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Le Terre Alte di Steve McCurry in mostra a Trento

Le Terre Alte di Steve McCurry in mostra a Trento

02 Luglio 2021 0 Di Patrizia Russo

Fino al 19 settembre a Trento, il Mart e il MUSE accolgono uno speciale progetto del fotografo Steve McCurry sulla montagna e le sue genti.

Terre alte, la mostra di Steve McCurry dedicata alla montagna e alle sue genti

Già solo il viaggiare e approfondire la conoscenza di culture diverse mi procura gioia e mi dà una carica inesauribile. Steve McCurry

Nella storica sede di Palazzo delle Albere a Trento, il Mart e il MUSE, per la prima volta insieme, propongono Terre alte, uno speciale progetto di Steve McCurry, la mostra, dal forte valore simbolico, dedicata alle terre e alle genti di montagna. Il percorso che porta il pubblico tra le vette di ogni angolo del mondo è visitabile fino al 19 settembre 2021.

La mostra, nata da un’idea di ittorio Sgarbi e Gabriele Accornero e curata da Biba Giacchetti e Denis Isaia, Terre Alte è un viaggio tra le altitudini del mondo. L’Afghanistan, il Tibet, la Mongolia, il Giappone, il Brasile, la Birmania e poi le Filippine, il Marocco, lo Yemen narrano le simbiosi tra popoli, animali e paesaggi secondo la cifra espressiva che ha reso McCurry uno dei fotografi contemporanei più amati e conosciuti al mondo.

Un inedito progetto che racconta la straordinaria carriera di Steve McCurry e che invita a riflettere sui cambiamenti climatici e antropologici.

Il percorso espositivo si sviluppa su due piani e mostra 130 scatti magnetici che descrivono il fascino della montagna, la fierezza dei suoi popoli, la struggente bellezza dei suoi paesaggi, l’incanto dei suoi silenzi. Le immagini documentano, con potenza inaudita, lo spirito delle vette, la sacralità, gli sguardi e la forza della vita in condizioni estreme.

Terre Alte immortala l’incanto di un’opera d’arte, quella della natura, fatta di paesaggi di sublime bellezza e abitata con determinazione incrollabile dalla “gente di montagna”. Emerge con forza l’equilibrio dello stile di vita di popoli abituati a confrontarsi con due opposti, il pericolo e l’opportunità. La rassegna vuole raccontare come i popoli della montagna abbiano dei tratti antropologici in comune.

Steve McCurry – Lhasa, Tibet, 2000 ©Steve McCurry

Le immagini, in parte inedite, raccontano l’instancabile desiderio di McCurry di esplorare, scoprire e rivelare il mondo. Una vita dedicata a paesaggi sconfinati, tempi dilatati, silenzi che avvolgono lo spirito rimandando a tradizioni antiche e culture contemporanee. La narrazione delle altitudini sospese fra cielo e terra cattura l’armonia fra paesaggio, esseri umani e animali che ancora resiste, sottolineandone la fragilità e offrono al pubblico la percezione di un profondo senso d’infinito.

La mostra è arricchita dalla Icons Room, una stanza nella quale si ripercorre la carriera di Steve McCurry attraverso undici fra le sue più famose fotografie. Tra queste il celebre ritratto della ragazza afgana dallo sguardo intenso, scattata nel 1984 in un campo profughi vicino a Peshawar, in Pakistan.

La rassegna vuole essere anche lo spunto per una riflessione sui cambiamenti climatici e antropologici e sulla decolonizzazione culturale. In tutta l’opera di McCurry ricorre uno spirito politico, una vena ecologista e pacifista, un profondo impegno umanitario riconoscibile in particolare nella rappresentazione di culture sottorappresentate o ignorate.

Parallelamente alla professione fotografica, McCurry promuove progetti di alfabetizzazione ed empowerment delle popolazioni più povere. Perché come lui stesso ha dichiarato:

“La storia di ciò che accade in quei luoghi diventa parte della tua stessa storia”.

Steve McCurry – Sankei-en Garden. Yokohama, Japan, 2014 ©Steve McCurry

Steve McCurry, fotografo di guerra e non solo

Da circa 30 anni, Steve McCurry è considerato una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea. La sua maestria nell’uso del colore, l’empatia e l’umanità delle sue foto fanno sì che le sue immagini siano indimenticabili. Ha ottenuto copertine di libri e di riviste, ha pubblicato svariati libri e moltissime sono le sue mostre aperte in tutto il mondo.

Nato nei sobborghi di Filadelfia nel 1950, McCurry studia cinema e storia alla Pennsylvania State University prima di andare a lavorare in un giornale locale. Dopo molti anni come freelance, compie un viaggio in India, il primo di una lunga serie. Con poco più di uno zaino per i vestiti e un altro per i rullini, si apre la strada nel subcontinente, esplorando il paese con la sua macchina fotografica.

Dopo molti mesi di viaggio, si ritrova a passare il confine con il Pakistan. Là incontra un gruppo di rifugiati dell’Afghanistan, che gli permettono di entrare clandestinamente nel loro paese proprio quando l’invasione russa chiudeva i confini a tutti i giornalisti occidentali. Riemergendo con i vestiti tradizionali e una folta barba, McCurry trascorre settimane tra i mujahidin e mostra al mondo le prime immagini del conflitto in Afghanistan, dando finalmente un volto umano a ogni titolo di giornale.

Da allora ha continuato a scattare fotografie mozzafiato in tutti i sei continenti. I suoi lavori raccontano di conflitti, di culture che stanno scomparendo, di tradizioni antiche e di culture contemporanee, ma sempre mantenendo al centro l’elemento umano che ha fatto sì che la sua immagine più famosa, la ragazza afgana, fosse una foto così potente.

McCurry è stato insignito di alcuni tra i più importanti premi della fotografia, inclusa la Robert Capa Gold Medal, il premio della National Press Photographers e per quattro volte ha ricevuto il primo premio del concorso World Press Photo.

Il ministro della cultura francese lo ha nominato cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e, più recentemente, la Royal Photographic Society di Londra gli ha conferito la Centenary Medal for Lifetime Achievement.

Steve McCurry – Wadi Rum, Jordan, 2019 ©Steve McCurry

La mostra, info utili

Palazzo delle Albere – Via Roberto da Sanseverino 43, Trento

Orari: martedì-venerdì 10.00-18.00; Sabato-domenica e festivi 10.00-19.00.

Biglietti: intero 7 euro, ridotto 5 euro. Gratuito fino a 14 anni e persone con disabilità

Accesso contingentato, prenotazione consigliata www.ticketlandia.com/m/event/ingresso-mostra-terrealte-it

 

 

 

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