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Salvini: porti chiusi e sbarchi a rate. Ecco la formula per salvare la faccia

Salvini: porti chiusi e sbarchi a rate. Ecco la formula per salvare la faccia

17 Maggio 2019 0 Di Marino Marquardt

Prima il delirio di onnipotenza dai toni ultimativi nella tarda mattinata (“Non c’è premier che tenga, i porti restano chiusi!”, aveva urlato) poi il ripensamento e la scontata figuraccia nel tardo pomeriggio. In un battito d’ali il Capo del Viminale si cucina l’autogol e in un battito d’ali se lo serve da solo.

Autorizzati a sbarcare i nuclei familiari raccolti in mare dalla Sea Watch

Contrariamente a quanto grancassato, infatti Matteo Salvini – vicepremier, Ministro dell’Interno e leader della Lega – ci ripensa e per scongiurare un eventuale intervento di Palazzo Chigi autorizza lo sbarco nel porto di Lampedusa di bambini, donne e famiglie salvati dalla nave Ong Sea Watch 3. Il Responsabile della Sicurezza lo fa in barba agli strepiti della mattinata. Si contraddice. Ed è un ceffone che si autoinfligge il Leghista in debito di lucidità. Un nuovo ceffone dopo quello già assestatogli dal premier Giuseppe Conte la settimana scorsa in occasione dello sbarco dei 36 migranti raccolti in mare dalla nave Ong Mar Jonio. Un ceffone che Salvini si affibbia a stretto giro dalle dure parole di Luigi Di Maio che lo aveva etichettato “arrogante come Matteo Renzi”.

Porti chiusi e sbarchi a rate, dunque. E’ l’ennesimo pasticcio del Ministro dell’Interno nel tentativo di salvare la propria faccia. In tutto toccano terra 18 dei 65 migranti. Per gli altri 47 interverrà – vedrete – Palazzo Chigi o il Vaticano. E un nuovo ceffone segnerà il volto del Leghista fuori controllo.

Intanto nuove nubi si addensano sull’Esecutivo. Sul Decreto Famiglia i Cinquestelle accusano: “La Lega fa ostruzionismo”. E Di Maio è categorico: “Su questo tema si gioca il destino del Governo”. Ma tra il dire e il fare – è noto – c’è di mezzo il mare…

17/05/2019   h.20.00

 

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