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Settimana di 30 ore, ci prova La Petite Maison: lavorare meno e vivere meglio?

Settimana di 30 ore, ci prova La Petite Maison: lavorare meno e vivere meglio?

05 Febbraio 2023 1 Di Francesco Ghanaymi

Il famosissimo locale La Petite Maison (LPM) introduce la settimana di 30 ore, per migliorare le condizioni di lavoro e attirare eccellenze.

LPM introduce per i suoi dipendenti la settimana di 30 ore per migliorare le condizioni di lavoro e attirare eccellenze

Il punto di svago e incontro più popolare tra DubaiLondraMiamiHonk KongAbu DhabiRiyhad Doha (tra le città più ricche del mondo, centri nevralgici dell’alta moda e dell’universo finanziario) ha abbarcciato completamente il progetto di riduzione dell’orario lavorativo per i suoi dipendenti, passando – con la stessa retribuzione – a 30 ore lavorative settimanali.

LPM Restaurant & Bar, anche conosciuto più semplicemente come «La Petite Maison» – gestito dal Global Operations Director Nicolas Budzynski – é un notissimo locale di lusso e intrattenimento, che propone una cucina, insieme ad un’atmosfera, ispirate dalla Costa Azzurra e dalla Riviera Ligure per una clientela internazionale ed esclusiva.

Proprio per questo, la giornalista di Bloomberg Lisa Fleisher l’ha più volte definito nei suoi editoriali il locale «più amato dai banchieri», e il centro nevralgico dove si svolgono gli affari finanziari cruciali decisivi di DubaiLondraMiamiHonk KongAbu DhabiRiyhad Doha.

«Era davvero necessario agire», spiega il Global Operations Director Nicolas Budzynski

Con questa rivoluzione (cioé l’introduzione da parte di LPM per i suoi dipendenti delle 30 ore settimanali con la stessa retribuzione di 40 ore settimanali) – fortemente voluta e sostenuta dal Global Operations Director di LPM Nicolas Budzynski – i camerieri, i cuochi e altri membri del personale di La Petite Maison assumeranno turni più lunghi in due giorni e avranno tre giorni liberi a settimana: sostanzialmente, lavoreranno un po’ meno oremantenendo lo stesso stipendio.

Il Global Operations Director Nicolas Budzynski ha spiegato, in un’intervista a Bloomberg che «Era davvero necessario agire», e che ha portato avanti questa scelta per attirare e trattenere i migliori dipendenti in un settore, quello dell’ospitalità, notoriamente ad alta pressione che – come ha raccontato lo stesso Budzynski: «Non è mai stato conosciuto per un sano equilibro tra lavoro tempo libero».

Lavorare meno, e vivere meglio: una nuova prospettiva globale?

La decisione arriva mentre aziende di successo in tutto il mondo (4 Day Week Global; Blue Hill at Stone Barn; ma anche gli Emirati Arabi Uniti tra gli altri) sperimentano settimane lavorative di quattro giornate a parità di salario, spinte da numerose ricerche che hanno dimostrato come un orario lavorativo ridotto risulti vantaggioso sia per le aziende (in termini di produttività) che per i dipendenti (in termini di welfare): e infatti, nel solo Regno Unito, l’88% delle aziende che hanno provato la settimana ridotta lo scorso anno ha dichiarato che il programma ha funzionato efficacemente, a fondo, e con benefici durevoli.

Ora che anche La Petite Maison (LPM) introduce per i suoi dipendenti le 30 ore settimanali a parità di salario, risulta quasi spontaneo chiedersi se le proposte avanzate nel saggio di Fausto Durante: «Lavorare meno, vivere meglio: appunti sulla riduzione dell’orario di lavoro per una società migliore e una diversa economia» – edito da Futura Editrice nel 2022 – non rappresentino l’inizio di una nuova stagione d’impegno per la riduzione dell’orario di lavoro, con vantaggi per la produttività, l’economia, e un più sano equilibrio tra tempo libero e lavoro.

Come scrive infatti Durante: «Le aziende che offrono la stessa retribuzione per meno ore ottengono una marea di curriculum e hanno un basso turnover». Come conferma la stessa Alexandra Audon, director of operations in Medio Oriente per LPM: «Con l’introduzione delle 30 ore settimanali con la stessa retribuzione di 40 ore settimanali il personale è più felice e propositivo, e ne benificiamo sopratutto i nostri ospiti. Mi pare quindi che al momento non ci sia modo migliore per lavorare».

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