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Lightning network, Amadori: Tra poco lo useremo tutti i giorni

Lightning network, Amadori: Tra poco lo useremo tutti i giorni

10 Agosto 2018 0 Di Mattia Mancin

Viaggio alla scoperta del Lightning Network. Oggi le previsioni di Marco Amadori, uno dei massimi esperti italiani.

Lightning network, parla Marco Amadori

Marco AmadoriBuongiorno a tutti cari amici lettori. Come anticipato la scorsa settimana, oggi abbiamo l’onore di intervistare e fare qualche domanda ad uno dei più esperti bitcoin massimalisti in tema proprio di Lightning Network.

Sette giorni fa vi avevo dato solo un assaggio delle sue competenze, vediamo di approfondire meglio il percorso seguito da Marco Amadori:

Marco nasce il giorno e l’ora del terremoto del Friuli del ‘76 e fin da bambino manifesta un irrefrenabile interesse per le nuove tecnologie e nello “spaccare il guscio per vedere come funziona dentro”. La sua formazione inizia per gioco a 9 anni con Assembler del 6510, prosegue con Linguaggio C su Amiga alle medie, i primi modem a 75 baud con il C64 nelle BBS amatoriali, FidoNet; quindi Linux e Debian. Nel 1995 si diploma come Perito Capotecnico all’I.T.I.S. G. Marconi a Rovereto (TN) e prosegue gli studi presso la facoltà di Ingegneria Informatica dell’Università di Padova, dove la tesi diventa Debian Live.

Dopo aver lavorato in proprio e nel privato su tecnologie Open Source, nel 2011 inizia a lavorare come tecnologo e ricercatore presso la Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento.

Nel 2012, durante i suoi studi extra-lavorativi, scopre il White Paper di Satoshi Nakamoto: Bitcoin diventa così oggetto di studio e passione fino al 2014 quando pubblica il proprio lavoro e decide di dedicarsi completamente alla rivoluzione decentralizzata investendo e fondando una nuova start up per la diffusione di Bitcoin.

Nel 2016 insieme ad un team di sviluppatori, ricercatori ed appassionati fonda inbitcoin la start up che a Rovereto (TN) si occupa dello sviluppo di prodotti e servizi per l’uso della tecnologia Bitcoin (https://inbitcoin.it/).

Ad oggi Marco Amadori, imprenditore e tecnoforo, entusiasta del Free Software e della Tecnologia Bitcoin, ha contribuito a rendere il Trentino la “Bitcoin Valley”, il posto d’Europa dove è possibile sperimentare scampoli di libertà finanziaria digitale.

Attivo sulla frontiera della ricerca delle Lightning Networks con inbitcoin e pioniere del bitcoin “da strada” con Comproeuro (https://comproeuro.it/), collabora con la nascente e co-fondata Bcademy, una all-star league della formazione specifica sulle Tecnologie Bitcoin.

Ciao Marco e benvenuto su Italianotizie24. Prima di tutto voglio ringraziarti per avermi permesso di utilizzare il tuo materiale e per avermi aiutato, dietro le quinte, a pubblicare i primi 3 articoli su questa nuova tecnologia legata a bitcoin.

Abbiamo capito che LN serve per migliorare la scalabilità di bitcoin e per evitare quindi di “appesantire”, consentimi il termine, la blockchain. Inoltre sembra essere un ottimo inizio per cominciare a pensare a bitcoin come un sistema per pagare qualsiasi cosa, come dici tu: “one size fits all”. Quando questo potrà succedere? Visto che tu fai attivamente parte del progetto di sviluppo, quanti anni dovremo ancora aspettare, all’incirca, affinché questo futuro diventi realtà non solo nella Bitcoin Valley di Rovereto?

Se dovessi fare una stima degli anni, potrebbero volercene un paio: La tecnologia c’è già, infatti, nella Bitcoin Valley di Rovereto è già possibile pagare un caffè tramite Lightning Network, mentre l’avere una diffusione più elevata andrà di pari passo con l’accettazione di bitcoin come forma di pagamento che la stragrande maggioranza dei commercianti in Italia, in questo preciso istante temporale non ha neppure preso in minima considerazione. Siamo ancora a livello pionieristico. Sono cose molto lente. Se pensiamo ad internet, per esempio, si è cominciato a parlarne verso la fine degli anni ’70, ma si è dovuto aspettare una ventina d’anni, fino al ’97 affinché ci fosse un inizio di popolarizzazione. Quindi possiamo dire che, nel giro di un anno questa nuova tecnologia sarà molto più pronta e più diffusa… Gli stessi wallet saranno molto più sicuri e avremo sicuramente molti più commercianti che accetteranno bitcoin, soprattutto online… Ma affinché ci sia una vera e propria penetrazione nel mercato, dovremo aspettare ancora un altro po’, in modo tale che si cominci ad avere più fiducia in questo nuovo sistema di pagamento. È solo una questione di tempo. Le persone devono conoscere altre persone che usano bitcoin. In questa modo, le domande che venivano fatte all’inizio, come per esempio: Cos’è il bitcoin? Come funziona il mining? Cos’è la blockchain? Ecc…. sono tutte domande che, col tempo passeranno in secondo piano. Nessun commerciante che oggi accetta euro si pone la domanda: ma Draghi, quanti ne avrà stampati di euro questo mese? Oppure: Quanti euro ci saranno nel 2025? Queste sono domande e curiosità che chiunque all’inizio si pone come interrogativo, proprio per capire la sicurezza di questo nuovo sistema di pagamento. Mentre, si arriverà ad un punto in cui ci sarà una massa critica in cui il bitcoin diventerà proprio come l’euro, lo usi proprio perché tutti la usano e quindi non ti fai delle domande troppo specifiche.

Nanopagamenti,  Lightning network aumenta la fiducia nelle transazioni

Perfetto, quindi abbiamo capito che è solo questione di tempo e, anche chi non è un Millenial come il sottoscritto, riuscirà a vedere questa nuova tecnologia entrare a far parte attivamente delle nostre vite quotidiane. Ma veniamo alla seconda domanda: Potresti fornirci esempio pratico, (senza entrare troppo nel dettaglio) di utilizzo quotidiano di nano-pagamenti che si potrà utilizzare nel prossimo futuro usando LN?

In realtà non sappiamo quali saranno i primi usi di LN relativi ai nano-pagamenti, ma ci sono veramente svariate possibilità soprattutto nei casi in cui abbiamo a che fare con un problema di fiducia. La prima applicazione che mi viene in mente potrebbe essere la seguente: avete presente le colonnine elettriche dove ad esempio io metto la sera la mia macchina a ricaricare? Supponiamo non sia in un garage, ma in un parcheggio pubblico e quindi raggiungibile. Quando sono al lavoro, la mia auto non è nel parcheggio e quindi in teoria potrei “affittare” la mia colonnina, ma nessuno sarebbe disposto a stipulare un contratto con me per darmi pochi spiccioli perché magari si collega per pochi minuti. Immaginiamo però per un attimo se, nell’istante che una persona si collega alla mia colonnina, mi paga contestualmente in base all’energia elettrica che effettivamente gli serve, più una piccola fee, senza dover firmare un contratto grazie a LN. Potrei avere anche l’incentivo a piazzare altre colonnine e renderle a disposizione. Il problema della fiducia, o meglio di “attrito sulla fiducia”, tramite la tecnologia LN che è appunto “frictionless” permette di trovare una soluzione. Un altro esempio simile, ma ancora più intuitivo e vantaggioso potrebbe essere il seguente: Stiamo camminando per la città, con il nostro smartphone connesso ad internet con il nostro operatore centralizzato ed ogni passante come me. Se attivassi il wi-fi, probabilmente otterrei molte connessioni, ma private e non disponibili, perché protette da password. Ma provate a pensare come sarebbe se, esistesse un protocollo automatico decentralizzato che permettesse di ricevere dei nano-pagamenti in tecnologia Lightning Network per dei byte di connessione forniti? Semplicemente (per così dire) noi potremo ottenere che, quando ci muoviamo per la città siamo sempre connessi alla rete di qualcun altro in maniera sicura e pagando pochissimo. Questi sono solo due esempi, ma probabilmente la realtà del prossimo futuro ci stupirà e troverà altri usi di questa nuova tecnologia. È sempre difficile immaginare cosa si potrà fare con una tecnologia abilitante. Se potessimo per un instante tornare indietro nel tempo agli anni Sessanta e ci trovassimo davanti ad un computer dell’epoca pieno di valvole, nastri che girano e lucine strane, difficilmente saremo portati ad immaginare un gioco di ruolo per telefonini mobile, in grado di farci giocare in contemporanea magari ad un coreano, con la possibilità di interagire con lui toccando un vetro col polpastrello…. Fantascienza…. se pensata allora… ma, come ben sappiamo è realtà oggi.

Bene, stiamo quindi in trepida attesa di quello che ci riserverà il futuro. Veniamo all’ultima domanda: visto e considerato che l’unico bar in Europa che accetta bitcoin si trova in Italia, ed in particolare a Rovereto, ergo noi italiani come sviluppatori di questa nuova tecnologia immagino siamo abbastanza avanti, per non dire in prima fila…quindi, la domanda sorge spontanea, hai qualche news o anticipazioni che puoi dare in anteprima ai nostri lettori?

Si, sicuramente la comunità italiana (non solo grazie a INBITCOIN che ha fatto partire e nascere la Bitcoin Valley a Rovereto), può vantare assolute eccellenze: da Giacomo Zucco, Riccardo Casatta, Thomas Bertani, Lawrence Nahum e molti altri…quindi per questa volta sì, non siamo indietro. Diverso se consideriamo l’Italia come Stato, lì si che siamo indietro, come competenza e conoscenza generale a livello sia amministrativo che politico. Eccezion fatta per il Trentino. C’è una mozione della Provincia autonoma di Trento che è già stata approvata lo scorso anno con larga maggioranza che vuole promuovere l’uso del bitcoin in Trentino. Che anticipazioni posso dare? Dall’Italia, la tecnologia più interessante che sta nascendo si chiama RGB, che letteralmente sta per Real Goods on Bitcoin. Ma di che cosa si tratta? Senza entrare troppo nel dettaglio possiamo dire che è qualcosa che permetterà di fare token (molto ma molto semplicemente una rappresentazione digitale di un qualsiasi tipo di bene) generici su bitcoin compatibili Lightning Network. Entrando un po’ nella fantascienza sarà possibile, tra un paio d’anni, pagare con qualsiasi cosa (di valore digitale) a patto che questa venga prima convertita in bitcoin, nell’atto finale di pagamento. Il vantaggio sarebbe che, questi token “girerebbero”, o meglio transiterebbero su LN con delle fee bassissime e ad altissima velocità e tutto questo non è certo cosa da poco.

Detto questo, invito tutti i lettori di italianotizie24 a fare un giro in Rovereto o nella Bitcoin Valley per provare queste tecnologie, per passare dalla teoria, un po’ raccontata dai giornalisti, o letta su qualche blog, alla pratica reale di tutti i giorni per capire che si può fare senza problemi. Come diceva la nostra cameriere del Manialcielo (che è il bar di Rovereto in cui potete testare LN), le cose fanno paura solo finché non le conosci. Vi saluto con una battuta un po’ nerd, potrei dirvi che: ci sono solo 10 tipi di persone, quelli che hanno già bitcoin e quelli che ce li avranno.

Grazie a Marco Amadori per essere stato in nostra compagnia. Vi saluto tutti e vi rimando al prossimo articolo che uscirà a settembre.

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Tornando a me, come di consueto alla fine di ogni mio artico vi ricordo inoltre che, per partecipare attivamente alle attività di mining del bitcoin, è possibile iscriversi gratuitamente al mio gruppo di miners, a questo link: http://bitclub.bz/deepblu69.

Coloro invece che volessero avere una prima consulenza generale e gratuita, possono iscriversi gratuitamente al mio gruppo meetup di Padova al seguente link: :https://www.meetup.com/it-IT/Meetup-Bitcoin-Miner-Padova/events/251071044/.

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