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Week-end in Ciociaria: alla scoperta di Alatri e Anagni

Week-end in Ciociaria: alla scoperta di Alatri e Anagni

11 Settembre 2021 0 Di Patrizia Russo

Appena fuori Roma esiste un Lazio poco conosciuto, costellato di borghi, piccoli paesi arroccati sulle colline ricchi di storia e tradizione. La Ciociaria è una di queste zone da scoprire per visitare luoghi unici e assaggiare sapori autentici.

Il Lazio a livello turistico possiede numerose attrattive, ma forse, è offuscato dalla presenza di Roma, la meta più desiderata che tutti i viaggiatori sognano, almeno una volta nella vita, di visitare.

Ma uscendo fuori dalla bellissima, ma inevitabilmente caotica Roma, troviamo, tutt’intorno, territori che hanno molto da offrire a chi è in cerca di luoghi di interesse storico, ma anche artistico-archeologico, dalla natura rigogliosa, dove le atmosfere si fanno più autentiche e la vita scorre più lentamente.

La Ciociaria un territorio ricco di testimonianze storiche e archeologiche, ma anche culinarie

Una tappa di in un week-end nel Lazio potrebbe essere la Ciociaria, in provincia di Frosinone, che rappresenta appunto, una zona con antichi borghi ricchi di storia.  Queste località, alle pendici dei monti Ernici, sono caratterizzate da testimonianze storiche e archeologiche; troviamo, a volte, nello stesso luogo strutture dell’epoca romana, medievale, rinascimentale e tantissime splendide chiese.

Tra i borghi della Ciociaria, tra i posti imperdibili da visitare, troviamo Alatri e Anagni. Prima curiosità: secondo la tradizione sono stati fondati da Saturno e insieme a Arpino, Atina e Antino (che oggi è conosciuta come Ferentino) hanno la caratteristica comune che sono tutte città il cui nome comincia per “A” e sono caratterizzate, oltre che per le numerose bellezze storiche ed artistiche, per i loro monumenti e per la presenza di mura poligonali.

Alatri e la leggenda delle mure ciclopiche

Alatri si distingue per la presenza di monumenti antichi e gioielli medioevali. I veri tesori del paese sono l’acropoli della Civita con la sua straordinaria cinta muraria, da cui si gode una splendida vista della città e il centro storico costellato di chiese e abitazioni nobiliari.

Molto imponente la cinta muraria poligonale, denominata anche mura ciclopiche, in riferimento alla tradizione che vuole siano state costruite dai Ciclopi. Si tratta di un’opera costituita da rocce perfettamente tagliate e combacianti tra loro e la particolarità principale è rappresentata dal fatto che siano state incastrate senza l’utilizzo della malta.

 

Particolare delle mura ciclopiche – Alatri | Ph. P. Russo/IT24

Le mura, cingono l’acropoli consentendone l’accesso solo tramite due porte, Porta Maggiore e Porta Minore, anche conosciuta come la Porta dei Falli per via delle incisioni a forma fallica che si ritiene simboleggiassero la fertilità.

La Porta Maggiore dell’acropoli di Alatri conduce al Duomo di San Paolo al cui interno è conservata la Reliquia dell’Ostia Incarnata. La leggenda vuole che divenne carne umana tra il 1227 e il 1228, in seguito a un atto sacrilego.

Il traforo del rosone della Chiesa di Santa Maria Maggiore – Alatri | Ph. P. Russo/IT24

Scendendo dall’acropoli, per stradine suggestive, si arriva alla piazza principale dove si trova la chiesa di Santa Maria Maggiore, in stile romano-gotico, sulla cui facciata spicca il grande rosone. Su questa piazza si affacciano altri importanti edifici come il Palazzo Conti-Gentili con la Meridiana Murale, il Palazzo Comunale e la Fontana Pia, realizzata in segno di gratitudine a Papa Pio IX, in quanto contribuì con una cospicua donazione alla costruzione di un acquedotto in città.

Anagni: la città dei papi

Ad Anagni, passeggiando per le strade del bellissimo centro storico medievale, ricco di chiese e di palazzi storici, si respira un’atmosfera autentica e viva.

Conosciuta come la città dei Papi non solo per essere stata la patria di quattro pontefici: Innocenzo III, Gregorio IX, Alessandro IV e Bonifacio VIII, ma anche perché fu la loro residenza ufficiale che trovarono in Anagni un sicuro rifugio ed una degna sede del loro mandato.

Anagni è, inoltre, ricordata per la vicenda dello “schiaffo di Anagni” che vide coinvolti Bonifacio VIII e il re di Francia Filippo IV il Bello; cosa successe in realtà oscilla ancora tra mito e storia.

Un altro luogo di grande interesse è la bellissima e originale Cattedrale di Santa Maria Annunziata. L’esterno in stile romanico non fa presagire il gioiello nascosto che conserva. La visita, grazie alla presenza qualificata delle guide, attraverso un percorso a ritroso nel tempo, porta i visitatori a scoprire i tesori che questa imponente sede episcopale conserva.

Il primo ambiente che si incontra è la Biblioteca, composta da una ricca collezione di volumi datati dal XV al XX secolo. Di particolare importanza sono tre incunaboli, le prime opere a stampa realizzate dopo l’invenzione di Gutenberg nel 1455. La visita prosegue nella Sala Capitolare dove veniva svolta l’assemblea dei canonici e nelle tre stanze delle Sagrestie che conservano preziosi oggetti in oro e argento e ornamenti sacri indossati dai pontefici.

Al di sotto del pavimento della cattedrale si trovano due cripte. L’oratorio è dedicato a San Thomas Becket, arcivescovo inglese assassinato nella cattedrale di Canterbury nel 1170. Costruito tra il I e il II secolo d.C. conserva ancora l’originale area sacrificale e le pareti accolgono scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, teorie di santi e apostoli, il Giudizio Universale e episodi relativi alla vita del Santo tra i quali il suo martirio.

Cripta di San Magno: la cappella sistina del medioevo

Dall’oratorio si entra in uno scrigno di rara bellezza: la Cripta di San Magno. Divisa in tre navate accoglie uno straordinario ciclo pittorico realizzato tra il XII e la prima metà del XIII, da tre diverse botteghe di artisti tra le più abili dell’epoca. Al suo interno la cripta è completamente ricoperta da pregevoli affreschi, in un perfetto stato di conservazione, che possono essere suddivisi in quattro cicli: scientifico, dell’arca, la traditio legis e apocalittico.

Particolare della Cripta di San Magno – Anagni | Ph. P. Russo/IT24

Sembra un libro illustrato: il primo ciclo raffigura il mondo concreto nel quale viviamo. Sulle volte troviamo, infatti, dipinti i princìpi cardine della generazione del mondo attraverso la raffigurazione degli elementi principali: l’acqua, la terra, il fuoco e l’aria. Particolarmente interessante, anche perché ci troviamo in un luogo cristiano, sono gli affreschi che raffigurano la ruota dei dodici segni dello zodiaco e l’uomo intorno a cui si collocano quattro sfere che simboleggiano le quattro età dell’uomo collegate, a loro volta, ai quattro elementi naturali e alle quattro stagioni

Un’altra serie di volte sviluppa il tema unitario seguendo fedelmente il resoconto della sottrazione e della restituzione dell’arca narrato nel primo libro di Samuele. Troviamo poi scene dell’Antico Testamento e le immagini tratte dal Nuovo Testamento, avvenimenti storici, eventi legati alla medicina ed all’astrologia. Si possono ammirare anche negli affreschi le storie dei miracoli attribuiti a San Magno.

La cucina tra tradizione e gusto

Al ristorante del Gallo, antica trattoria situata proprio nel centro di Anagni, vicino al magnifico palazzo Comunale, si possono trovare piatti tipici della cucina locale serviti con passione e gentilezza dallo staff e dalla proprietaria. Squisito il rustico con guanciale, gorgonzola e mozzarella, servito con pregiati salumi; eccezionali i tonnarelli alla gricia dello Chef Riccardo come pure il timballo Bonifacio VIII preparato con fettuccine senza acqua, rigaglie di pollo, pancetta, funghi, ragù. Il tutto accompagnamento da un buon bicchiere di Cesanese.

Info utili

Per accedere al Museo della Cattedrale di Anagni è obbligatoria la prenotazione effettuabile compilando il form, inviando una mail a museo@cattedraledianagni.it o telefonando al numero 0775 728374.

Ristorante del Gallo per prenotazioni oppure chiamare al +39 392 1406105

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