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Macellazione clandestina, 33 arresti sui Nebrodi

Macellazione clandestina, 33 arresti sui Nebrodi

15 Dicembre 2016 0 Di Maria Chiara Ferraù

Macellazione clandestina e abigeato. Sono i reati contestati alle 33 persone arrestate ieri mattina nell’ambito dell’operazione “Gamma interferon” condotta dalla polizia di Stato sui Nebrodi nel messinese.

Un’indagine durata tre anni. Trentatre persone in carcere, più di 50 gli indagati. Sono i numeri dell’operazione della polizia di Stato del commissariato di Sant’Agata di Militello (Messina) denominataGamma interferon” che ha portato alla luce un vasto giro di macellazione clandestina, abigeato e commercializzazione di carne proveniente da animali non controllati e quindi potenzialmente pericolosi per la salute.

Fra le persone coinvolte, anche alcuni veterinari dell’Asp di Sant’Agata di Militello e il sindaco di Floresta, Marzullo.

Al carcere di Gazzi sono stati rinchiusi Biagio Borgia, 30enne di militello Rosmarino e il 48enne di Alcara Li Fusi, Nicolino Gioitta. I due allevatori sono ritenuti dagli inquirenti al vertice dell’organizzazione criminosa che riceveva anche il supporto di medici veterinari dell’Asp di Sant’Agata di Militello.

Arresti domiciliari per la compagna e il cognato di Borgia: Tindara e Carmelo Ferraro; per Tindaro Agostino Ninone, titolare di una macelleria con sede a Mirto; per Carmelo Gioitta e Salvatore ARtino Inferno, nonché per Antonino Ravì Pinto, responsabile dell’area di igiene e salute dell’Asp e per i veterinari Fortunata Grasso, Sebastiano Calanni Runzo e Antonino Calanni.

Altri allevatori sono stati raggiunti da obbligo di dimora nei comuni di residenza. Si tratta di Sebastiano Conti Mammamica, Carmelo Galati Massaro, Giancarlo Fontana, Nicola Faraci, Antonio Faraci Treonze, Antonino Calò, Giuseppe Calcò Labruzzo, Giovanni Girbino, Aurelio Claudio Paterniti, Vincenzo Maenza, Tommaso Blandi, Giuseppe Oddo, Gaetano Liuzzo Scorpo, Nicolò Calanni, Luigi e Filadelfio Vieni, Sebastiano e Salvatore Musarra.

Divieto di dimora, infine, per Alberto Paterniti.

Ad essere stati sospesi dal servizio, invece, sono i tre veterinari Nicolò Mamone (un anno), Carmelo Scillia (8 mesi) e Onofrio Giglia (6 mesi).

Per altri particolari dell’operazione consultare il seguente link 

Maria Chiara Ferraù

 

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