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Trionfa un Islam tollerante se il Saud e il Marocco si avvicinano

Trionfa un Islam tollerante se il Saud e il Marocco si avvicinano

31 Gennaio 2021 0 Di Corrado Corradi

La temuta «fitna» interna alla Sunna sembra scongiurata: se così fosse, Saud e Marocco si avvicinano e si rafforza un Islam moderato.

Se Saud e Marocco si avvicinano, si rafforza un Islam tollerante

Le dinamiche in seno al mondo arabo-islamico sunnita stanno mutando e la temuta «Fitna» (quella sorta di redde rationem tra sci’iti e sunniti) che si stava invece sviluppando in seno al mondo sunnita tra conservatori e riformisti sembra scongiurata.

Il Principe saudita Bin Salman sembra intenzionato a fare sul serio per quanto attiene al «riformismo» della Sunna wahhabita (la dottrina di matrice fondamentalista di accesso all’Islam della casa regnante saudita) e cercare di renderla progressivamente meno vincolata al legalismo shari’atico precipuo di quella visione.

Islam saudita riformato, così i sauditi si allontanano dalla Fratellanza Musulmana

La questione riveste una importanza notevole perché se l’Islam saudita riformato si saldasse con l’Islam del Maghreb (caratterizzato da una visione improntata a maggior tolleranza) costituirebbe un ininterrotto fronte anti-islamISMO (uso il suffusso -ISMO per indicare la militanza attiva predicatrice e jihadista) che dal Golfo Persico raggiunge l’Atlantico.

Questa nuova e rivoluzionaria realtà, che é ancora in itinere, ha la sua origine nella Conferenza dei Paesi del Golfo di alcuni anni fa, in cui il Re del Marocco Mohammed VI ha lanciato una frase dal sapore programmatico, suscettibile di offendere il regnante saudita, che rappresenta una dottrina radicale come quella wahhabita.

Frase che suonava più o meno come:

«Dobbiamo riportare l’Islam alla sua matrice principale che é la tolleranza».

Detta così, effettivamente, era un po’ come parlare di corde in casa dell’impiccato, ma, con tutta probabilità, tale affermazione, particolarmente scomoda e coraggiosa pronunciata proprio in casa degli Al Saud, era stata precedentemente concordata con il Principe Bin Salman al fine di dare ulteriore legittimità al suo progetto di graduale riforma della Sunna.

Infatti, solo un’alleanza con un sovrano come quello del Marocco, che vanta la discendenza dal Profeta e che é riconosciuto per essere «Amir al Mouminine» – ossia Principe dei credenti (e garante per la libertà di culto delle tre principali religioni monoteiste), laddove il Re saudita é solo il “Guardiano del suolo già calpestato da Mohammed, poteva fornire una indiscussa legittimità per un rinnovamento della Sunna.

Se i sauditi abbandonano la visione wahabita e intollerante, lo faranno anche le altre monarchie

L’abbandono progressivo da parte dell’Arabia Saudita dell’Islam wahhabita «intollerante» e la sua adesione alla «dottrina Mohammed VI», che fissa una differenza tra «islam tollerante» e «islam intollerante», oltre a trascinare con sé anche le altre monarchie del Golfo, é suscettibile di dare una stabilità religiosa, politica e sociale a una regione che va dall’Egitto al Maghreb.

E non solo; contemporaneamente:

  • verrebbe estromessa la Fratellanza musulmana, la cui visione intollerante dell’Islam sta creando non pochi problemi in seno al mondo arabo-islamico oltre che in Europa, ove sobilla le comunità islamiche;
  • verrebbe contrastata l’egemonia turca, non solo nell’ovest della Libia, nel Mediterraneo e in Tunisia ma anche nell’Africa Orientale;
  • l’afflusso di capitali sauditi e degli altri Paesi del Golfo smorzerebbero le problematiche sociali connesse con l’emergenza covid nel Maghreb e negli altri Paesi del mondo arabo-islamico.

Quanto sopra vuol essere un’analisi di situazione mirata a richiamare l’attenzione su un probabile rivoluzionario cambiamento in seno ad un mondo, quello arabo-islamico, che sembrava imploso tra due realtà: quella consolidata nel radicalismo e quella che proponeva una timida riforma ma che sembrava segnare il passo.

Da seguire.

 

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