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Tunisia, il festival degli Ksour rende omaggio alle tradizioni berbere

Tunisia, il festival degli Ksour rende omaggio alle tradizioni berbere

22 Febbraio 2018 0 Di Patrizia Russo

Ogni anno in Tunisia si svolge il Festival Internazionale degli Ksour Sahariani. Quattro giorni di manifestazioni artistiche e culturali, convegni, concerti e spettacoli di strada. Quest’anno prenderà vita dal 21 al 24 marzo 2018.

Tunisia, a marzo il festival degli Ksour Sahariani

Il festival degli Ksour Sahariani, 21-24 marzo 2018 in Tunisia, è un’ottima un’occasione per conoscere e lasciarsi affascinare dalla cultura beduina e berbera.

Durante le quattro giornate, nel centro storico di Tataouine e negli Ksour della regione, si ha la possibilità di assistere a sfilate tradizionali, corse di cammelli e dromedari, arte e mostre di artigianato berbero, visite guidate ed escursioni ai villaggi.

Oggi è anche possibile soggiornare in qualche Ksour, ad esempio nei villaggi trogloditi di Chenini e Douriet arroccati su sommità mozzafiato, dove si può sperimentare la durezza dei modi di vivere di queste regioni aride, ma al contempo provare un meraviglioso sentimento di libertà e di ricongiungimento con la natura.

Non mancheranno, ovviamente, le popolari serate gastronomiche in cui sarà possibile assaggiare la cucina tunisina, caratterizzata da mille sapori e tanti colori.

Tataouine: architettura, storia e cultura berbera

Tataouine in Tunisia

Tataouine, da sempre considerata la porta del Sahara, è un luogo di grande fascino, una delle città più pittoresche del sud tunisino, che dà anche il nome alla regione circostante. In tutta la regione i paesaggi aridi e rocciosi si alternano a pittoreschi villaggi berberi carichi di storia e poesia.

Nel cuore di un paesaggio desertico e montagnoso, di altipiani e ripide vette, sorgono le sorprendenti architetture dei Ksour (castello in arabo), che caratterizzano la zona del Maghreb.

Le montagne venivano scavate per ospitare case, moschee o oleifici. Questi “castelli del deserto” (Ksour è il plurale di Ksar), situati tra campi coltivati, oasi e colline rocciose, simili a grandi alveari di color ocra, erano un tempo, i punti di raduno dei semi-nomadi della regione, nei quali venivano stoccati i raccolti, al sicuro da saccheggiatori, in celle sovrapposte chiamate “ghorfas”.

Normalmente posti vicino alle oasi o nei pressi dei corsi d’acqua per garantire protezione dagli attacchi delle tribù nomadi e floride coltivazioni, sono costruzioni che vanno da 1 a 6 piani.

Le “ghorfas” si fondono con le vette delle montagne e le abitazioni in parte scavate nelle pareti rocciose, ideali per proteggersi dal caldo estremo e dal freddo clima desertico, anch’esse di quel color ocra, dato dal fango impastato e cotto al sole, si trovano a ridosso l’una dell’altra creando un intersecarsi di viuzze strette dove a malapena la luce del sole riesce ad aprirsi un varco.

Le strutture più antiche risalgono al XII secolo e alcune sono tuttora utilizzate.

Questi luoghi sono importanti per la cultura tunisina, perché attraverso questi edifici “urbani” si può scoprire molto dei costumi e della turbolenta storia di quella civiltà che seppe conservare, attraverso i secoli, le sue tradizioni e i suoi canti gioiosi.

Una terra magica che ha ispirato numerosi registi

Tataouine non è così conosciuta, ma il suo paesaggio avrà per molti un aspetto familiare. La singolarità di questo luogo, che ha saputo resistere alla modernizzazione, ha ispirato tra gli altri, Georges Lucas, regista di Star Wars.

Il set del film Star Wars in Tunisia

Il set del film Star Wars in Tunisia

Infatti da Tataouine prende il nome Tatooine (inglesizzando il nome francese della città), il pianeta natale di Luke Skywalker di Guerre Stellari. Ed è proprio in questo luogo ancestrale e dall’aspetto lunare che il regista ha girato molte delle scene della famosissima saga.

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