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Sanatoria lavoro irregolare, OCPI: Successo a metà per l’emersione degli eztracomunitari

Sanatoria lavoro irregolare, OCPI: Successo a metà per l’emersione degli eztracomunitari

10 Aprile 2021 0 Di Tommaso Corno

Secondo l’Osservatorio dei Conti Pubblici Italiani la sanatoria per il lavoro irregolare dello scorso maggio ha raggiunto circa metà della platea extracomunitaria beneficiaria (dati OCPI/ISMU).

Dibattito sulla emersione del lavoro irregolare, interviene OCPI

La sanatoria per il lavoro irregolare introdotta dal DL “Rilancio” è stata oggetto di forte dibattito nel corso del processo legislativo, e continua tuttora a far discutere per i risultati ottenuti. Il quesito è semplice, ma tutt’altro che facile è trovare una risposta definitiva alla domanda: “si poteva fare di più?”.

A provare a interpretare i dati relativi ai risultati ottenuti dalla sanatoria è l’Osservatorio del Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che in una nota mette a confronto le domande di regolarizzazione pervenute (ed i relativi introiti dello Stato) con la potenziale platea di beneficiari.

Pochi incentivi, la sanatoria attira extracomunitari senza permesso di soggiorno

Per aderire alla sanatoria, i datori di lavoro hanno potuto presentare un’istanza fra il 1° giugno ed il 15 agosto dello scorso anno, al fine di regolarizzare i rapporti di lavoro irregolare con cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari, sia nel caso in cui questi ultimi fossero provvisti di permesso di soggiorno che in caso contrario.

La misura è rimasta circoscritta ai lavoratori nei settori dell’agricoltura, del lavoro domestico e del servizio alla persona, settori nei quali l’OCPI stima un totale (pre-sanatoria) di 1.069.700 individui impegnati in lavoro irregolare.

La mancanza di incentivi economici per i richiedenti, tuttavia, ha reso la sanatoria – alla pari delle precedenti – di scarso interesse per i lavoratori italiani, comunitari ed extracomunitari muniti di permesso di soggiorno, riducendo la gittata della misura ad un totale di 207.000 richieste.

D’altro canto, sono proprio i cittadini extracomunitari senza permesso di soggiorno ad aver rappresentato la stragrande maggioranza dei richiedenti, in quanto la sanatoria ha permesso a questa categoria di regolarizzare la propria permanenza in Italia. In assenza dei dati relativi ai soli extracomunitari sprovvisti di permesso di soggiorno, il report OCPI mette in luce il rapporto fra la platea stimata di extracomunitari impegnati in rapporti di lavoro irregolare ed il numero totale di richieste.

Fonte: OCPI – Emersione del lavoro irregolare in Italia: la sanatoria del decreto Rilancio è stata efficace?

L’elaborazione dei dati mostra un’adesione all’iniziativa del Governo compresa fra il 40%-69% nell’agricoltura, e fra il 43-57% per quanto riguarda i servizi di assistenza alla persona ed i collaboratori domestici, a seconda delle stime utilizzate (dati OCPI/ISMU).

La causa di un range così ampio nei dati è l’incertezza riguardante il numero di extracomunitari impiegati irregolarmente, in particolar modo nell’agricoltura, dove la variazione nelle stime sfiora i trenta punti percentuali.

I risultati: richieste al di sopra delle aspettative, lo Stato incassa 635,8 milioni

Nel complesso, i risultati ottenuti dalla sanatoria sono leggermente superiori rispetto a quanto inizialmente previsto dalla Ragioneria Generale dello Stato, che stimava 176.000 richieste a fronte delle oltre 207.000 effettivamente pervenute.

L’INPS ha calcolato che le entrate relative alla sanatoria (composte da contributi per la regolarizzazione del rapporto lavorativo ed imposte retributive, contributive e fiscali) ammontano a 635,8 milioni di Euro, ma l’incasso potenziale (se si fosse raggiunta l’intera platea di beneficiari extracomunitari) sarebbe stato compreso fra gli 1,19 e gli 1,38 miliardi – circa il doppio di quanto effettivamente riscosso.

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