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Un week-end nel Lazio all’insegna della cultura, del relax e della buona cucina

Un week-end nel Lazio all’insegna della cultura, del relax e della buona cucina

20 Agosto 2021 0 Di Patrizia Russo

Un week-end alla scoperta del borgo medievale di Sermoneta, Ninfa con il suo magnifico giardino, l’Abbazia di Valvisciolo e alcuni piccoli centri storici.

Le perle della provincia di Latina

Generalmente se si pensa al Lazio, la prima cosa che si rammenta è Roma. Ma questa regione, oltre ovviamente alla Capitale, ha alcune perle nella provincia di Latina tutte da scoprire. Ecco un itinerario assolutamente imperdibile per gli appassionati di medioevo e luoghi romantici. 

Prima tappa nella deliziosa Sermoneta: una suggestiva passeggiata tra gli stretti vicoli del borgo, sotto le logge rese famose dal film “Non ci resta che piangere” e un tuffo nel passato varcando il ponte levatoio del castello Caetani.

Poi tappa obbligatoria allo spettacolare giardino di Ninfa, oasi di pace e benessere in cui rilassarsi e stare bene, l’antico sito di Norba e l’Abbazia di Valvisciolo che è tra i monumenti italiani quella che meglio conserva le tracce misteriose del passaggio dei templari. E per finire, i piccoli borghi di Norma, Cori e Bassiano.

Sermoneta: passeggiare nel borgo medievale sulle tracce dei Templari

Questo borgo incantevole, di origine antichissima, è caratterizzato dalla presenza del Castello Caetani e da uno splendido centro storico medievale.

L’antica roccaforte (uno degli edifici meglio conservati del Lazio) è da sempre il simbolo del potere della famiglia Caetani, la quale per secoli influenzò le vicende storiche della cittadina di Sermoneta. Edificato nel punto più alto, questa imponente fortezza è un esempio di architettura difensiva che domina il paese e tutta la pianura Pontina. Si mostra ancora oggi in tutta la sua bellezza, perfettamente conservato e visitabile in tutta la sua interezza. Saloni per il ricevimento dei visitatori, la camera da letto con il letto a baldacchino originale del padrone di casa, spettacolari sale interne decorate con affreschi del pittore Girolamo Siciolante, poi ribattezzato il Sermoneta e, nei sotterranei, una vasta stalla dove venivano alloggiati i cavalli.

Sermoneta | Ph. P. Russo/ IT 24

Usciti dal castello è molto piacevole passeggiare per le stradine del borgo, che nonostante il tempo, è riuscito a conservare il suo aspetto medievale, che si può vedere nelle case in pietra, nelle stradine a gradini, nelle salite e nelle discese. Una di queste porta alla Biscotteria I dolci di Nonna Maria.

Quando si scende dal castello non si può resistere e ci si affaccia in questo tradizionale negozio, perchè invitati dal profumo di dolce, per dare un’occhiata o semplicemente per un assaggio. Impossibile uscirne senza aver acquistato un pacchetto di ottimi biscotti con i pistacchi o al limone. Da assaggiare assolutamente la specialità del luogo le crostatine di visciola. Crostatine di frolla con il gusto aspro della marmellata di visciole, un tipo di ciliegia piccola, di colore rosso scuro, dal sapore acidulo che cresce spontanea su queste colline.

Un luogo simbolo, anche perché riporta alla mente una delle scene più esilaranti del film Non ci resta che piangere di Massimo Troisi e Roberto Benigni, è la Loggia dei Mercanti. Un complesso di arcate edificate per ospitare il consiglio cittadino dell’epoca. Anche oggi, conserva il suo fascino essendo uno dei posti più suggestivi di questo borgo fermo nel tempo.

Da vedere c’è poi la Cattedrale di Santa Maria Assunta costruita sui resti di un tempio pagano e l’antica chiesa di San Michele Arcangelo con la bellissima cripta affrescata nel medioevo, la Chiesa dell’Annunziata, il quattrocentesco Palazzo Comunale e la Sinagoga. Oltre che dalla presenza degli Ebrei, Sermoneta e il suo territorio custodiscono le tracce della presenza dei Templari nel Lazio e della loro complessa dottrina.

Giardini di Ninfa: la natura dà spettacolo con le sue meraviglie

Il giardino di Ninfa si trova a Cisterna di Latina, al confine con Norma e Sermoneta, nella zona dell’Agro Pontino. Si tratta di un tipico giardino all’inglese, iniziato da Gelasio Caetani nel 1921 nell’area della scomparsa cittadina medioevale di Ninfa, di cui oggi rimangono diversi ruderi, alcuni dei quali restaurati durante la creazione del giardino. Varcare la soglia è come entrare nell’Eden, un luogo storico, magico, incantato, più vicino al mondo delle fiabe che a quello terreno.

Andrebbe visitato in tutte le stagioni, perché in ognuna c’è una fioritura e un panorama diverso; ogni 15/20 giorni circa il giardino cambia volto. E oltre che con gli occhi andrebbe visitato ascoltando i cinguettii delle numerose specie che lo popolano e con il naso attivato per cogliere gli odori inebrianti che la meravigliosa oasi emana.

Giardini di Ninfa | Ph. P. Russo/IT 24

Passeggiando tra gli oltre otto ettari non si può che rimanere strabiliati. Un tono di verde mai accanto all’altro; un continuo mix perfetto tra storia e botanica, dove nessun elemento prevale sull’altro. Specie botaniche di provenienza diverse che riescono a convivere anche se non autoctone. Piante indiane accanto a piante europee. Aceri giapponesi accanto a betulle e poco più lontano un banano, ma tutte convivono perfettamente. Un disordine controllato.

L’ordine è dato da un progetto che sottende il giardino, pur sembrando che ogni specie cresca libera. Appare davvero che il parco sia lasciato alle piante stesse e alla capacità di fare il loro corso, di vivere in armonia con altre specie, di abbellirsi. Impossibile segnalarle tutte, ma un cedro del nord Africa, vicino ai giochi d’acqua, una magnolia di 70 anni proveniente dall’Himalaya e un platano di 50 metri colpiscono la vista, come le splendide fioriture dei bellissimi tulipani e una grande varietà di rose rampicanti.

Il tutto è inserito tra le antiche rovine di Ninfa, insediamento di epoca romana, che impreziosiscono il paesaggio e lo rendono unico al mondo; in alcuni punti specchiandosi nei laghetti creano un’atmosfera surreale ed indefinibile.

L’Abbazia di Valvisciolo ed il passaggio dei Cavalieri Templari

Di straordinaria suggestione è l’Abbazia di Valvisciolo posta su un poggiolo ai piedi del Monte Corvino e dedicata a Santo Stefano.

Chiostro Abbazia di Valviscolo | Ph. P. Russo/ IT 24

La tradizione vuole che il primo insediamento monastico in questa zona avvenisse ad opera dei monaci basiliani di San Nilo. Sempre secondo la tradizione, il monastero fu abitato dai Cavalieri Templari che vi rimasero fino alla soppressione del loro ordine ai primi del XIV secolo. L’intero complesso posto in un’oasi di pace e tranquillità, ospita la Chiesa, la Sala Capitolare, il Refettorio e il Chiostro con un giardino vivacemente colorato. È presente anche un punto vendita dei prodotti monastici, dove si potranno acquistare rosoli, miele e prodotti a base di erbe. Dalla bellissima balconata si domina con lo sguardo l’agro pontino fino al mare.

Cosa visitare nei dintorni

Per completare il week-end da non perdere le spettacolari rovine megalitiche di Norba (accesso gratuito, senza servizio guida). La sua visita è di particolare interesse per la monumentalità del poderoso circuito delle mura in opera poligonale e la suggestione delle bellezze naturalistiche.

Poco distante dal sito archeologico si trova il borgo di Norma posto su una maestosa rupe.

Uno dei centri collinari interessanti e ricchi di storia è Cori, adagiata sui Monti Lepini. Interessante è il Tempio di Ercole e Piazza Monte Pio da cui ammirare il panorama sulla Pianura Pontina che allarga lo sguardo fino al litorale e poi girovagare per il piccolo centro storico.

Particolare della bottega del maestro luitaio Marco Castegini | Ph. P. Russo/IT24

E, infine, il paese medievale di Bassiano anch’esso legato alle storie sui templari. Qui, nella sala capitolare dell’antica Chiesa di Santa Maria, lungo le mura storiche del paese, si trova la bottega del maestro luitaio Marco Castegini. Ci siamo affacciati e lo abbiamo visto intento a restaurare un mandolino dei primi del ‘900. Un antico mestiere che viene svolto con passione e meticolosità accompagnato dalle note di Vivaldi. Dentro la bottega si rivive il fascino di un’atmosfera unica: il profumo delle vernici naturali, i legni esposti per la stagionatura, i grandi e piccoli attrezzi dell’artigiano.

Info Utili

Vicino a Sermoneta, per concederci una pausa lontana dal caos, immersi nel verde della campagna, un’esperienza gradevole sia per il pernottamento con ricca colazione con prodotti rigorosamente bio che per la cena si ha all’agriturismo La valle dell’usignolo.

Le camere sono semplici, ma dotate di tutti comfort. La cena propone prodotti locali anche senza glutine. Gusti assortiti in modo sapiente. Interessante anche il punto vendita per portare a casa tutte le delizie servite a tavola.

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