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Pieve Santo Stefano, un piccolo museo dedicato ai diari

Pieve Santo Stefano, un piccolo museo dedicato ai diari

11 Dicembre 2020 0 Di Patrizia Russo

La nostra bella Italia è ricca di migliaia di piccole realtà museali. Piccolo, in questo caso non è una categoria dimensionale, ma un modo diverso di intendere il museo e di definirne l’identità. I piccoli musei sono radicati nel territorio, sanno essere più accoglienti e sono dedicati alle persone e alla comunità locale. Visitare un piccolo museo può voler dire scoprire un grande patrimonio e vivere un’esperienza forse meno blasonata, ma sicuramente coinvolgente. Il Piccolo museo del diario è una visita insolita e interessante dedicata a chi si trova Toscana e cerca alternative alle classiche esposizioni di sculture, dipinti e reperti archeologici. Quello che si visiterà è un intenso percorso multisensoriale e interattivo nato per raccontare l’Archivio Diaristico Nazionale di e le preziose testimonianze autobiografiche che esso conserva.

 

Storie che raccontano grandi e piccoli eventi

All’ingresso della cittadina di Pieve Santo Stefano si erge un cartello giallo con scritto “Città del diario” che ogni anno attira numerosi visitatori incuriositi. Una volta varcata la soglia del Palazzo Pretorio e salito i “sedici gradini” si rimane stupiti in quanto quello che si sta per visitare non è un tipica esposizione museale. Ad aspettare il visitatore ci sono una fila di cartelle rosse o verdi con i testi suddivisi per anni di invio e in ordine alfabetico.

©luigiBurroni_PiccoloMuseoDiario

©luigiBurroni_PiccoloMuseoDiario

Il Piccolo museo del diario è un intenso percorso multisensoriale e interattivo nato per raccontare l’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano e le preziose testimonianze autobiografiche che esso conserva.

Un percorso museale che accoglie il visitatore in maniera coinvolgente e innovativa e lo conduce per mano attraverso le scritture di persone comuni che hanno raccontato la storia d’Italia da un punto di vista assolutamente inedito. Memorie private che da storie singole e personali sono diventate storie collettive e universali, affiancandosi così alla Storia con la S maiuscola e intrecciandosi ad essa a tal punto da far parlare di “storia scritta dal basso”. La storia di un Paese che in questo luogo ritrova la sua identità più pura, quotidiana, schietta e onesta. Storie, memorie, lettere e diari che cancellano i filtri della retorica e fanno comprendere il mondo in cui si vive, il nostro Paese, la nostra società.

Le voci che si odono entrando rappresentano quel “fruscio degli altri” di cui amava parlare Saverio Tutino, fondatore dell’Archivio dei diari che nel 1984 iniziò a raccogliere queste memorie divenute oggi – letteralmente – le pareti del Piccolo museo del diario, a lui dedicato. Un fruscio che avvolge e conduce nelle stanze della memoria, trasformando la visita in un’esperienza unica fatta di suoni, voci, luci, parole che volano nell’aria e dialogano con il visitatore, sempre più immerso in un percorso intimo.

©luigiBurroni-PiccoloMuseoDiario

Entrare nel Piccolo museo del diario vuol dire attraversare un pezzo di storia d’Italia, camminarci in mezzo: significa aprire idealmente tutti gli scaffali dell’Archivio dei diari, scartabellarne i faldoni, aprirne le lettere, sfogliarne i diari e ascoltare, toccare o sfiorare una delle oltre 8000 storie in esso conservate. A raccontarci queste storie sono le voci intense e profonde di Marco Baliani, Andrea Biagiotti, Tommaso Bocconi, Matteo Caccia, Grazia Cappelletti, Diego Dalla Casa, Marco Paolini, Mario Perrotta, Paola Roscioli, Maya Sansa. All’interno del museo si trovano importanti tesori tra cui il Lenzuolo di Clelia Marchi un testo che racconta la memoria contadina scritto appunto su un lenzuolo. Fino al 2013 giaceva ripiegato in una teca ed esposto solo una volta l’anno, nelle tre giornate del concorso letterario Premio Pieve.

 

Il progetto di ideazione del Museo è ispirato a Il paese dei diari di Mario Perrotta. L’Archivio all’epoca stava cercando una persona alla quale affidare la stesura del libro che raccontasse la storia dei suoi primi 25 anni. Era il luglio 2007 e Il paese dei diari uscì per Terre di mezzo nel settembre 2009.

Il libro di Perrotta è stata la principale fonte di ispirazione per la società dotdotdot che si è occupata della progettazione del Piccolo museo del diario. Il visitatore potrà trovare molti passaggi della narrazione a partire dai diari che di notte lasciano il proprio posto nello scaffale svolazzando via alla ricerca di storie affini e facendolo creano “confessionali fatti di sussurri e mormorii”, quel “fruscio degli altri” che ha dato origine alla prima installazione del museo. La stessa figura di Saverio Tutino esce dalle pagine de Il paese dei diari per conquistare un posto d’onore nel museo. Ed è, questa, una storia che ha a che vedere con la distruzione del paese del 1944. Perché come scrive Perrotta, non fu Saverio a scegliere Pieve, ma Pieve a scegliere Saverio.

Info utili

È possibile prenotare la visita inviando una mail a biglietteria@piccolomuseodeldiario.it o telefonando ai numeri 0575.797734 – 379.1001297. Dopo aver verificato la disponibilità e concordato l’orario di visita si può procedere all’acquisto dei biglietti su https://www.attivalamemoria.it/biglietti-per-piccolo-museo-del-diario

ORARI

Dal lunedì al venerdì (se feriali) 9:30-12:30 e 15:00-18:00. Sabato, domenica e festivi 15:00-18:00.

Il museo, accessibile da piazza Plinio Pellegrini n. 1. È disponibile (su richiesta) un ingresso con ascensore nel retro di Palazzo Pretorio.

TARIFFE

Per tutta la durata dell’emergenza sanitaria la tariffa del museo è a prezzo unico pari a 5€. Restano in vigore i biglietti omaggio per bambini fino a 10 anni, disabili, accompagnatori disabili, residenti a Pieve Santo Stefano, possessori della Valtiberina Casentino card e donatori dell’Archivio. L’ingresso è gratuito durante le giornate del Premio Pieve Saverio Tutino.

Il catalogo del museo è scaricabile su https://www.attivalamemoria.it/negozio/catalogo-piccolo-museo-del-diario

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