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Jihad, non sottovalutiamo la minaccia della guerra (santa)

Jihad, non sottovalutiamo la minaccia della guerra (santa)

10 Gennaio 2020 0 Di Corrado Corradi

Per Europol, le vittime del terrorismo legato al Jihad in Europa sono calate: da 150 nel 2015 si è passati a 135 nel 2016, a 62 nel 2017, e a 13 nel 2018.

Terrorismo jihadista, per Europol meno vittime in Europa

Inizio anno, è ora di fare bilanci… Europol tratta la questione e, a grandi linee, ci dice che il numero delle vittime del terrorismo jihadista in Europa è sensibilmente calato: dalle 150 vittime del 2015 si è via via passati a 135 nel 2016, a 62 nel 2017, e a 13 nel 2018.

Non sono ancora stati ufficializzati i dati del 2019 ma Europol attesta che anche per questo periodo il trend è decrescente.

Evviva! Però cerchiamo di non esultare a schiovere, perché un conto è la computistica dei morti (senza il riporto dei feriti) e un conto è il numero e la tipologia di azioni rapportate al livello di guardia messo in atto dalle autorità di sicurezza per contrastare il rischio…

E che rischio: 150 morti nel 2015, 132 nel 2016 e 62 nel 2017!!!

A fronte di una “guardia alta” da parte delle Forze dell’Ordine, si sono comunque registrati i seguenti tentativi (andati a buon fine o falliti, da un punto di vista numerico fa lo stesso):

  • 13 nel 2016;
  • 37 nel 2017;
  • 24 nel 2018.

Chiaro indice di un rischio che è ben lungi dall’essere mitigato

Infatti, nell’impossibilità di condurre azioni complesse, i jihadisti ormai incistati in Europa sono passati ad un’altra tipologia di attentati, non più azioni tipo “combat” ma terrorismo di bassa macelleria: accoltellamenti e impiego di automezzi per schiacciare il maggior numero di persone.

Jihad è guerra santa e la minaccia è sempre presente

Non ci si illuda, la minaccia jihadista continua ad essere presente in Europa al massimo livello e sta giocando con noi come il gatto gioca con il topo.

In particolare i jihadisti sanno che possono contare su un retroterra a loro favorevole costituito da:

  • quelle comunità islamiste (intendendo con il suffisso “ISTA” la militanza attiva) incistate in Europa in seno alle quali è ormai consolidata una prassi consuetudinaria islamica spesso in contrasto con la legge dello stato;
  • una complicità incosciente quanto idiota di responsabili politici prigionieri di slogan per cui i jihadisti sarebbero solo dei ragazzotti che non sono stati integrati.

Pertanto, aspettiamoci a breve/medio termine la riedizione di un attentato mirato a far capire che ci sono ancora e che sono in grado di smettere quando vogliono i coltelli e gli automezzi per azioni a profilo militare…

Il jihad non è un episodio terroristico, è una guerra (santa) e ogni tanto va ricordato.

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