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Etruria-Boschi, macigno sulla campagna elettorale di Renzi e del Pd

Etruria-Boschi, macigno sulla campagna elettorale di Renzi e del Pd

11 Dicembre 2017 0 Di Marino Marquardt

Tutti la cercano e nessuno la vuole, Madama Etruria-Boschi: ecco il macigno che pesa sulla imminente campagna elettorale di Matteo Renzi e del Pd.

Etruria-Boschi, il macigno sulla campagna elettorale di Renzi e del Pd

C’è il macigno Etruria-Boschi sulla campagna elettorale di Matteo Renzi e del Pd. Un macigno evidenziato e analizzato ieri da Massimo Giletti e dai suoi ospiti in “Non è l’Arena” su La7. Un macigno che sembra legare con filo doppio il confitto di interesse della allora Ministra Maria Elena Boschi, i guai della Banca aretina di cui il padre Pier Luigi era vicepresidente, la rabbia dei risparmiatori derubati dall’Istituto di Credito e il ruolo di Federico Ghizzoni, l’ex Ad di Unicredit al quale si rivolse la Ministra nella speranza di ottenere un aiutino per la Banca prossima al crack. Aiutino non ottenuto.

Un intreccio all’insegna di contraddizioni, di mezze verità e di mezze bugie nel quale si scorge anche una primordiale fame di Potere. Le immagini mostrate ieri parlano chiaro: Babbo Boschi che fugge coprendosi il viso a mo’ di malavitoso mentre un cronista lo insegue; Laterina, poche anime dove si contano più poliziotti e carabinieri a tutela della tranquillità di Babbo Boschi che abitanti; un signor Nessuno – quale è oggi Babbo Boschi – che in difesa della propria privacy si avvale della scorta e della protezione delle forze dell’ordine senza averne titolo…

Scene dell’altro mondo. E c’è chi scommette che altre scene non meno sconcertanti saranno presenti quando la campagna elettorale entrerà nel vivo.

L’esibizione del Potere soprattutto tra provinciali espone a rischi di eccessi. Ricordate ad esempio i settimanali trasferimenti in elicottero di Renzi da Pontassieve a Roma? Una scelta all’insegna della celebre battuta del Marchese del Grillo “Io so io e voi non siete un cazzo”. Una infantile quanto prosaica esibizione di Potere da mostrare ai compaesani, agli amici, ai parenti e ai nemici.

C’è chi il Potere lo esibisce organizzando a spese proprie cene eleganti con annessi regalini da mille e una notte e c’è chi – più infantilmente – mostra il temporaneo Potere facendo a spese dei contribuenti giri in elicottero come se fosse su una giostrina… Questione di gusti e di stili di vita.

Detto ciò, il macigno Etruria-Boschi agita il Pd. Al Nazareno tiene banco il caso scottante della candidatura della Boschi. C’è chi – come l’ex responsabile dello Sport, Luca Bartolomei – consiglia di non candidarla. E’ una voce nel deserto non raccolta dagli altri inquilini del Nazareno in ossequio al legame politico indissolubile che unisce Renzi alla Sottosegretaria.

Impossibile ricandidarla ad Arezzo (sarebbe presa a forconate dai truffati di Banca Etruria), diventano bollenti le linee telefoniche del Nazareno con le segreterie locali di altre regioni. Nessuno la vuole temendo che la sua presenza possa danneggiare i candidati locali. Si parla di Ercolano, la cittadina del sindaco Ciro Bonaiuto boschiano di ferro. Ma anche da quelle parti le tensioni si tagliano a fette.

Intanto Renzi straparla…

Intanto Renzi – in chiara difficoltà – straparla dando l’impressione di non essere consapevole del baratro che si sta aprendo davanti al Pd. A “Repubblica” dice di volere un premier piddino e aggiunge che Pietro Grasso e Laura Boldrini faranno la stessa fine di Gianfranco Fini. Una gufata pazzesca da chi i “gufi” li ha sempre criticati! Cerca di riportalo alla realtà il preoccupato Andrea Orlando.

“Così – ammonisce sondaggi alla mano – rischiamo di andare a sbattere”.
Sullo sfondo la sida di Matteo Salvini. Il leader leghista annuncia che si candiderà in tutti i collegi in cui figurerà candidato Renzi. Staremo a vedere…

 

Qui la puntata di Non è l’Arena di Massimo Giletti sul caso Etruria:

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