Contenuto Pubblicitario
Olimpiadi, scherma: Garozzo secondo nel fioretto individuale

Olimpiadi, scherma: Garozzo secondo nel fioretto individuale

26 Luglio 2021 0 Di Tommaso Corno

Alle Olimpiadi di Tokyo arriva la seconda medaglia nella scherma: si tratta dell’argento di Daniele Garozzo. È la prima volta dal 1980 che la scherma azzurra non vince un oro nelle prove individuali.

Olimpiadi di Tokyo: Garozzo d’argento nel fioretto individuale

Si chiudono con un’altra medaglia d’argento le prove della scherma olimpica individuale. Ad arrivare in finale nella prova di fioretto maschile è stato Daniele Garozzo, campione a Rio 2016, che ha difeso il titolo con grandissima tenacia, arrendendosi solamente allo schermidore di Hong Kong, Cheung Ka Long.

Dopo il brivido della vittoria per 15-14 agli ottavi di finale, Garozzo si è trovato ai quarti contro uno dei favoriti per l’oro, il francese Enzo Lefort. Una sfida fra due fuoriclasse – che sarebbe potuta facilmente essere la finale – dominata dal fiorettista azzurro, che ha concesso solamente dieci stoccate all’avversario.

Stessa storia anche in semifinale, dove Garozzo ha chiuso la pratica per la medaglia in meno di tre minuti effettivi di assalto contro il padrone di casa Takahiro Shikine, dando spettacolo con una stoccata finale alla schiena dell’avversario.

 

La finale del fioretto: Garozzo parte bene, Cheung intuisce e scrive la storia

Olimpiadi scherma, la finale Garozzo-Cheung

Uno scatto della finale fra Cheung e Garozzo (ph. Bizzi per Federscherma)

Il portacolori della scherma italiana ha ottenuto così la possibilità di difendere l’oro vinto a Rio in un assalto che lo vedeva partire favorito. Garozzo ha subito preso il controllo della finale, mettendo in mostra la stessa scherma che lo ha portato al trionfo nel 2016 e portandosi in vantaggio per 4-1.

Ma il portacolori di Hong Kong ha presto intuito come contrastare la scherma di Garozzo, contraddistinta dall’attesa di un’azione dell’avversario nella fase di attacco. Lo spiccato senso del tempo di Cheung ha permesso allo stesso di eseguire una serie di uscite in tempo – così si definiscono le stoccate tirate sull’avanzata dell’avversario – che hanno trovato Garozzo con la mano troppo arretrata per poter toccare.

Sul punteggio di 10-5 per Cheung, l’azzurro è riuscito a mettere a segno una serie di controtempi (azioni contrarie all’uscita in tempo) e recuperare fino al 10-9, salvo poi perdere una serie di stoccate che gli sono state fatali.

In finale avrei dovuto gestire l’assalto in modo diverso, muovendo maggiormente il mio avversario, ma non ci sono riuscito e lui è stato più bravo. Gli va riconosciuto. E la sua vittoria è la dimostrazione di quanto ormai la scherma sia uno sport globale, in cui essere sempre ai vertici è durissimo”, queste le parole di Garozzo dopo la finale, il quale ha anche reso chiara la sua voglia di vincere l’oro a squadre per “far brillare di più questo argento“.

Si tratta del primo oro olimpico per uno schermidore di Hong Kong, un risultato storico ed arrivato inaspettatamente. Cheung, infatti, ha iniziato la gara da numero quindici nel ranking, battendo fra gli altri anche Alessio Foconi, numero due al mondo e campione mondiale a Wuxi nel 2018, per 15-3. Un risultato strabiliante, che dimostra l’imprevedibilità di questo sport.

 

“Solo” due argenti per la scherma italiana, ma il bottino resta ottimo

Sono dunque due le medaglie ottenute dagli schermidori italiani nelle prove individuali. Un buon bottino, che rappresenta però un record negativo per la Nazionale: era dal 1980 (anno nel quale il CONI boicottò i Giochi, portando solamente atleti non appartenenti ai gruppi sportivi militari) che non mancava almeno un oro nelle prove individuali.

Dai media è arrivato qualche commento deluso, specialmente dopo i quarti posti ottenuti da Alice Volpi ed Andrea Santarelli rispettivamente nel fioretto femminile e nella spada maschile. Non bisogna dimenticare, però, che la scherma rimane una delle discipline olimpiche nelle quali il nostro Paese si conferma ai vertici delle classifiche mondiali. Fra gli argenti di Luigi Samele e Garozzo, ed i quarti posti di Volpi e Santarelli, la scherma italiana ha dimostrato di essere in grado di far sentire la propria voce ai Giochi nonostante due stagioni, specialmente a livello nazionale, caratterizzate da continue interruzioni a causa della pandemia.

Ora sarà la volta delle prove a squadre, dove gli azzurri sanno di poter far bene e portare a casa quell’oro che, per ora, manca.

 

Foto: Augusto Bizzi per Federazione Italiana Scherma

Contenuto Pubblicitario
Banner Istituzionale Italpress 666x82