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Pisa, il ciclone Vittorio Sgarbi travolge la città

Pisa, il ciclone Vittorio Sgarbi travolge la città

20 Gennaio 2017 0 Di Franco Mariani

Il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha visitato i monumenti dell’antica repubblica marinara.

Il ciclone Sgarbi travolge Pisa

Era una visita molto attesa a Pisa quella del critico d’arte Vittorio Sgarbi che lo scorso 8 gennaio, ha “volato” sopra le opere d’arte a cielo aperto della ex repubblica marinara grazie alla riapertura del restaurato camminamento delle Mura; ben 3 km, con una delle torri di accesso realizzata interamente in legno, materiale che a lui piace molto, e di cui ha altresì apprezzato sia la pavimentazione che la ringhiera installata, consentendo una visuale della città da una angolazione nuova e di sicuro impatto, anche dal punto di vista turistico, e che si concludono con una vista mozzafiato sui monumenti di Piazza del Duomo.

Ma non solo, Sgarbi, prima di incontrare i pisani, che lo attendevano in una gremitissima sala del Capitolo del Convento di San Francesco, ha fatto tappa anche al Museo di San Matteo, e alla mostra su Salvador Dalì a Palazzo Blu.

Pisa chiesa San Francesco impalcature

Le impalcature all’interno della chiesa di San Francesco a Pisa.

Ma il clou è stato appunto l’appuntamento in San Francesco, dal 1800 chiesa monumentale di proprietà dello Stato, anche se chiesa parrocchiale, chiusa dallo scorso aprile per rischio crollo del tetto.

Se a Pisa sta per crollare una chiesa – ha esordito il vulcanico Sgarbi – ci sarà qualcosa che non funziona, una politica nazionale che non ha capito a cosa dare priorità. D’altra parte – ha sottolineato l’ex parlamentare – si preferisce costruire rotonde del c…, oltre 50mila, molte delle quali assolutamente inutili, che non servono a nulla e che costano centinaia e centinaia di milioni di euro, mentre invece non si investe nel restaurare e conservare il patrimonio artistico, come quello di questa sala, dove ci troviamo, che si potrebbe restaurare facilmente con circa 250mila euro, mentre invece si preferisce farlo cadere a pezzi.

Ripreso integralmente dalle telecamere di 50 Canale, l’intervento di Sgarbi non ha risparmiato di riconfermare le sue critiche all’altare di Giuliano Vangi presente in Cattedrale, all’epoca fortemente voluto dall’arcivescovo Alessandro Plotti, da sempre aspramente criticato da Sgarbi, così come per l’attuale collocazione dei bancarellai di Piazza dei Miracoli,

un vero gioiello, il secondo sito più visto dai turisti in Italia dopo i Musei Vaticani che però, a mio avviso, perde qualcosa senza più le Bancarelle, essendo io da sempre innamorato di questi venditori che fanno da coreografia ai grandi Monumenti con i loro Souvenir; sarà anche perché io vengo da una città come Ferrara in cui i banchi sono da secoli parte integrante di una facciata del Duomo, e vederli così confinati in uno spazio ristretto quasi come fossero dei reietti mi dà un profondo senso di tristezza.

Pisa Chiesa San Francesco Impalcature

La chiesa di San Francesco a Pisa avvolta dalle impalcature.

Infine, prima di passare ad elogiare dieci bellezze pisane, cosi come espressamente invitato dal circolo culturale “Filippo Mazzei”, il Vittorio nazionale ha avuto – inaspettatamente – parole di apprezzamento per le collezioni di Palazzo Blu, auspicando il rilancio del Museo nazionale di San Matteo

pieno di capolavori assoluti del Rinascimento italiano che vanno assolutamente valorizzati. Credo che la chiave per aumentare il numero di visitatori possa essere oggi l’autonomia di cui sono stati dotati adesso i nuovi direttori dei musei; le soluzioni vanno cercate ma sono a portata di mano per una città come Pisa dove la Piazza del Duomo è in grado di per sé a calamitare turisti e visitatori da tutto il mondo. Il percorso è facile, basta avviarlo.

E il Comune – a detta di Sgarbi – sembra essere sulla giusta strada grazie all’intraprendente assessore Andrea Serfogli, presente alla serata assieme al sindaco Marco Filippeschi.

È quasi malinconico – ha detto riparlando della chiesa di San Francesco che sta crollando – trovarci qua come se fossimo in Kosovo a valutare il degrado di un’opera con importanti affreschi che dovrebbe essere uno dei luoghi più eminenti della città, con l’amministrazione comunale impotente per la mancanza di fondi. La vostra città – ha detto – è in una condizione di assoluto vantaggio rispetto a molte altre e, da quanto ho visto, non posso che complimentarmi con l’amministrazione comunale per il suo buon governo. Anche il mio collega di lamentele, Giacomo Leopardi, ha dedicato a Pisa un suo scritto in cui il grande poeta afferma di preferire Pisa a Firenze, Roma e Milano. Dovreste utilizzare di più questo testimonial. Avete questo riconoscimento da parte del più grande Poeta Italiano e non ve ne fate vanto? Dovreste affiggere queste parole sulla maggior parte possibile dei muri cittadini, specie sui Lungarni e davanti ai più importanti musei”.

Ora non resta che stare a vedere se “L’urlo di Sgarbi per salvare San Francesco”, come titolava in prima pagina il quotidiano Il Tirreno il giorno dopo la visita, sarà ascoltato da qualcuno a Roma.

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