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Il caro bollette che offusca i ricordi

Il caro bollette che offusca i ricordi

16 Settembre 2021 0 Di Nunzio Ingiusto
Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica val bene una tempesta politica.

Aumento della bolletta elettrica del 40 per cento, bufera su Cingolani

Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica val bene una tempesta politica.

L’ipotesi di aumento della bolletta elettrica del 40 per cento ha riportato il ministro al centro della polemica politica.
Più del green pass, più della riapertura delle scuole, più dell’emergenza afgana.
Si è messo da solo in una posizione scomoda, parlando il linguaggio della verità? Forse si. Certamente non è stato mendacio, ambiguo.

Come quando ha parlato di ambientalisti radical chic o ha fatto cenno alla possibilità del nucleare di nuova generazione come opzione energetica del futuro.

Roberto cingolani minisrto transizione ecologica

Il ministro Roberto Cingolani

Le bollette aumenteranno, ma quanti non ne erano al corrente? Era già tutto chiaro a luglio, perché il sistema  dell’energia (produttori, gestori di reti, grande finanza) è in fermento da quando la pandemia ha cominciato a dare un po’ di tregua.

La transizione ecologica italiana, il Green New Deal europeo subiscono un rallentamento generale per una pluralità di fattori. Trascurarli può essere tollerato, ma strumentalizzarli è colpevole.

I prezzi, il sistema dei costi della CO2 che inquina, sono sotto osservazione da tempo, anche prima di luglio.

Le dichiarazioni di queste ore, post esternazioni di Cingolani, fanno, dunque, un po’ sorridere.

Il mondo dell’energia è tra i più complessi tra quelli ancora governati dagli uomini e non dagli algoritmi.

Se avessimo fatto il Green Deal 5 anni fa, non saremmo in questa situazione” ha detto il Commissario europeo Frans Timmermans. Vero.

Ma dove sono i responsabili? In quale ricovero si sono cacciati?

“Bisogna puntare sulle rinnovabili” ha fatto eco Greenpeace. Voilà j’accuse.

Ma da quando l’Italia ha un unico responsabile politico di ambiente ed energia?

Beppe Grillo ha avuto il merito di riunire in un solo decisore politico le scelte di un Paese che affronta una transizione.

Cingolani è uno scenziato  libero e Grillo ha dovuto prendere atto del suo modo di lavorare. Se è pentito di quel nome indicato a Draghi a suo tempo  non lo sappiamo.

Ma prima? Per due governi guidati da Conte, attuale leader dei Cinquestelle,  ai Ministeri chiave dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico ci sono stati esponenti passati alla storia (sic!) come acerrimi nemici di infrastrutture, inceneritori capaci di generare energia pulita, autorizzazioni a fare cose di cui il Paese aveva bisogno.

Chi ricorda la battaglia contro il Tap pugliese? E i comitati contro le pale eoliche ? I sussidi governativi alle fonti fossili non si sono mica fermati in quegli anni. Ricordi.

  1. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa (ph. Palazzo Chigi).

    Giuseppe Conte

Giuseppe Conte,dice che….

L’economia circolare che ha i suoi effetti finali sulle bollette e sui bilanci delle famiglie e delle imprese non si costruisce con i dinieghi. E’ il momento di  sbloccare tutto ciò che è stato bloccato in quegli anni e spostare di nuovo e con forza l’attenzione a livello europeo. Il punto cruciale è che sull’energia l’Europa non è unita.

Matteo Renzi ha ricordato ieri le pene passate con il suo Decreto Sblocca Italia.

Cingolani ha strutturato il PNRR. E’ andato oltre, con decine di miliardi da spendere nei prossimi anni e Draghi lo ha difeso da molti attacchi. Ora sta lavorando ad un provvedimento per alleggerire le prossime bollette di luce e gas. I suoi oppositori strillano ma non possono essere in pace con se stessi.

Evidentemente le tempeste politiche appassionano più della sostanza.

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