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Costruiamo la pace.Il 19 maggio il webinar per l’infanzia.

Costruiamo la pace.Il 19 maggio il webinar per l’infanzia.

16 Maggio 2023 0 Di Nunzio Ingiusto

Il Diritto alla Pace per l’Infanzia e l’Adolescenza in un Webinar internazionale per recuperare i valori della solidarietà.

La pace è un diritto di tutti, in particolare dei bambini che vedono il loro futuro minacciato dai tanti conflitti che infiammano il mondo. La FIMEM (Federazione Internazionale dei Movimenti di Scuola Moderna) e il MCE (Movimento di Cooperazione Educativa) dicono basta alla guerra. Un appello a tutto il mondo per fermare lutti e devastazioni con il pensiero rivolto a bambini ed adolescenti. Il 19 maggio prossimo ci sarà un webinar internazionale con la
partecipazione delle scuole e degli insegnanti di 30 Paesi nel mondo. L’evento si può seguire sul canale YouTube con
il link: https://www.youtube.com/watch?v=zlPzz0jpqTI.

Il dialogo tra gli operatori di pace delle scuole di tutto il mondo vuole ribadire l’ impegno per una concordia internazionale e lo sviluppo di una cultura della nonviolenza. Solo in questo modo si possono risolvere i conflitti in atto.  L’iniziativa del 19 prossimo  “ è l’occasione per dare voce a bambine e bambini, ragazzi e ragazze sul Diritto alla Pace e per favorire l’impegno condiviso per la pace dei popoli, malgrado le grandi distanze geografiche”. Con il dialogo le distanze si accorciano e i ragazzi possono stabilire relazioni efficaci tra di loro per non assistere o subire violenze e tragedie. L’obiettivo della mobilitazione, infatti, è riflettere insieme, sul significato dell’Educazione alla Pace, alla luce dei numerosi conflitti, ma anche della diffusione della strisciante e subdola educazione alla guerra. Il mondo giovanile si misura, purtroppo, con una  crescente abitudine al binomio “amico-nemico“. Cosa vuol dire ? Che si tende a non comunicare più con il vicino e a seminare odio e vendetta- dice una nota di FINEM e MCE- che durano nel tempo, mentre le diverse difficoltà di relazione andrebbero superate in modo pacifico. I bambini sono i più colpiti da tutto ciò, perché rubando loro la pace li si priva del futuro. La pedagogia popolare è in sé una Pedagogia di Pace, che valorizza ogni persona, cultura, ogni diversità, vista come un possibile arricchimento e non come un elemento da contrastare.

Errori in questa direzione di contrapposizione alle diversità, se ne fanno e ricadono tutte sulle spalle di classi dirigenti retrive. La sensibilà giovanile e i movimenti per i diritti, per l’ambiente, per la tutela delle minoranze, contro lo sfruttamento dei bambini, tuttavia, si vanno affermando. Si combatte contro gli  individualismi, i nazionalismi e i terribili muri di separazione tra persone. C’è, quindi, bisogno di una pedagogia popolare che favorisca  la convinzione che apparteniamo tutti alla stessa umanità e siamo tutti interconnessi e interdipendenti. La guerra in Ucraina non fatto altro che minare alla radice questa convinzione che da tempo guida il lavoro delle centinaia delle libere organizzazioni  della scuola, tra cui, apunto,  la FINEM e il Movimento di Cooperazione Educativa. Gli sforzi per stare vicino ai giovani, certamente, non sono  vani.

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