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Draghi al Senato: l’Italia chiede il cessate il fuoco e mantiene aperto il dialogo

Draghi al Senato: l’Italia chiede il cessate il fuoco e mantiene aperto il dialogo

19 Maggio 2022 0 Di Daniela Staffiere

Nell’85emo giorno di guerra, Il Presidente del Consiglio Mario Draghi nell’informativa al Senato, analizza gli sviluppi del conflitto e ribadisce il ruolo fondamentale dell’Italia nel dialogo diplomatico con la Russia 

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha parlato oggi al Senato della situazione attuale in Ucraina partendo da un’importante ed amara considerazione . “E’ finita l’illusione della pace” ha affermato. “Pensavamo che gli orrori del 900 fossero mostruosità irripetibili e che le istituzioni multilaterali create dopo la seconda guerra mondiale fossero destinate a proteggerci per sempre“.

Ma così non è stato. L’eroica resistenza dell’Ucraina e di Zelensky secondo Draghi mettono davanti ad un’altra realtà, imponendoci delle scelte fino a pochi mesi fa impensabili.

Draghi al Senato: l’Italia chiede il cessate il fuoco e mantiene aperto il dialogo

Draghi ha espresso la piena solidarietà del governo e del popolo italiano all’Ucraina ed al suo presidente e la vicinanza alle 230.000 persone di nazionalità ucraina che vivono nel nostro paese e che soffrono per il destino dei lori cari. Il Senato ha applaudito all’unisono.
La comunità internazionale e l‘Europa fra tutti hanno dato per scontata una pace che si è frantumata con l’invasione da parte della Russia del territorio sovrano del’Ucraina

Già nel 2014, Putin aveva annesso la Crimea con un referendum illegale ed ha iniziato a sostenere le forze separatiste militari del Donbass. Ma oggi il disegno di Putin è ancora più definito. E l‘Europa non può rimanere a guardare.
Le parole di Draghi sul conflitto sono state molto sentite. La grande illusione della pace ha lasciato tutti increduli all’inizio, ma adesso si è rafforzata la consapevolezza che certe immagini di città distrutte, di bambini uccisi, di ragazzi giovani costretti a combattere, non possono essere tollerate. Non è possibile accettare l’invasione di uno stato sovrano, perché sarebbe pericoloso anche per altri paesi europei, ha sottolineato il premier.

La minaccia dell’uso dell’arma nucleare ci riporta indietro di ottant’anni, dopo gli sforzi che tutti gli Stati avevano fatto per garantire pace e stabilità, e porre fine alla corsa agli armamenti.

Italia, apprezzamenti da tutta la comunità internazionale

Il Presidente Draghi ha sottolineato come l’Italia abbia mantenuto in tutte le fasi del conflitto una posizione fermamente ancorata nel campo transatlantico e dell’Unione Europea. E questo ha portato ad un aperto apprezzamento da parte del Presidente Usa Biden e di tutta la comunità internazionale.

Questa riconosciuta solidità ci permette di avere un ruolo importante nei negoziati di pace. Il dialogo diplomatico con la Russia resta ancora aperto senza, tuttavia, mostrare debolezze nella decisione di approvare le sanzioni necessarie. Il comando generale Nato ha attivato i piani per monitorare ed affrontare le potenziali minacce russe per non sottovalutare la crescente aggressività di Putin  anche nei confronti di paesi quali Finlandia e Svezia, che, per questo,  hanno ufficialmente richiesto di aderire alla Nato

Draghi al Senato: sarà l’Ucraina a decidere che pace accettare

L’Italia dunque sta facendo la sua parte anche militarmente perché non è tollerabile l’aggressione russa in territorio europeo. 

“La Nato ha intensificato le azioni sul fianco orientale e il contributo italiano è pari a 2500 unità. Nel medio periodo siamo pronti a rafforzare in Ungheria e Bulgaria il nostro impegno con rispettivamente 250 e 750 unità, in linea con l’azione dei nostri alleati. Valutiamo inoltre il sostegno alla Romania per lo sminamento marittimo del Mar Nero e anche alla Slovacchia nella difesa antiaerea“, ha affermato Draghi.

 L’Europa ha il compito di mantenere aperti i canali di dialogo, spingere per il “cessate il fuoco” e far ripartire i negoziati. Ma spetta al presidente Zelensky ed al popolo ucraino, e a nessun altro, scegliere che tipo di pace accettare. L’Italia si muoverà con i partner europei e gli alleati per ogni possibilità di mediazione,  ma, una pace senza Ucraina non sarebbe accettabile. 

Energia e crisi alimentare: il prezzo da pagare per l’Europa

Il Presidente Draghi ha parlato anche delle conseguenze economiche che ricadranno inevitabilmente sull’Europa ma alle quali il Governo sta già lavorando. Le stime del governo” ha detto Draghi ” indicano che potremmo renderci indipendenti dal gas russo nel secondo semestre del 2024″  

“Durante la mia visita a Washington ho condiviso con il presidente Biden la strategia energetica italiana e siamo d’accordo sull’importanza di preservare gli impegni sul clima che l’Italia intende mantenere”, dice Draghi. In realtà il governo italiano sta lavorando ormai da tempo alla diversificazione delle forniture di gas naturale per rispondere alla politica russa. Allo stesso tempo, l’Italia sta investendo anche molto per aumentare le fonti di energie rinnovabili.

Il rischio della guerra è anche una “crisi alimentare” – ha continuato il premier “L’indice dei prezzi dei prodotti alimentari è salito e ha toccato a marzo massimi storici”. Si rischiano “effetti disastrosi in particolare per alcuni Paesi di Africa e Medio Oriente dove aumenta il rischio di crisi alimentari”

 

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