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Esportazioni delle regioni italiane, per l’Istat nel 2020 un calo del 9 per cento

Esportazioni delle regioni italiane, per l’Istat nel 2020 un calo del 9 per cento

11 Marzo 2021 0 Di Redazione In24

Esportazioni delle regioni italiane in leggera crescita nell’ultimo trimestre 2020, ma non compensa il calo generale dell’export nel corso del 2020.

Esportazioni delle regioni italiane in leggera crescita nell’ultimo quarto trimestre 2020, ma che non compensa il vistoso calo generale dell’export registrato da tutte le regioni nel corso del 2020,dell’otrdine del 9 per cento ma che nel cao della Sardegna sono addirittura del 40 per cento. Lo dicono i dati raccolti dall’Istat e resi nnoti oggi.

Esportazioni delle regioni italiane, per l’Istat nel 2020 un calo del 9 per cento

Nel quarto trimestre 2020, si stima una crescita congiunturale delle esportazioni per tutte le ripartizioni territoriali: più ampia per il Nord-ovest (+6,5%) e il Sud e Isole (+5,7%), più contenuta per il Centro (+3,6%) e il Nord-est (+3,4%).

Nel 2020, rispetto all’anno precedente, l’export registra una contrazione marcata (-9,7%) e diffusa a livello territoriale: rispetto alla media nazionale, è più ampia per le Isole (-30,4%) e, in misura minore, per il Nord-ovest (-10,8%), più contenuta per Centro (-8,5%), Nord-est (-8,2%) e Sud (-6,4%).

Nel complesso del 2020, tutte le regioni, a eccezione del Molise (+26,0%), registrano riduzioni dell’export: le più ampie per Sardegna (-40,6%) e Sicilia (-24,2%), le più contenute per Liguria (-0,7%) e Basilicata (-4,4%). Le performance negative di quattro regioni – Piemonte (-12,7%), Lombardia (-10,6%), Emilia-Romagna e Veneto (-8,2% per entrambe) – spiegano circa i due terzi del calo dell’export nazionale.

Nel 2020, la riduzione delle vendite di macchinari e apparecchi da Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte, di metalli di base e prodotti in metallo dalla Lombardia e di prodotti petroliferi raffinati da Sardegna e Sicilia spiega per 3 punti percentuali la contrazione dell’export nazionale. Diversamente, l’aumento dell’export di metalli di base e prodotti in metallo da Toscana e Lazio e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Toscana, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Abruzzo fornisce un contributo positivo di 1,3 punti alla variazione delle esportazioni.

Nell’insieme dell’anno, i contributi maggiori alla contrazione dell’export nazionale derivano dal calo delle vendite della Lombardia verso la Germania (-10,9%) e la Francia (-12,8%) e del Lazio verso gli Stati Uniti (-36,0%). Per contro, apporti positivi provengono dall’aumento delle vendite della Liguria verso gli Stati Uniti (+95,2%), del Lazio verso Belgio (+18,5%), Germania (+7,9%) e Polonia (+46,5%) e della Toscana verso Cina (+20,9%) e Francia (+3,7%).

L’analisi provinciale dell’export mostra performance negative per la maggior parte delle province italiane: i maggiori contributi negativi si rilevano per Milano, Firenze, Cagliari, Siracusa, Torino, Bergamo e Vicenza. Si segnalano dinamiche positive per Arezzo, Rovigo, L’Aquila, Campobasso e Siena.

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