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Da ex rottamatore a Robin Hood dei ricchi. Matteo Renzi annuncia la crociata contro i poveri

Da ex rottamatore a Robin Hood dei ricchi. Matteo Renzi annuncia la crociata contro i poveri

25 Maggio 2022 0 Di Marino Marquardt

Scrivendo Sopra Le Righe in segno di esclusiva appartenenza ai Propri Pensieri Sgarrupati…

Evidentemente non gli è bastata la lezione del Referendum Costituzionale da Lui promosso. Evidentemente la Legnata rimediata il 4 dicembre 2016 non lo ha indotto a scendere a più miti consigli. Per Lui – Promotore della Consultazione – fu una mazzata terribile che – come è noto – disarcionò dalle Poltrone di Palazzo Chigi Lui e tutta l’Allegra e Goliardica compagnia del Cerchio Magico Toscano.

Testa dura, non gli è bastata la negativa esperienza di sei anni fa. Tanto che ora vuole riprovarci. Lo fa sposando le tesi di Flavio Briatore e di Al Bano, i Poveri Ricchi a corto di Personale; lo fa spostandosi ancor più a Destra, lo fa nella speranza di recuperare almeno parte della perduta popolarità. Lo fa proponendo il replay dell’Estate Scorsa.

E riecco il Robin Hood dei ricchi annunciare la nuova battaglia contro la Misura di sostegno a favore dei Poveri.

Paradossalmente l’annuncio della crociata contro i Deboli si registra all’indomani dell’approvazione del Reddito di Cittadinanza da parte della Unione Europea. Un segno della sintonia del Personaggio con Bruxelles…

Come accennato è il replay di un anno fa, quando a inizio luglio Matteo Renzi dal palco di Confindustria annunciò un Referendum abrogativo sul Reddito di Cittadinanza.

Due mesi di martellante campagna sul tema, poi improvvisamente il silenzio. Fino all’annuncio di ieri: “Vogliamo abolire il reddito di cittadinanza e come previsto dalla legge dal 15 giugno partirà la raccolta ufficiale delle firme”. In calce l’Autografo del Capo di Italia Viva.

C’ha da fa pe’ campà, verrebbe da dire.

Già perché l’ex Capo Scout di Rignano sull’Arno sa bene che l’articolo 31 della 352 del 1970, prevede che “non possa essere depositata richiesta di Referendum nell’anno anteriore alla scadenza di una delle due Camere e nei sei mesi successivi alla data di convocazione dei comizi elettorali per l’elezione di una delle Camere medesime”.

Fatica inutile, dunque, visto che la Legislatura scadrà a marzo 2023, e che nel 2022 e nel 2023 non potrà essere depositato nulla. Le richieste potranno ricominciare a partire da Gennaio 2024 e di conseguenza l’eventuale Referendum potrà essere indetto solo tra metà aprile e metà giugno 2025.

Sullo sfondo dell’iniziativa referendaria la solita narrazione della mancanza di lavoratori a causa del Reddito di Cittadinanza. Una Narrazione peraltro sempre smentita dai dati ufficiali. Nient’altro che una foglia di fico – insomma – per mascherare i non congrui compensi elargiti sotto il Solleone soprattutto ai lavoratori stagionali.

C’ha da fà pe’ campà! – insomma – C’ha da fa per cercare di recuperare un po’ della perduta visibilità, l’ex Rottamatore di Rignano sull’Arno recentemente autodefinitosi Mostro nel libro da lui firmato, un volume che contiene una raccolta di “birichinate” – vere o presunte lo stabiliranno i giudici – addebitate ai genitori, ai parenti più stretti e agli amici

A stretto giro il primo sfottò. “Il programma è già pronto – ironizza infatti il Capo Cinquestelle Giuseppe Conte – un giorno sarà ai banchetti per togliere aiuti alle fasce di popolazione in difficoltà economica e un altro in Arabia Saudita per continuare le sue conferenze lautamente retribuite che magnificano il Rinascimento Democratico Saudita, giusto per arrotondare lo stipendio da senatore”.

Ps. “Sopra le Righe”, è uno spazio in progress che a seconda degli avvenimenti di giornata aggiornerà il commento arricchendolo. “Sopra le Righe” è uno spazio che offre a chi scrive il privilegio di potersi esprimere in prima persona su fatti non necessariamente legati alla quotidianità. Uno spazio eretico in cui le opinioni del sottoscritto talvolta non appariranno coerenti con la linea editoriale. Voltaire docet…

Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola gratificata dalla maiuscola. La maiuscola – insomma – funge da sottolineatura. Chiedo venia a Quelli della Crusca,,,
25/05/2022 h.07.00

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