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Di Maio apre a Grasso. Fine legislatura col botto?

Di Maio apre a Grasso. Fine legislatura col botto?

17 Dicembre 2017 0 Di Marino Marquardt

Mercoledì Ghizzoni in Commissione Banche. E Luigi Di Maio “apre” a Grasso. Sarà una fine legislatura col botto?

Audizioni sul caso Etruria, Giglio magico in suspence

In attesa di scoprire cosa riuscirà a fare tra Epifania e 4 marzo l’ex Capo Scout per evitare la disfatta nella annunciata sconfitta elettorale e curiosi di vedere come reagirà il medesimo al nuovo ruolo in cui lo relegheranno i risultati elettorali, il calendario politico propone l’ultima settimana di lavori parlamentari della Legislatura all’insegna della suspence per i due maggiori interpreti del Giglio Magico, Maria Elena Boschi e Matteo Renzi.

Una settimana di fuoco, per i Due, con al centro il caso Banca Etruria. Un rush finale forse col botto.

Martedì la Commissione d’inchiesta sulle Banche audirà il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco.

Un incontro – sussurrano bene informate voci di dentro – che fa tremare i polsi anche al Segretario del Pd;

Mercoledì sarà poi il turno di Federico Ghizzoni, l’ex Ad di Unicredit che dovrà confermare o smentire quanto raccontato da Ferruccio de Bortoli nel suo libro “Poteri forti (marci)”.

Sarà un passaggio decisivo, un appuntamento che potrebbe mettere definitivamente nei guai la ex Ministra oggi Sottosegretaria di Palazzo Chigi.

Intanto – nel polverone di interpretazioni sul caso Etruria – un elemento appare chiaro e inconfutabile: il “Fatto Quotidiano”, de Bortoli e Maurizio Belpietro su “La Verità” non hanno raccontato fandonie.

I tete a tete tra l’allora Ministra Boschi e i banchieri vi sono stati e il chiacchiericcio delle interpretazioni su questi incontri non cancella le domande sulle vere ragioni che li hanno sollecitati. Pagine ancora da scrivere, insomma.

Detto ciò, il caso Etruria non ferma l’attività dei partiti.

Sono ormai in corso le grandi manovre delle forze politiche in vista delle elezioni di Marzo.

Nel Pd si fanno i conti e non tornano. Al di là del rompicapo sul collegio in cui candidare la Boschi vi sono problemi locali.

In Campania, ad esempio, molti non digeriscono il familismo di Vincenzo De Luca. Il governatore ha prenotato un posto di prima fila in lista per il primogenito Piero, grand commis, gran galoppino renziano in occasione della campagna referendaria nel Salernitano.

Mastella, Fitto e Cesa: isole dell’arcipelago democristiano

A Napoli è rispuntato l’Udeur di Clemente Mastella con la benedizione di Paolo Cirino Pomicino. E’ la prima “isola” dell’annunciato “arcipelago meridionale” democristiano. Un “arcipelago” che unitamente alle “isole” di Raffaele Fitto e di Lorenzo Cesa intende andare a costituire la “quarta gamba” nella geografia del Centrodestra.

M5s e Leu, Di Maio apre a Grasso

Su altra sponda continuano a fiutarsi M5s e Liberi e Uguali, il nuovo soggetto politico di Pietro Grasso di ispirazione bersaniana. Molti i punti programmatici in comune tra M5s e LeU, possibile una intesa non dichiarata, “clandestina”, costruita nei retrobottega per non deludere i “duri e puri” e gli invasati pentastellati da stadio.

Fortunatamente tra i Cinquestelle c’è chi ragiona. E costoro sanno benissimo che sul M5s potrebbe ricadere la responsabilità e la “colpa” di aver consegnato – da prima forza politica – il Paese a Silvio Berlusconi e a Renzi.

E costoro sanno anche benissimo che il primo partito del Paese non può abbandonare il tavolo del Governo in nome della purezza. Il M5s insomma non può più continuare a giocare, deve dar prova della raggiunta maturità politica.

Lo ha capito Luigi Di Maio che – ospite della Annunziata – ha abbattuto il tabù delle alleanze e ha – di fatto – aperto a una intesa post elettorale con Liberi e Uguali di Pietro Grasso. A questo punto tutto dipenderà dai numeri che verranno fuori dalle urne…

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