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Strage di Viareggio, sette anni a Mauro Moretti

Strage di Viareggio, sette anni a Mauro Moretti

31 Gennaio 2017 0 Di Daniela Francesconi

L’aveva definito “uno spiacevole incidente”, il giorno dopo l’inferno di fuoco che aveva investito la stazione di Viareggio e distrutto un’intera strada portandosi via 11 persone morte sul colpo o immediatamente dopo, letteralmente bruciate vive. E oggi Mauro Moretti, attuale ad di Leonardo spa, ovvero Finmeccanica, è stato condannato a sette anni di carcere a fronte dei sedici chiesti dall’accusa, esclusivamente per il suo ruolo di amministratore delegato di Rfi. Assolto invece in qualità di ex ad delle Ferrovie dello Stato. “Una sentenza populista e inspiegabile perché relativa ad un ruolo che Moretti ha lasciato tre anni prima del fatto” è stato il commento del suo legale Armando D’Apote, che ha dato per scontato il ricorso in appello.

Un processo di primo grado durato tre anni e mezzo con 33 imputati eccellenti, celebrato a Lucca nelle sale del Polo Fiere per accogliere i familiari delle 32 vittime di quella che ormai è conosciuta come la strage di Viareggio e i tanti cittadini che hanno sempre mantenuto alta l’attenzione su uno dei più gravi disastri ferroviari mai accaduti in Italia. Tutti gli imputati, a vario titolo, sono stati accusati di disastro ferroviario, omicidio colposo plurimo, incendio colposo e lesioni personali.

La sentenza emessa dal collegio composto dai giudici Gerardo Boragine, Nadia Genovesi e Valeria Marino condanna a sette anni e sette mesi anche Michele Mario Elia, all’epoca ad di Rete ferroviaria italiana fino al 2014 e succeduto a Moretti alla guida di Fs fino al novembre 2015 e Vincenzo Soprano, anche lui con un passato in Fs Logistica e ex ad di Trenitalia fino a dicembre 2015. Soprano è stato assolto per i reati ascritti come ex dirigente di Fs.

Sette anni al direttore della divisione Cargo di Trenitalia Mario Castaldo e sei per Salvatore Andronico che di Cargo è stato dirigente della sicurezza. Sei anni e sei mesi a Emilio Maestrini che all’epoca era responsabile della Direzione ingegneria, sicurezza e qualità di sistema di Trenitalia e venne sostituito venti giorni dopo il disastro del 2009. Sei anni e sei mesi anche per Giulio Margarita, fino al 2013 responsabile in Rfi dell’unità dell’Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria di cui poi è diventato un dirigente.

Sei anni a Giovanni Costa, capo reparto di Rfi, a Giorgio Di Marco della direzione tecnica di Rfi, ad Alvaro Fumi, dell’Istituto sperimentale della direzione tecnica di Rfi, a Enzo Marzilli che in Rfi si occupava delle norme standard di sviluppo e omologazione e oggi di ricerca e sviluppo.

Assolti invece Giuseppe Farneti della S.O. Armamento ferroviario di Rfi e sindaco revisore di Fs, Angelo Pezzati, dal 1999 al 2008 direttore di Rfi a Firenze, l’attuale direttore dell’area Nord di Rfi Calogero Di Venuta, anch’egli ex di Rfi a Firenze, Gilberto Galloni, ad di Fs Logistica, Stefano Rossi e Mario Testa.

Il convoglio 50325 partito da Trecate (Novara) e diretto a Gricignano (Caserta) era composto da 14 cisterne contenenti gpl. All’altezza della stazione centrale di Viareggio il deragliamento, una cisterna che si rovescia sui binari dove incontra uno dei picchetti e si squarcia. Il gas fuoriuscito provocò esplosioni in tutta l’area circostante, da entrambi i lati della ferrovia, distruggendo una passerella e un’intera strada, via Ponchielli.

Fra i condannati figurano anche Giuseppe Pacchioni, Paolo Pizzadini e Daniele Gobbi Frattini dell’officina Cima Riparazioni. L’officina mantovana aveva revisionato uno dei carri cisterna pochi mesi prima del disastro.

Condanne pesanti anche per alcuni responsabili di Gatx Rail Germania e Austria, multinazionale statunitense che affittò le cisterne a Fs Logistica e dell’officina Jugenthal Waggon di Hannover che revisionò l’assile del carro che si spezzò durante il deragliamento.

E’ stata esclusa la responsabilità per illecito amministrativo di Ferrovie dello Stato spa, di Fs Logistica e di Cima Riparazioni, mentre Rfi e Trenitalia hanno ricevuto una sanzione da 700 mila euro ciascuna. Sanzionate per 480 mila euro ciascuna anche Gatx Rail Austria, Gatx Rail Germania e la Jugenthal Waggon. Alle stesse società, per le quali è stata riconosciuta la responsabilità dell’illecito amministrativo, è applicata anche la sanzione interdittiva per un periodo di tre mesi.

Non si sono mai arresi in questi anni i familiari delle vittime, riuniti nell’associazione “Il mondo che vorrei”, con in prima fila Daniela Rombi che ha perso sua figlia Emanuela e Marco Piagentini, ustionato gravemente e rimasto solo con un figlio, mentre gli altri due e la moglie sono scomparsi nell’incendio. Al loro fianco l’Assemblea 29 giugno a cui partecipano cittadini, ferrovieri, esponenti della società civile. Non è mancato il sostegno anche da parte delle amministrazioni locali e regionali: anche oggi erano in aula i rappresentanti del Comune di Viareggio e di altri limitrofi, della Provincia di Lucca e della Regione Toscana che si erano costituite parte civile.

Alcuni feriti morirono dopo mesi di agonia e una serie infinita di operazioni e trapianti, facendo salire a 32 il numero totale delle vittime. Famiglie distrutte, alcune anche composte da immigrati provenienti da vari paesi, i sopravvissuti che porteranno sempre impressi sulla pelle i segni di quel disastro; una città sconvolta e incredula, che si è unita nel dolore e nella richiesta di giustizia. Alle parti civili saranno riconosciuti i risarcimenti che vanno da 20 a un milione e 400 mila euro.

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