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Migranti, Salvini bastonato da Mattarella e Conte. Vacilla il Governo Cinquestelle-Lega

Migranti, Salvini bastonato da Mattarella e Conte. Vacilla il Governo Cinquestelle-Lega

13 Luglio 2018 0 Di Marino Marquardt
Il Capo dello Stato con una telefonata al Premier libera gli ostaggi trattenuti sulla Diciotti. Niente manette per i presunti ammutinati.

Bum! Alla fine il Pallone Gonfiato razzista scoppiò…

Bum! E alla fine il Pallone Gonfiato Razzista scoppiò. E’ bastata una telefonata del Colle a Palazzo Chigi per ricordare a tutti che il premier si chiama Giuseppe Conte e non Matteo Salvini e per ribadire urbi et orbi che tocca ai magistrati e non ai politici ordinare gli arresti.
Poche, secche parole.
Quanto è bastato a rendere Conte consapevole del proprio ruolo alla guida del Governo e per costringere il Ministro dell’Interno Matteo Salvini alla resa.
Puff, scoppiato come tutti i palloni eccessivamente autogonfiati. Salvini ha rimediato ceffoni dal magistrato di Taranto che ha negato l’arresto dei presunti “ammutinati” di cui non esistono prove video dei rispettivi gesti di ribellione (strano, molto strano nell’epoca degli smartphone in cui tutti filmano tutto); ha raccolto soltanto chiacchiere a Innsbruk; ha beccato una legnata dal mite Inquilino di Palazzo Chigi e – dulcis in fundo – ha incassato la riprovazione del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Cose che accadono quando si è “Ministro terra terra”, come titola oggi il Manifesto.

Una montatura l’ammutinamento. La società olandese proprietaria della Von Thalassa nega incidenti sulla nave

Senza dire del presunto ammutinamento dei disperati scampati al deserto, ai lager libici e alle insidie del mare. I presunti incidenti sembrano sempre più essere frutto di una montatura.
La società olandese proprietaria della nave Von Thalassa nega infatti che si sia verificata una situazione di rivolta o dirottamento, come ha affermato Salvini. La richiesta di aiuto alla sala operativa sarebbe stata una “soluzione” adottata per risolvere lo stallo e giustificare l’intervento della Guardia costiera.

L’ira funesta del Ministro dell’Interno Salvini…

Sempre più montato di testa e privo della necessaria sensibilità umana e politica, ferito nel suo rozzo orgoglio razzista, ora non ci sarebbe da meravigliarsi troppo se all’orizzonte si profilasse una crisi di governo promossa dal furioso Leghista.
“Sono sorpreso, chi ha scelto al mio posto ne risponderà”, tuona ora minacciosamente il Ministro dell’Interno.
E’ irritato, Salvini, nei confronti del Capo dello Stato e del Premier.
Quanto basta per elevare il grado di sismicità tra alleati di Governo sempre meno compatibili.
Il Ministro ha capito che difficilmente gli sarà concesso di tirare la corda come ha fatto in questi giorni.
Non potrà, insomma, continuare a farla fuori dal vaso. Per una questione di igiene istituzionale, politica e culturale.
In questo scenario, se il Pd derenzizzato ritrovasse le ragioni della propria esistenza si potrebbe aprire un novo capitolo nella storia politica del Paese.
E un eventuale Governo Cinquestelle-Pd sarebbe certamente più rassicurante.
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