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Il telescopio Hubble festeggia 29 anni con le foto del Granchio meridionale

Il telescopio Hubble festeggia 29 anni con le foto del Granchio meridionale

18 Aprile 2019 0 Di Redazione In24

Da 29 anni il telescopio Hubble realizzato da Esa e Nasa lavora alla grande: ecco le foto della Nebulosa del Granchio meridionale HEIC1907.

Hubble regala spettacolari immagini della Nebulosa del Granchio meridionale

Questa incredibile immagine della Nebulosa del granchio meridionale, che ha stranamente assunto la forma della clessidra, è lo splendido regalo che il telescopio Hubble ci ha regalato per il suo ventinovesimo anno di attività.

Era infatti il 24 aprile del 1990 quando Hubble, figlio di un progetto congiunto Esa e Nasa, è stato lanciato nello spazio sulla navetta spaziale Discovery  ed ha iniziato la sua lunghissima carriera di telescopio spaziale, durante la quale ha dato un contributo enorme alla umana comprensione dello spazio.

Tra l’altro, oltre che belle e spettacolari da un punto di vista estetico, le immagini che Hubble manda sullaTerra sono utilizzime soprattutto per sciogliere i tanti equivoci e le errate convinzioni che si erano diffuse tra gli astronomi prima che il telescopio potesse darci immagini ravvicinate di motli corpi celesti.

Insomma, un aiuto essenziale a comprendere e studiare fenomeni astronomici lontanissimi, come appunto questa Nebulosa meridionale del granchio, che è così chiamata per distinguerla dalla più famosa Nebulosa del Granchio, un residuo di supernova visibile nella costellazione del Toro.

E questa è una delle foto che Hubble realizza ogni anno al suo “compleanno”, quando per un po’ si distrae dai suoi compiti scientifici principali e si dà alla fotografia “per diletto”: e in queste occasioni, infatti, che Hubble cattura oggetti particolarmente belli e significativi. L’immagine di quest’anno è la Nebulosa del granchio meridionale e non fa eccezione.

Questa peculiare nebulosa, che esibisce strutture a forma di clessidra nidificate, è stata creata dall’interazione tra una coppia di stelle al suo centro. La coppia ineguale consiste in un gigante rosso e una nana bianca. Il gigante rosso sta disperdendo i suoi strati più esterni nell’ultima fase della sua vita prima ancora che viva negli ultimi anni come una nana bianca. Parte del materiale espulso del gigante rosso è attratto dalla gravità del suo compagno.

Quando una quantità sufficiente di questo materiale estratto viene tirata sulla nana bianca, anch’essa espelle il materiale verso l’esterno in un’eruzione, creando le strutture che vediamo nella nebulosa. Alla fine, il gigante rosso finirà di buttare via i suoi strati esterni, e smetterà di dar da mangiare al suo compagno nano bianco. Prima di questo, potrebbero esserci anche più eruzioni, creando strutture ancora più complesse.

Ma è solo da poco che gli astronomi hanno compreso questo fenomeno: la nebulosa è stata descritta per la prima volta nel 1967, ma è stata considerata una stella ordinaria fino al 1989, quando è stata osservata utilizzando i telescopi dell’Osservatorio La Silla dell’Osservatorio europeo meridionale. L’immagine risultante mostrava una nebulosa estesa a forma di granchio, formata da bolle simmetriche di gas e polvere.

Queste osservazioni mostravano solo la clessidra esterna emanata da una regione centrale luminosa che non poteva essere osservata. Fu solo dopo che Hubble ha “osservato” il Granchio Meridionale nel 1999 che è apparsa la sua intera struttura. Questa ultima immagine ha rivelato anche le strutture interne nidificate, suggerendo che il fenomeno che ha creato le bolle esterne si è verificato due volte nel passato (astronomicamente) recente.

Questa nuova immagine entra così nella storia delle preziose attività svolte da Hubble in questi anni e al contributo che ha reso alla nella nostra comprensione dell’Universo.

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