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Tallin, l’Ue studia norme per conciliare vita e lavoro

Tallin, l’Ue studia norme per conciliare vita e lavoro

19 Luglio 2017 0 Di Pietro Nigro

Il vertice dei ministri Ue di Tallinn discute nuove norme europee per conciliare lavoro e vita privata. Presto la riforma del diritto di asilo.

Conciliare vita e lavoro, l’Ue studia norme comuni

L’Unione europea intende adottare apposite normative per aiutare i cittadini a conciliare e bilanciare lavoro e vita individuale e sociale. La decisione è stata discussa durante Epsco, la riunione informale dei ministri europei per Occupazione, Affari sociali, Famiglia e Uguaglianza di genere che si riuniranno domani e dopodomani al Creative hub di Tallinn in Estonia.

La riunione, svolta sotto l’egida della presidenza di turno dell’Unione europea, viene ospitata dal ministro estone per la Protezione sociale Kaia Iva e dal ministro estone per la Salute e il lavoro Jevgeni Ossinovski.

L’incontro di questi giorni serve per avviare una discussione comune sulle politiche che gli Stati membri possono adottare e che potrebbero dare alle persone migliori opportunità per avviare una famiglia e prendersi cura dei parenti, pur partecipando al mercato del lavoro. Domani, 20 luglio, al centro del dibattito ci sarà il ruolo degli uomini nelle responsabilità di cura.

“Da un lato, le persone si aspettano di ricevere soluzioni flessibili per organizzare il loro tempo tra lavoro e famiglia. D’altra parte, naturalmente, i datori di lavoro sono maggiormente interessati a guadagnare un profitto – ha spiegato il ministro della Salute e del Lavoro Jevgeni Ossinovski – La gente preferisce lavorare per un datore di lavoro che offre migliori soluzioni per riconciliare lavoro, famiglia e vita privata. Inoltre, questo renderà il datore di lavoro più attraente anche per le persone che cercano un lavoro”.

La discussione in realtà è servita ad avviare un primo confronto, durante il quale i ministri europei hanno sostanzialmente esposto le rispettive pratiche attualmente in atto nei rispettivi Paesi, alla ricerca di quelle migliori e più efficienti per rispondere alle nuove sfide che emergono dal tessuto sociale dell’intera Europa di poter trovare un equilibrio tra lavoro e vita personale e privata. Il che, naturalmente, investe le esigenze da una parte dei lavoratori dipendenti e dall’altra dei datori di lavoro.

“Il nostro attuale equilibrio tra lavoro e vita riguarda principalmente i tipi di famiglia e i modelli di lavoro “classici”, e di solito sono le donne quelle che sostengono l’onere maggiore. Per questo stiamo pensando a che gli uomini possano assumere un ruolo più importante nelle responsabilità familiari – ha detto il ministro della protezione sociale estone Kaia Iva – Una condivisione più equa delle responsabilità familiari sarebbe molto vantaggiosa per l’Europa sia in termini finanziari che di benessere delle persone”.

La tesi che sta prendendo piede tra i responsabili dei ministeri “sociali” degli Stati europei, insomma, è che una condivisione più equa degli oneri familiari potrà dare alle donne anche maggiori opportunità di lavoro. Inoltre, si potrebbe contribuire a ridurre al minimo il divario di genere nell’occupazione, nella retribuzione e nella pensione. Si stima infatti che il divario di genere nell’occupazione abbia un costo di 370 miliardi di euro l’anno.

Inoltre, i rappresentanti dell’Estonia e dei due Paesi che avranno le prossime presidenze di turno dell’Ue, la Bulgaria e l’Austria, hanno firmato oggi una dichiarazione trilaterale, con la quale i rispettivi Stati sono stati impegnati a promuovere l’uguaglianza di genere in Europa nei prossimi 18 mesi.

Diritto di asilo, l’Ue cambierà il Regolamento

Ma a Tallin non si è tenuto solo il vertice ministeriale dell’Epsco. Il Comitato dei Rappresentanti permanenti (Coreper) ha fatto il punto anche sulla riforma del sistema europeo in materia di asilo, ed ha approvato, a nome del Consiglio europeo, un mandato per i negoziati da avviare per la redazione di un regolamento dello status e della protezione dei rifugiati e delle persone ammissibili alla protezione sussidiaria.

Sulla base di questo mandato, la presidenza europea inizierà i negoziati con il Parlamento europeo nel più breve tempo possibile.

“La riforma del sistema europeo di asilo comune è una parte fondamentale della nostra politica migratoria globale e quindi di massima importanza per l’Europa – ha dichiarato Andres Anvelt, ministro dell’Interno dell’Estonia, a seguito dell’accordo di oggi – Oltre a ottenere uguali diritti e obblighi per i richiedenti asilo e i beneficiari di protezione internazionale in tutta Europa, ciò ridurrà anche i movimenti secondari e aiuterà coloro che hanno veramente bisogno di protezione. Inoltre, l’effettivo importo dei pagamenti sociali sarà ancora nelle mani di ogni Stato membro”.

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