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Consiglio europeo, Europa unita su Covid-19 e difesa comune

Consiglio europeo, Europa unita su Covid-19 e difesa comune

01 Marzo 2021 0 Di Anita Bonollo

Al centro del Consiglio europeo COVID-19, salute dei cittadini europei, vaccini, solidarietà con i paesi vicini, ma anche tanta sicurezza e difesa comune. Confermata la forte volontà di collaborazione tra i 27.

Capi di Stato e di Governo uniti in Europa per far fronte comune

Le prossime mosse per combattere il COVID-19 e le misure necessarie per aumentare la resilienza delle strutture sanitarie in Europa nell’agenda del Consiglio europeo del 25 e 26 febbraio, a cui hanno partecipato in video conferenza i 27 Capi di Stato e di governo dell’Ue. Ma anche il piano di distribuzione dei vaccini, il green certificate, certificato di libero movimento in UE con vaccino, le restrizioni di viaggio, ma anche solidarietà con i paesi terzi e con il vicinato meridionale. 

Nella seconda giornata invece, durante il dialogo sulla difesa e sicurezza comune, c’è stato anche uno scambio di opinioni con il Segretario Generale della Nato Stoltenberg, per ribadire l’importanza dell’alleanza transatlantica: “Ribadiamo il nostro impegno a collaborare a stretto contatto con la Nato. Un’Unione più forte significa anche una Nato più forte”, ha detto per tutti il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

Covid, vaccini e restrizioni al Consiglio europeo

L’emergenza sanitaria, dunque, al centro dei lavori dei 27, che si mostrano preoccupati soprattutto per le varianti: “La situazione epidemiologica rimane grave e le nuove varianti pongono ulteriori sfide. dobbiamo pertanto mantenere rigorose restrizioni e nel contempo intensificare gli sforzi per accelerare la fornitura dei vaccini”.

Rimane quindi fondamentale l’intesa comune sui vaccini. 

Mario Draghi, al suo primo Consiglio europeo come Presidente del Consiglio italiano, spinge sulla distribuzione e chiede all’UE di cambiare approccio con le case farmaceutiche per evitare ulteriori ritardi nelle forniture.

Il premier suggerisce anche di adottare il modello inglese: copertura generale con una prima dose per tutti, e solo successivamente fare il richiamo per la seconda dose.

Ancora niente di fatto sul certificato comune sui vaccini, che potrebbe portare al libero movimento in Europa per chi il vaccino l’ha già ricevuto, in modo da incentivare la popolazione a vaccinarsi il prima possibile. Rimane infatti viva la questione etica: influenzando le scelte dei cittadini, si va a ledere il diritto di libera scelta.

Per le restrizioni di viaggi in UE, i leader hanno convenuto sul fatto di continuare a limitare i viaggi non necessari. 

Anche se gli sforzi comuni devono continuare a rimanere focalizzati sulla lotta al COVID, il Consiglio Europeo ha deciso di cominciare già a programmare una linea strategica per migliorare la resilienza sanitaria comune. Hanno invitato quindi la Commissione a presentare entro giugno 2021 un rapporto su ciò che si è imparato finora dalla pandemia.

Solidarietà e vicinato meridionale

Ma il Consiglio europeo ha esaminato anche la questione delle vaccinazioni nei paesi del terzo settore. Per sconfiggere questo virus infatti, è fondamentale contribuire alla vaccinazione di massa, per diminuire i numeri di contagi a livello mondiale.  

Per questo Capi di Stato e di governo si sono detti risoluti nell’intensificare il loro supporto al piano Covax, che prevede la distribuzione di vaccini in 92 Paesi a medio e basso reddito. 

È in programma una discussione sul partenariato e le relazioni con le vicine nazioni del Mediterraneo. Una solida cooperazione con un vicinato meridionale più stabile, più democratico e più prospero è una priorità strategica dell’Unione.

A conclusione della prima giornata, Michel ha lanciato un messaggio di speranza e ottimismo: “come si è visto oggi, abbiamo gli strumenti, le risorse e le capacità che permettono all’Unione Europea di giocare un ruolo chiave, non solo in Europa ma anche a livello internazionale, nel piano di uscita da una crisi che ormai ci accompagna da più di un anno”.

Nato, Difesa e Sicurezza, l’Unione richiede strategia

Strategia, strategia, strategia. L’Unione vuole agire in maniera più strategica, difendendo i propri interessi e promuovendo i propri valori.

I 27 sono impegnati a seguire l’agenda strategica 2019-2024, che tocca quattro punti principali: protezione dei cittadini e delle libertà, sviluppo di un’economia forte, costruzione di un’Europa verde, socialmente giusta ed impatto climatico zero, e promozione di interessi e valori europei nel panorama globale.  

L’Unione Europea deve diventare più resiliente e riuscire a muoversi strategicamente in maniera più autonoma, per prepararsi alle sfide e alle minacce future.

“America is back”, ha annunciato Joe Biden, e anche l’Unione Europea. Forte è la volontà e l’impegno quindi di rafforzare la cooperazione con la Nato e intensificare i rapporti con le Nazioni Unite.

In termini di cyber sicurezza e resilienza, invece, l’UE non deve farsi trovare impreparata. La pandemia purtroppo ha incrementato le minacce. Bisogna migliorare la propria capacità di gestione dei rischi e contenimento dei cyber-attack.

Il Consiglio si è poi concluso con un pensiero all’Italia e alle famiglie delle vittime che hanno perso la vita durante l’attacco in Congo lo scorso 22 febbraio.

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