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Musica dentro, i detenuti suonano a Regina Coeli

Musica dentro, i detenuti suonano a Regina Coeli

22 Giugno 2016 0 Di Dario Lo Scalzo

Musica dentro” è l’inedito evento musicale svoltosi all’interno del carcere romano di Regina Coeli che ha visto come protagonisti un gruppo di detenuti che si sono esibiti con dei musicisti per celebrare la Festa Internazionale della Musica in un pomeriggio memorabile per le emozioni e le vibrazioni trasmesse.

Musica dentro, i detenuti suonano a Regina Coeli

Musica dentro” è l’inedito evento musicale svoltosi all’interno del carcere romano di Regina Coeli che ha visto come protagonisti un gruppo di detenuti che si sono esibiti con dei musicisti per celebrare la Festa Internazionale della Musica in un pomeriggio memorabile per le emozioni e le vibrazioni trasmesse.

Non capita molto spesso di oltrepassare i portoni massicci e blindati di un carcere. Si avverte una sensazione spiazzante e di disorientamento. Camminando poi per i corridoi di Regina Coeli, freddi e dall’odore acre, si avverte come una sorta di rassegnazione e di pessimismo che vagano indisturbate nell’aria per poi penetrare in silenzio nelle persone che li vivono.

Ma oggi è un giorno speciale. E’ dì di festa!

Certo, è un giorno diverso, si festeggia la Musica, non per tutti quanti, ma almeno per un gruppo di detenuti che porta a conclusione un percorso di musicoterapia condotto da Silvia Riccio e voluto dalla direzione del carcere, guidata da Silvana Sergi e Anna Angeletti unitamente all’associazione A Roma, insieme – Leda Colombini.

E così, dopo una lunga attesa, dei controlli e mille raccomandazioni, la polizia penitenziaria ci conduce all’interno della biblioteca dove avrà luogo “Musica dentro”. E’ bastato semplicemente fare qualche centinaio di metri, attraversare una sorta di piazzetta, punto di snodo di varie ali del carcere, per avere il primo assaggio di emozione incrociando i ragazzi che si preparano alla loro performance. Nel backstage indossano delle bellissime t-shirt sulle quali all’altezza del cuore è in evidenza la scritta evocativa dell’evento.

La musica oggi è qui, sì, qui dentro, dietro le sbarre, all’interno del carcere romano di Regina Coeli. L’entusiamo e la trepidazione sono contaggiosi e in men che non si dica, la sala delle performance si riempie, le note invadono gli spazi mentre le persone conosco l’esperienza della schiusa dei cuori.

In un paio di ore la musica, i canti, i balli e i pensieri vengono a galla senza risparmiarci qualche lacrimuccia. E’ il miracolo della musica, è l’essenza della musica.

La musica che va oltre i confini, oltre le limitatezze, oltre le etichette, oltre i giudizi, oltre i muri materiali e mentali dell’essere umano. E’ il linguaggio universale che investe ogni essere vivente trasformandolo in bellezza.

Il pubblico di “Musica dentro” è euforico. E’ costituito da pochi invitati esterni e da tanti altri detenuti, in visibilio. Cercano di non fare trasparire la commozione; cercano di mantenere un atteggiamento da induriti alla vita, ma la musica è musica e così al suono delle percussioni pulsano anche i loro cuori e le loro eccitazioni poi toccano l’apice di fronte al suono incantato dell’arpa accolto da un silenzio raro, sintesi massima della forza che si stava vivendo.

Gli artisti e i volontari, coinvolti a mille in questa nuova avventura, entrano in empatia con i ragazzi, ridono e piangono, ballano e si abbracciano e così facendo per due ore spingono tutti i presenti verso i limiti della gioia individuale e collettiva. Impossibile identificare qualcuno capace di tenere a bada la propria allegria in quel tempo senza luogo.

Non c’è stato altro tempo se non quello per vivere quel momento, quel presente fatato che ha consentito ai detenuti di uscire dal carcere e viaggiare insieme a tutti noi in un viaggio di sentimenti che ci ha posti in una condizione di parità e in un sito speciale, quello dell’umanità.

Ecco allora che il miracolo della musicoterapia è lì dinanzi i nostri occhi, sebbene sia difficile da filmare o da fotografare. E’ il miracolo delle convergenze delle diversità, delle sincronizzazioni delle passioni, è il miracolo dell’involarsi dei cuori verso la ricerca dell’unione istintiva con l’altro; è il miracolo dell’astrazione e della genialità del genere umano.

La musica è dentro stavolta, dentro un carcere, quello di Regina Coeli, è al di quà delle sbarre ma, allo stesso tempo, la musica è liberazione e libertà, è coesione e inclusione sociale. E’ spazio senza sbarre nè circoscrizioni, è.

La musica è per ogni essere umano.

Abbiamo provato non senza difficoltà a immortalare in un video le emozioni e le vibrazioni della Festa della Musica trascorsa nel carcere di Regina Coeli e ve ne proponiamo la visione.

 

Questo articolo è stato pubblicato su Pressenza il 22 giugno 2016.

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