CoVID in UK, Londra riapre; l’OMS: “Pandemia finita”

CoVID in UK, l’OMS dichiara: “La pandemia sembra finita”. Intanto, Boris Johnson scansa la polemica e riapre: giovedì finiscono le restrizioni.

Boris scansa la polemica: Londra riapre con l’impresa politica

È un turbinio di emozioni quello che accompagna Londra (ed il 10 di Downing Street) nelle ultime settimane. Dopo la polemica del “party gate”, Boris Johnson cerca l’impresa politica.

Supportato da scienziati inglesi e conservatori laburisti, il Primo Ministro sotto la corona ha deciso per la fine delle ultime restrizioni vigenti. Già da giovedì prossimo, infatti, l’Inghilterra tutta vedrà cessare l’obbligo di mascherina (ora rimasto solo sui mezzi pubblici) e le altre misure imposte dal così detto “Plan B”.

Da qualche giorno, invece, i lavoratori inglesi erano già rientrati in ufficio, incoraggiati proprio dal numero uno del parlamento inglese.

Impossibile chiudere un occhio sul quadro generale della situazione, però. Commentatori da tutto il mondo hanno provato a tracciare un (ormai evidente) filo rosso che connette la notizia della fine delle restrizioni con la bufera mediatica che ha coinvolto Downing Street nelle ultime settimane.

Ancora non si placa, infatti, il dissenso popolare nei confronti di quello che è stato considerato da molti un atto indecente. D’altronde, è difficile perdonare un party degli alti membri della politica britannica, mentre tutto il popolo inglese (insieme al resto del mondo) si chiudeva dentro casa per via delle stringenti restrizioni.

Difronte le accuse evidenti, invece, Boris Johnson si è goffamente dimenato, dicendo prima di non saperne nulla, poi di non aver capito fosse una festa. Maldestre scuse che hanno scatenato le più volente risposte dei parlamentari britannici. Tra tutti, l’ex ministro con delega alla Brexit David Davis, che cita Amery contro Chamberlain: “You have sat too long there for all the good you have done. In the name of God, go” (“Siedi lì da troppo per tutto il bene che hai fatto. In nome di Dio, vai”). A differenza di Chamberlain (che presentò le dimissioni il giorno dopo), però, Boris Johnson sembra tutt’altro che deciso a lasciare il posto.

All’indomani delle accuse in parlamento, l’ex sindaco di Londra ha deciso di provare il tutto per tutto per salvare la residenza a Downing Street: cancellate, a partire da giovedì prossimo, tutte le restrizioni CoVID rimanenti in Regno Unito. Per un uomo del calibro di Boris Johnson, è difficile immaginare che la decisione sia indipendente dal quadro generale.

CoVID in UK, OMS: “L’Inghilterra ci dimostra che la pandemia è finita”

A favore di Johnson, però, anche l’OMS. Qualche giorno prima della decisione ufficiale inglese, infatti, il responsabile CoVID all’OMS, il britannico David Nabarro, si è complimentato per la situazione attuale del Regno Unito.

”Sembra che sia luce alla fine del tunnel” ha detto il commissario, confermandosi speranzoso che l’Inghilterra possa segnare l’esempio di futuro per gli altri paesi. Tuttavia, ha rimostrato qualche preoccupazione circa le riaperture finali, richiamando alla cautela.

Gli annunci ufficiali dell’OMS, d’altronde, non sorprendono più di tanto. Al momento, ci sono circa 700 ricoveri ospedalieri per CoVID in UK ed i contagi sono scesi del 40% dal picco di Capodanno. La curva sta rallentando ed è in fase di discesa: l’Inghilterra spera.

A contribuire all’ottimale situazione inglese due fattori principali. Da un lato, la risposta positiva della popolazione inglese alla somministrazione della terza dose, condotta con facilità e rapidità. Dall’altro, invece, la “fortuna” della variante Omicron, dimostratasi più contagiosa, ma meno pericolosa. Ad oggi, infatti, molti tra gli addetti inglesi (scienziati e politici) si sentono confidenti nel considerare il CoVID come una “semplice” influenza.

Il futuro rimane incerto per Londra, tra politica e CoVID, ma le premesse sembrano poter effettivamente preannunciare un cauto ritorno alla normalità.