dettagli, le strade sono ricche di fiori e profumi deliziosi. Oppure sedersi in un bel caffè e gustare una granita alla mandorla ammirando le splendide architetture dei palazzi storici.

Tra le testimonianze architettoniche di varie epoche troviamo Palazzo Duchi di Santo Stefano, un capolavoro di arte gotica siciliana, con dettagli arabo-normanni, che è uno dei palazzi storici più importanti. Tra tanti capolavori, di estimata bellezza, si annovera anche la Villa Comunale (residenza di Lady Florence Trevelyan, nobildonna inglese cugina della regina Vittoria) una vera e propria oasi di pace adornata da specie floreali ed arboree da tutto il mondo. Dopo aver goduto di un po’ di fresco nel magnifico giardino all’inglese, al tramonto è il momento ideale per visitare il suo simbolo per eccellenza, il Teatro Greco-Romano (III a.C.), che non ha certo bisogno di essere decantato! Basterà solo evidenziare che per posizione e veduta è assolutamente scenografico: dalla gradinata si gode di una vista a picco sul mare e del promontorio che cinge la splendida località della provincia messinese.

Castelmola: l’entrata del Bar Turrisi Ph. P.Russo/IT24

Tra i dintorni meno conosciuti di Taormina, ma ugualmente suggestivi, troviamo Castelmola. Inserito nell’elenco dei “borghi più belli d’Italia”, il piccolo centro è raggiungibile attraverso una tortuosa, ma affascinante strada che da Taormina si inerpica sul fianco della montagna. Questo piccolo borgo se ne sta lì, in alto, sospeso nel tempo, immerso nella macchia mediterranea. Salotto del paese è il Belvedere, ovvero Piazza Sant’Antonio, con una caratteristica pavimentazione a mosaico in pietra lavica bianca alternata a pietra nera lavica. La vista è impressionante si spazia sulla costa ionica siciliana, sull’Etna e su Taormina. Girando per le sue viuzze, tra una chiesetta, negozietti di pizzi, ricami e souvenir si incontra lo storico Caffè S. Giorgio dove è possibile gustare il prodotto più peculiare del borgo e cioè il vino alla mandorla. Per il pranzo assolutamente da provare l’ebrezza di entrare nel Bar Turrisi, che, con disinvoltura, espone ovunque falli in legno, coccio e ceramica, in segno di abbondanza e buon auspicio. Sulla terrazza panoramica si potranno degustare molte delle tipicità gastronomiche della Sicilia. Altra splendida località è Giardini Naxos. Oggi diventata una delle attrazioni turistiche più visitate grazie alle meravigliose spiagge, i monumenti storici e la vivace vita notturna.

Siracusa e Noto: capitali di fascino e bellezza

Per completare il tour, nella parte sud orientale della Sicilia, è necessario fermarsi in quelle che sono due tra le più affascinanti città sicule: Siracusa e Noto.

Siracusa non tradisce la fama delle bellezze siciliane visitate in precedenza. La parte più antica, e il suo cuore pulsante, è Ortigia, collegata alla città da due ponti. L’isola è lo scrigno che custodisce al suo interno gran parte dei tesori di Siracusa. In un dedalo di viuzze troviamo anni e anni di storia tra imponenti monumenti, musei, chiese barocche e dimore storiche. Meravigliosa, scenografica e immensa è Piazza Duomo. Oltre alla cattedrale che vanta una delle più belle facciate della Sicilia, in un misto di elementi barocchi e rococò, la grande piazza ospita la Chiesa di Santa Lucia alla Badia e diversi antichi e sontuosi palazzi. La luce che si riflette sulla pavimentazione lucida, la musica degli artisti di strada e le tele dei pittori le conferiscono un’atmosfera magica e lievemente decadente.

Ortigia è una bellezza senza tempo da scoprire perdendosi tra i suoi stretti vicoli e piazzette. Un posto affascinante è la Fonte Aretusia, uno dei pochi luoghi al mondo dove il papiro cresce spontaneamente. Prende il nome dal mito di Aretusia, una delle ninfe di Diana, che volle sfuggire, inutilmente, all’amore del fiume Alfeo. Lui la inseguì e mescolò le proprie acque alle sue in un abbraccio perenne. Dopo le visite di ordinanza è bello prendersi un po’ di tempo per osservare la vita locale, vagabondare per i negozietti e le boutique che animano via Cavour, per una cena a base di frutti di mare sul lungomare e per ritornare in Piazza Duomo, sedersi in uno dei tanti caffè storici per gustare uno zibibbo con la squisita pasticceria siciliana, e ammirarla un’ultima volta illuminata dalla luce tenue dei lampioni.

 Noto: balconi decorati di Via via Nicolaci Ph. P.Russo/IT24
Noto: i balconi decorati di via Nicolaci. Ph. P. Russo/IT24

Tra le irrinunciabili tappe tra Catania e Siracusa c’è sicuramente Noto, la capitale del barocco siciliano. La magnifica città d’arte, dal fascino unico, è stata dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

Il centro storico è un gioiello baracco di indescrivibile charme, che colpisce il visitatore oltre che per i suoi monumenti e i palazzi storici, per l’armonia delle forme, con una architettura urbanistica che rasenta la perfezione! Da Porta Reale si percorre Corso Vittorio Emanuele e ci si immerge nella sua grande bellezza, tanto bella da sembrare finta, come se fosse stata progettata per un set cinematografico! Percorrerla tutta è come passeggiare in un museo architettonico a cielo aperto!

Pur avendo in mano una cartina il modo migliore di visitarla è perdersi senza meta fra le piccole vie in perfetto stile barocco siciliano, con il naso all’insù alla scoperta di palazzi e balconi riccamente decorati. Sono tantissimi i suoi gioielli architettonici, l’icona per eccellenza è la Cattedrale di San Nicolò, ma poi ci sono anche la Chiesa di Santa Chiara, il Palazzo Ducezio, il Teatro Vittorio Emanuele e il Palazzo dei principi di Nicolaci.

Accanto alla cattedrale si trova via Nicolaci, una scenografica strada ricca di palazzi barocchi, balconi decorati con putti, animali e simboli mitologici. Qui ogni anno si svolge la famosa Infiorata. Se percorrendo le vie di Noto, di giorno, si rimane colpiti dal loro fascino e opulenza e opportuno tornare per ammirarla al tramonto quando il sole regala un’illuminazione magica conferendo alle facciate dei palazzi e delle chiese una calda tinta pastello che dona un’atmosfera unica al volto antico della città.

Il fascino dei luoghi, la tavolozza dei sapori, il peso di millenni di storia sono il ricordo che l’isola siciliana reca ai propri visitatori. E, chiunque la visiti, sia che sia per la prima volta, come se fosse l’ennesima sa perfettamente che quando si lascia la Sicilia non è mai un addio, ma solo un arrivederci!

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