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Manolo Valdés, la grande mostra di Roma riapre fino a luglio

Manolo Valdés, la grande mostra di Roma riapre fino a luglio

26 Febbraio 2021 0 Di Pietro Nigro

E’ stata prorogata al prossimo 11 luglio la chiusura della mostra Manolo Valdès. Le Forme del Tempo, ospitata da Palazzo Cipolla a Roma.

Manolo Valdés, la mostra di Roma prosegue fino a luglio

La grande mostra dell’artista spagnolo Manolo Valdés, che era stata precocemente chiusa dall’epidemia di Covid due settimane dopo l’apertura, e che ha appena riaperto i battenti lo scorso primo febbraio al palazzo cipolla di Roma, è stata prorogata fino all’11 luglio 2021.

La mostra è stata originariamente aperta il 17 ottobre 2020, ed avrebbe dovuto proseguire fino al 10 gennaio 2021, ma dopo appena due setttimane fa è stata chiusa per l’introduzione delle misure di contenimento dell’edpidemia di Covid-19.

Ora, la riapertura, dapprima, lo scorso 1 febbraio, e poi la lunga proroga, resa possibile sia dall’impegno della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, che la promuove, sia alla disponibilità della galleria e dei prestatori delle opere.

L’esposizione, che riporta Valdés a Roma dopo ben 25 anni di assenza, consta di circa una settantina di opere – quadri e sculture in legno, marmo, bronzo, alabastro, ottone, acciaio, ferro, alcune delle quali di imponenti dimensioni – provenienti dallo studio dell’artista e da autorevoli collezioni private, che danno conto del percorso creativo di Manolo Valdés dai primi anni Ottanta (poco dopo la conclusione dell’esperienza di Equipo Crónica) fino ad oggi.

La mostra, fortemente voluta da Emmanuele Francesco Maria Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, e realizzata da POEMA in collaborazione con la Galleria Contini di Venezia, si avvale del supporto organizzativo di Comediarting e Arthemisia, ed è curata da Gabriele Simongini.

“Sono davvero lieto di poter accogliere i visitatori a Palazzo Cipolla, nelle più scrupolose condizioni di sicurezza, fino alla prossima estate, offrendo loro l’opportunità di conoscere, apprezzare o rivedere un artista straordinario come Valdés, e al contempo di ritrovare nella bellezza dell’arte lo slancio emotivo per ripartire – ha dichiarato il professor Emanuele – L’artista trae spunto dai più celebri capolavori della storia dell’arte per reinterpretarli in maniera assolutamente attuale: oltre al linguaggio visivo di indubbio impatto, all’attenzione alla materia e alla predilezione per le opere in grande scala, del suo lavoro io personalmente apprezzo, in particolare, proprio questa attitudine ad attingere in maniera del tutto naturale al repertorio artistico del passato per riproporlo in chiave contemporanea, a conferma della mia convinzione che l’arte è un fluire ininterrotto, un dialogo costante tra i grandi di ieri e di oggi”.

Manolo Valdés, un inesausto andirivieni nel labirinto della storia

Manolo Valdés, Rostro tricolor sobre fondo gris. 2006, olio su tela di juta, cm 172 x 151 Galleria d’Arte Contini ©Manolo Valdés by SIAE 2020

Manolo Valdés, Rostro tricolor sobre fondo gris. 2006, olio su tela di juta, cm 172 x 151. Galleria d’Arte Contini. ©Manolo Valdés by SIAE 2020

Nella ricerca figurativa e ludicamente visionaria di Valdés gli artisti del passato più o meno lontano (da Velázquez a Rubens e Zurbarán, da El Greco a Ribera fino a Léger, Matisse, Lichtenstein, ecc.) diventano interlocutori con cui intrattenere un contatto giornaliero, a cui rendere omaggio e che ampliano lo spazio polifonico del suo lavoro.

È come se l’immagine prelevata da Valdés nel passato più o meno recente si fosse trasformata recependo i mutamenti dell’arte successiva (soprattutto attraverso l’informale e la Pop Art) fino ad approdare in una nuova veste davanti a noi, con i buchi e le lacerazioni della materia impressi da questo lungo viaggio nel tempo.

Come scrive Gabriele Simongini, «l’opera-matrice, di capitale importanza per l’inesausto andirivieni di Valdés nel labirinto della storia dell’arte, è “Las Meninas” di Velázquez, soprattutto per quell’intreccio fra realtà ed illusione, per quel gioco con la verità e con le apparenze, che costituiscono il cuore di quel capolavoro e del barocco spagnolo ma anche del lavoro stesso di Valdés. L’artista riesce, quasi per magia, a conferire una tridimensionalità scultorea a figure e personaggi prima “condannati” alla bidimensionalità della tela, ed opera un continuo ribaltamento di ruoli nei valori plastici attribuiti alla pittura con la sua strabordante matericità e in quelli pittorici dati spesso alla scultura tramite l’importanza del colore, nonché nella sorprendente “materializzazione” plastica del disegno in opere di notevoli dimensioni ma dall’estrema leggerezza visiva e poetica».

Il catalogo della mostra, pubblicato da Manfredi Edizioni, conterrà i testi del Prof. Emanuele, di Gabriele Simongini, di Kosme de Barañano, oltre a tutte le opere esposte e ad un’ampia bio-bibliografia.

Manolo Valdés, Infanta Margarita, 2005, Bronzo, cm 205x202x142. Galleria d’Arte Contini. ©Manolo Valdés by SIAE 2020.

Manolo Valdés, Infanta Margarita, 2005, Bronzo, cm 205x202x142. Galleria d’Arte Contini. ©Manolo Valdés by SIAE 2020.

Info e orari

Nel rispetto delle vigenti normative, lo spazio espositivo di Palazzo Cipolla osserverà i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00 (con ultimo ingresso alle ore 19:00); sabato e domenica chiusura. Per ragioni organizzative, la mostra osserverà un giorno di chiusura lunedì 1° marzo prossimo.

  • SEDE ESPOSITIVA Roma, Palazzo Cipolla, Via del Corso, 320.
  • DURATA MOSTRA fino all’11 luglio 2021
  • ENTE PROMOTORE Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale
  • ENTE ORGANIZZATORE Poema Spa e Galleria Contini di Venezia.
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