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Perché io sto con lo “scandaloso” Sarri

Perché io sto con lo “scandaloso” Sarri

20 Marzo 2017 0 Di Marino Marquardt

L’ultima uscita sopra le righe del tecnico del Napoli Sarri – contrario alle partite alle 12.30 – attira l’attenzione di scandalizzati giornalisti ed opinionisti.

Lo scandaloso Sarri

Oddio, quanti borghesi perbenisti conformisti piccoli piccoli odo stormir tra quei canali… Verginelli di fresco usciti dagli educandati gesuitici si strappano le vesti di fronte alle franche parole di Maurizio Sarri, il bravo allenatore del Napoli.

E il lamento si diffonde attraverso le tv, pubbliche, private e locali.

Non bastava la tuta, l’assenza di giacca e cravatta, il look poco adatto a una Prima del San Carlo, ora ci si mette anche il linguaggio sempre più diretto a offuscarne l’immagine.

E che cazzo!, questo qui non diventerà mai un gentleman della panchina, biascicano tra i denti gli avviliti benpensanti censori.

Una sortita – questa del Maestro della pedata – che ha calamitato anche l’attenzione dei responsabili delle prime pagine dei quotidiani locali e nazionali.

Fuor di metafora, a lui – ha detto papale papale urbi et orbi – fa schifo giocare alle 12.30.

Apriti cielo! Lesa Maestà in danno dei business-man della Lega Calcio e dei conservatori della Figc. Uno scandalo!

Detto ciò, da ex giornalista sportivo (da Vinicio allenatore del Napoli al secondo scudetto) a me fa schifo assistere alle partite alle 12.30.

Tra l’altro a quell’ora dovrei essere impegnato a giocare col nipotino, invece… E aggiungo che, in un Calcio sempre più soffocato dal conformismo e dagli interessi economici mi piace uno che parla sopra le righe e fuori del coro.

Piuttosto mi scandalizzano i perbenisti e conformisti che accettano tutto e che non si accorgono di quanto questo sport sia ormai asservito alla logica delle scommesse, dei diritti televisivi e degli sponsor. In una parola del business.

E’ un Calcio che eticamente fa un po’ schifo al pari degli altri circhi mediatici che qualcuno si sforza ancora a definire “sportivi”.
Salvate, per favore, il sincero, bravo, ruspante e casareccio Sarri!

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