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Lotti Consip, nasce il club dei garantisti con Renzi, Berlusconi, Alfano e Verdini

Lotti Consip, nasce il club dei garantisti con Renzi, Berlusconi, Alfano e Verdini

07 Marzo 2017 0 Di Marino Marquardt

Consip: Berlusconi, Renzi, Verdini e Alfano, tutti garantisti a difesa del sottosegretario Lotti. E gli avvocati di Romeo presentano istanza di scarcerazione.

Lotti – Consip, nasce il Club dei garantisti

Caso Lotti – Consip, ovvero prove tecniche di futura alleanza tra garantisti, vale a dire tra i sacerdoti del terzo grado di giudizio anche di fronte a prove inconfutabili e tra i custodi dei tempi di prescrizione lunghi, quei tempi che fanno delle leggi carte da cesso.

Già, perché – attorno alla vicenda che vede coinvolti i furbetti della combriccola della provincia toscana – sta nascendo il Club dei Garantisti. E’ il nuovo Club dei soliti moderati piccoli piccoli guidati da personaggi a cui la spregiudicatezza non fa difetto.

Una volta venivano chiamati “borghesi”, oggi “moderati” in ossequio al nuovo linguaggio politico. Questi moderati (benpensanti che riescono a sbarcare il lunario senza troppi affanni) fanno capo all’immarcescibile pregiudicato Silvio, all’ammaccato Matteuccio, al condannato Verdini e al sempre-in-piedi Alfano.

Bella gente pronta all’occorrenza a mettersi insieme, bella gente pronta a fare da ciambella di salvataggio per quanti incautamente si mettono nei guai con la Giustizia.

 

Istanza di scarcerazione per Romeo

Intanto, sul fronte dell’inchiesta sull’Affaire da 2 miliardi e 700 milioni, gli avvocati di Alfredo Romeo (l’imprenditore napoletano costretto a soggiornare da mercoledì scorso in un angusto spazio di Regina Coeli) hanno presentato istanza di scarcerazione per il loro cliente.

Una richiesta che alla luce di un minimo di buonsenso suona soltanto come “atto dovuto”. Sarebbe infatti inspiegabile al momento il ritorno a casa di Romeo dopo i silenzi distribuiti ai giudici nel corso dell’interrogatorio di ieri e di fronte all’immutato quadro indiziario.

Resta in piedi infatti il pericolo di inquinamento delle prove da parte del Re Mida degli appalti. La liberazione dell’imprenditore allo stato delle cose potrebbe, pertanto, rappresentare soltanto una ammissione di errore da parte dei giudici inquirenti. La qualcosa sembra molto improbabile.

Un terremoto, l’Affaire Consip, che sta scuotendo dalle radici il Pd.

La tre giorni in programma al Lingotto di Torino da venerdì prossimo a domenica dovrebbe partorire idee per il futuro, Ma chissà se il dibattito in merito troverà spazio nelle tensioni tra correnti e correntucole che sono nate dopo la fuoriuscita dal partito dei dissidenti e dopo l’esplosione del Caso Consip.

Nella nube di incertezza che avvolge il Pd un fatto intanto appare chiaro: per Matteo Renzi il 30 aprile passa l’ultimo treno. O lo prende con il biglietto del 50 per cento più 1 alle primarie o per lui l’avventura politica è chiusa.

Pare che a favore dell’ex Capo Scout si stiano organizzando commandos del Club dei Garantisti da mandare a votare alle primarie. Ma pare anche che quelli del No non abbiano intenzione di restare a guardare.

Vedrete, finirà che il 30 aprile a votare saranno in maggioranza gli estranei al Pd. Cinesi e accattoni inclusi…

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