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Malawi, allarme persecuzioni per gli albini

Malawi, allarme persecuzioni per gli albini

03 Maggio 2016 0 Di Pietro Nigro

Denuncia di un’esperta in diritti umani incaricata dall’Onu di indagare sulle persecuzioni in Malawi a danno degli albini e dei loro genitori. Almeno 10mila persone a rischio di eliminazione cruenta: secondo le credenze locali, le parti del loro corpo portano benessere e ricchezza a chi le possiede.

Malawi, aggressioni e atrocità contro gli albini

Potrebbe essere gravissima la situazione di pericolo in cui versano circa 10mila albini in Malawi, a causa delle persecuzioni e delle atrocità che subiscono in quello come in altri paesi africani e che minacciano la stessa sopravvivenza.

E’ da anni che si segnala la gravità delle persecuzioni contro gli albini in Africa, cercati e braccati perché le varie parti del loro corpo vengono vendute sul mercato nero e usate in riti di stregoneria per le loro presunte qualità magiche.

L’ultimo allarme, qualche giorno fa, arriva da un’esperta delle Nazioni unite in materia di diritti umani, Ikponwosa Ero, appena recatasi per un’ispezione nel Malawi e che ha dichiarato come la situazione “costituisce un’emergenza, una crisi inquietante nelle sue proporzioni”.

Le persone con albinismo, ed i genitori di bambini con albinismo, costantemente vivono nella paura di un attacco”, ha detto la Ero, esperto indipendente di diritti umani delle Nazioni Unite che si occupa prevalentemente di diritti delle persone con albinismo, al termine della sua prima visita ufficiale in Malawi.

Molti non dormono sonni tranquilli e hanno deliberatamente limitato i loro movimento al minimo necessario – ha aggiunto – Il frequente coinvolgimento di parenti stretti in caso di attacchi è altamente preoccupante, e le persone con albinismo non possono fidarsi nemmeno di coloro che dovrebbero prendersi cura di loro e proteggerli. Di conseguenza, in tale contesto di aggressioni, le persone con albinismo sono prigioniere di una spirale di paura e povertà”.

Il suo appello è arrivato dopo che due uomini in Malawi hanno ricevuto una pena detentiva di 17 anni per aver ucciso una donna albina di 21 anni.

La signora Ero ha poi aggiunto che la polizia del Malawi ha registrato 65 attacchi, rapimenti e omicidi di albini a partire dalla fine del 2014. Gli ultimi due episodi, addirittura, proprio durante la sua visita in Malawy.

Sono anni che si registra questa situazione di grave persecuzione delle persone albine, contro cui le autorità del Malawi hanno pure tentato di adottare qualche contromisura. Giusto un anno fa, ad esempio, come riportato dal quotidiano della Conferenza episcopale italiana Avvenire, le autorità hanno dato ordine alla polizia perfino di sparare a vista contro i persecutori di albini.

Gli albini, come noto, sono persone a cui manca, per ragioni congenite, la melanina, il pigmento colorante della pelle, che risulta particolarmente sensibile alle radiazioni solari e alla luce. In varie zone dell’Africa, tra cui Malawi, Tanzania e Mozambico, essi vengono cercai e uccisi a causa di diffuse credenze popolari, secondo cui

le loro parti del corpo possono aumentare la ricchezza, far prosperare il lavoro o facilitare l’occupazione – ha detto ancora la Ero, esperta del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite sull’albinismo – Anche nella morte, loro non possono riposare in pace, perché i loro resti vengono razziati dai cimiteri”, ha poi aggiunto.

La Ero, a sua volta affetta da albinismo, ha riferito che alla base delle violenze sugli albini ci sono motivazioni sostanzialmente economiche.

Il Malawi è uno dei paesi più poveri del mondo, e la vendita delle parti del corpo delle persone affette da albinismo è un business secondo alcuni molto redditizio”.

 

 

Malawi, “Una crisi inquietante nelle sue proporzioni’

La signora Ero ha descritto la situazione come una emergenza, una crisi inquietante nelle sue proporzioni, ed ha accolto con favore il varo – nel 2015 – di un piano di risposta da parte del governo, piano di cui ha lodato il contenuto. Tuttavia, ha osservato, l’assenza di risorse collegate a questo piano ha ritardato notevolmente la sua attuazione, mentre tale situazione di emergenza ha bisogno di una risposta di emergenza”.

Tra l’altro, segnala l’esperta Onu, anche la stessa percezione della gravità del crimine è molto falsata, dal momento che il furto di una vacca potrebbe essere punito con pene di maggiore intensità. E molte volte, soprattutto nel caso dei neonati affetti da albinismo, nella percezione comune, gli albini non vengono “uccisi”, ma semplicemente spariscono nel nulla.

Peraltro, è altrettanto vero che a volte può bastare anche solo l’intervento dei parenti o dei vicini di casa a bloccare o impedire un attacco contro gli albini e a far arrestare i colpevoli.

Al fondo, sostiene l’esperta, è necessario intervenire per sradicare non solo gli attacchi quanto e soprattutto il retroterra “culturale” che ne è causa, ovvero il diffuso e storicamente consolidato sistema di credenze superstizione e pratiche di stregoneria, che in Malawi sarebbero più diffuse di quanto si creda.

L’esperta produrrà una relazione completa e alcune raccomandazioni da presentare al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite nel marzo 2017.

 

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