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Sicilia, l’agricoltura si fa comunità energetica

Sicilia, l’agricoltura si fa comunità energetica

26 Luglio 2021 0 Di Nunzio Ingiusto

Dalla Sicilia un esempio esportabile di economia circolare in agricoltura sostenibile: a Ragusa è nata la prima comunità energetica agricola italiana.

Sicilia, l’agricoltura si fa comunità energetica

L’importanza di fare rete in agricoltura per abbattere le emissioni di CO2 racchiude il senso dell’ultima iniziativa siciliana. In provincia di Ragusa è nata la prima comunità energetica agricola italiana. Iniziativa di lungo periodo spinta dal Consorzio La Mediterranea, da Enel X e dalla Banca Popolare di Ragusa. Insieme per gestire un parco fotovoltaico da 300 megawatt di energia pulita.

Quando si parla di iniziativa dal basso, spesso ci si dimentica che le proposte devono essere credibili e soprattutto finanziabili.

In questo caso il progetto è andato a buon fine. La comunità ha interpretato le esigenze energetiche ed ambientali con la speranza che il modello possa essere esteso ad altre realtà.

Un esempio replicabile fuori dalla Sicilia, anche perché sulla carta queste comunità sono previste da leggi nazionali.

Il mondo agricolo italiano ha accettato la sfida della sostenibilità, ma i passi da compiere per avere una sola, unica strategia, sono ancora tanti.

Il problema delle emissioni di CO2 dai campi, infatti, resisterà fino a quando non si troveranno soluzioni valide su larga scala. Le aziende energetiche hanno concepito piani al loro interno, ma i riscontri realizzativi sono pochi.  

A Ragusa le realtà agricole coinvolte si estendono per circa 60 ettari e con i pannelli fotovoltaici eviteranno di sprigionare nell’aria più di 120 tonnellate di CO2 all’anno. 

Enel X assicura la gestione tecnica dell’impianto ma l’energia rinnovabile farà abbassare la bolletta energetica degli associati.

Sulla lentezza con la quale le comunità energetiche avanzano in Italia, uno studio recente della società Elemens per conto di Legambiente ed Enel Foundation Knowledge Partner ha detto che influiscono i sussidi pubblici e la tariffa unica.

Parliamo di 100 euro per megawatt per autoconsumatori collettivi e 110 euro per energy community. Costi ancora alti, soprattutto per le piccole installazioni verdi, per incentivare i territori ad organizzarsi.

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