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Napoli brutto senz’anima. Ancelotti sbaglia formazione. Rimedia Milik: 1 a 0

Napoli brutto senz’anima. Ancelotti sbaglia formazione. Rimedia Milik: 1 a 0

16 Dicembre 2018 0 Di Marino Marquardt

Ci risiamo! A Cagliari Karl Potter ritrova le tentazioni alchemiche e finisce col riproporre una formazione in deficit di gioco, di idee e di determinazione. Roba da lancio di frutta e ortaggi secondo la migliore tradizione del pubblico dell’avanspettacolo di una volta…

Che noia! Poi i cambi nel secondo tempo e le tracce di una ritrovata decenza. Ma la fucilata di Milik su punizione in pieno recupero non riscatta i partenopei dall’opaca prestazione. Ergo: il Napoli non può continuare a regalare i primi 45 minuti di gioco agli avversari come spesso, troppo spesso sta avvenendo. E non può puntare al gol facendo leva su singoli episodi. I tifosi di palato fino sono stati viziati da  Maurizio Sarri. E ora pretendono bel gioco, gol e spettacolo. L’Allenatore col pallino della sperimentazione tenga ciò ben presente!

Al Sant’Elia di Cagliari va in campo una squadra da oratorio

E’ un Napoli brutto senz’anima quello che si esibisce al Sant’Elia.

Ancelotti lascia fuori i tre Nanetti Insigne, Mertens e Calleijon, in avanti propone Ounas e Milik, e a centrocampo mette in nafataina Hamsik, l’uomo annunciato a inizio stagione come regista. Al suo posto Diawara. Formazione inedita con la conferma di Ghoulam alla seconda uscita in campionato.

Ancora una volta si vede in campo un Napoli brutto. E’ una squadra – la partenopea –  dalle smarrite geometrie. E lo spettacolo è di immensa tristezza per quanti si erano abituati a godere di fronte alla Grande Bellezza delle ultime tre stagioni azzurre.

Tra le cause della scadente manovra il continuo turn over che nega ai partenopei la possibilità di dotarsi di una ben definita fisionomia e di lucidi schemi di gioco.

La formazione allestita da Carlo Ancelotti non appassiona, non emoziona, non coinvolge e non entusiasma i fedelissimi azzurri degli spalti e delle poltrone.

Lo spettacolo è noioso, da campionato minore.

Il Napoli ha smarrito la memoria del bel gioco. E ciò è un dato di fatto innegabile.

Soltanto i cambi nel secondo tempo con gli ingressi di Mertens e Insigne restituiscono sveltezza alla manovra. Detto ciò non si possono regalare mezze partite agli avversari attraverso l’impiego di formazioni strampalate

E si ripropone il refrain: dicevano che il Napoli di Maurizio Sarri era bello ma che, oltre le partite di campionato, non riusciva a vincere alcunché. Ai rosiconi antisarriani ora la domanda sorge spontanea: meglio forse questo Napoli di Ancelotti brutto, incapace di esprimere bel gioco con la stessa continuità della squadra guidata dal suo bistrattato predecessore e in debito di lucidità anche contro le cosiddette provinciali? Forse è tempo di rivedere certe convinzioni…

16/12/2018  h.20.30

 

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