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Forte dei Marmi, in mostra i cento giorni di solitudine di Nidaa BadWan

Forte dei Marmi, in mostra i cento giorni di solitudine di Nidaa BadWan

10 Marzo 2017 0 Di Patrizia Russo

Dall’8 marzo al 30 aprile a Forte dei Marmi la mostra fotografica dedicata ai cento giorni di solitudine di Nidaa Badwan, artista palestinese che nel 2013 si chiuse in casa per 14 mesi.

Forte dei Marmi, in mostra la solitudine di Nidaa Badwan

I Cento giorni di solitudine di Nidaa Badwan, la giovane artista palestinese che nel 2013 si è chiusa in casa per 14 mesi sono al centro della bellissima mostra fotografica che ha aperto i battenti l’8 marzo scorso nella ottocentesca Villa Bertelli di Forte dei Marmi (Lucca).

“Perché metti il rossetto? Perchè porti quei pantaloni larghi? Devi indossare il velo non quel cappello colorato di lana. Sei strana, chi sei?”.
“Un’artista”. “
Che vuol dire? Che cos’è un’artista? E soprattutto: che cos’è un’artista donna?”.

L’artista e fotografa Nidaa Badwan ha 29 anni e vive nel sud della Striscia di Gaza. Il 19 novembre del 2013 ha chiuso la porta della camera e non è più uscita per 14 mesi.

In un giorno di novembre fu sorpresa a camminare nel campo profughi di Deir al-Balah, nel sud della Striscia, dove vive con la famiglia a capo scoperto e in compagnia di alcuni ragazzi.

Motivo più che sufficiente per arrestarla. Fu tenuta in cella per tre giorni. Per riconquistare la libertà avrebbe dovuto firmare un impegno a mettersi il velo ogni qual volta sarebbe uscita di casa.

Piuttosto che rinunciare a questa libertà, si è reclusa nella sua stanza, trasformandola nel suo spazio di libertà.

Cento giorni di solitudine, un tripudio di colori contro Hamas

Cento giorni di solitudine Nidaa BadwanDa questi giorni di isolamento, di lotta pacifica, di dramma e di riflessione, è nata la mostra “Cento giorni di solitudine“, allestita, per la prima volta in esclusiva mondiale, in Italia, alla Galleria Civica MO.CA. di Montecatini Terme nel 2016.

Dopo aver esposto in altre grandi città europee è tornata in Italia, a Forte dei Marmi (Lu).

Quello che si può ammirare sono foto uniche, che ritraggono la sua vita: un racconto inedito di solitudine e “rivoluzione” al femminile.

Le bellissime immagini illustrano l’isolamento in cui sono relegate le donne della striscia di Gaza soffocata dall’integralismo del partito islamico che proibisce l’arte, la musica, ha chiuso i luoghi di ritrovo per i giovani e impone il velo alle donne.

Il titolo riporta immediatamente alla memoria il capolavoro di Gabriel GarciaMarquez e il saggio della celebre autrice inglese Virginia Woolf “Una stanza tutta per sé”.

In una terra in guerra e dove al mondo femminile non è permesso esprimersi, una stanza diventa un luogo incantato dove potersi dedicare all’arte e raccontare, attraverso la fotografia, i sogni dei giovani e delle giovani donne.

La stanza, un ambiente intimo, privato, assume metaforicamente sinonimo di libertà, di indipendenza economica ed intellettuale, che è ciò che alla fine è richiesto per il concepimento e realizzazione di un’opera d’arte.

Nella sua stanza chiusa, solo all’apparenza, entrano un tripudio di colori e luci che aprono lo spaccato su una vita quotidiana, fatta di gesti, come fare un caffè, sbucciare cipolle, cucire.

Attività mai banali perché l’artista con suoi scatti riesce a svincolarli da una realtà temporale esterna e rimane forte l’invito allo spettatore a farne parte.

La mostra resterà aperta fino al 30 aprile, ed è visitabile presso Villa Bertelli (viale Giuseppe Mazzini 200 – Forte dei Marmi) nei giorni di venerdì, sabato e domenica con orario 16.00-19.00

 

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