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Matteuccio ai box, via libera dell’Establishment a Silvio

Matteuccio ai box, via libera dell’Establishment a Silvio

23 Novembre 2017 0 Di Marino Marquardt

L’establishment dà il suo via libera a Silvio Berlusconi, mentre Matteo Renzi è fermo ai box e il M5s si crogiola nella sua “purezza.

Dall’establishment via libera a Silvio Berlusconi

Ad almeno quattro mesi dalle elezioni politiche il posizionamento della cosiddetta “grande informazione” va già definendosi in maniera piuttosto chiara.

In assenza di editori puri (salvo rarissime eccezioni), è ancora una volta l’Establishment tra cappuci, grembiulini e compassi a dettare la linea. E con il Giovanotto di Rignano sull’Arno in disgrazia, il nuovo ordine è quello di cambiare cavallo e di sostenere l’Immarcescibile di Arcore.

In fondo di tratta di una staffetta tra due cavalli portacolori della stessa scuderia, quella dei Poteri Riuniti.

Di ciò si è fatto portavoce anche l’Incartapecorito Fondatore di Repubblica il quale ha affermato in Tv di preferire il Certificato Vecchio Frodatore dello Stato (cioè di tutti noi) al Giovane Incensurato candidato premier dei Cinquestelle.

Nessuna sorpresa.

Scelta di campo scontata.

Non è infatti un mistero, l’imperativo categorico dei cosiddetti Poteri Forti è quello di fare di tutto per battere i Pentastellati. E ciò nonostante sia noto che questi ultimi faranno del loro meglio per farsi sconfiggere attraverso il rifiuto di una ipotetica alleanza con lo Smacchiatore di Giaguari.

Che anch’Essi facciano parte della commedia? Mah! Di certo i Cinquestelle – al di là dei proclami di Luigi Di Maio – non danno l’impressione di avere troppa voglia di governare

Ed ecco – in questo quadro – il rilancio dell’immagine del Cavaliere senza paura ma con qualche macchia indelebile, ed ecco il battage pubblicitario che ne promuova idee e programmi.

Un esempio per tutti: in materia di soldi e di dove trovarli hanno fatto le pulci al reddito di cittadinanza proposto dal M5s; nessuno che si sia azzardato o che si azzardi a domandarsi e a domandare dove troverà i fondi il Leader di Forza Italia per realizzare l’annunciato aumento a 1000 euro per tutte le pensioni minime.

Un annuncio – questo – che certamente porterà moltissimi voti a chi lo ha pronunciato, una proposta sulla quale però da parte dei megafoni dei Palazzi è meglio non fare e non farsi troppe domande visto il terreno friabile sul quale si poggia: la scarsezza di liquidità dell’Inps

Scaricato e confinato ai box Matteuccio, via libera a Silvio, dunque.

Intanto l’Elemosiniere renziano se ne torna a casa con le pive nel sacco, al Nazareno Piero Fassino porta una accozzaglia di “moderati” e forse il Tentenna ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia in compagnia del Prezzemolino Bruno Tabacci con al seguito una ridotta e sgangherata truppa di divoratori di poltrone.

Infine, ufficializzata la rottura tra Pd e la Sinistra, il prossimo 3 dicembre convention unitaria di Art1-Mdp e Sinistra italiana. Nell’occasione Pietro Grasso dovrebbe essere indicato quale leader del nuovo soggetto politico. Quanto basta per affossare l’arrogante Giovanotto.

Riepilogando, Matteuccio fermo ai box, l’Establishment dà via libera a Silvio, il Comico si crogiola nella sua “purezza”. L’Italia torna nelle mani del Puttaniere Emerito. Champagne!

Ps. Sarà interessante leggere la percentuale del Pd dopo le elezioni di primavera per verificare gli eventuali effetti della cura dimagrante renziana. Si parte dal 25,42 alla Camera e dal 27,43 al Senato. Staremo a vedere..

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