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Verso il Governo, Manicomio e Casino Italia offrono il peggio della politica di Palazzo

Verso il Governo, Manicomio e Casino Italia offrono il peggio della politica di Palazzo

30 Maggio 2018 0 Di Marino Marquardt

A ben guardare i fatti della giornata politica verrebbe da pensare che il Governo che non c’è abbia cancellato con un sol colpo la Legge 180 e la Legge Merlin. E verrebbe da pensare che il Manicomio Italia e il Casino tricolore siano in piena attività.

Governo, una giornata di ordinaria ammuina

Non a caso – tra le scoordinate capriole, le approssimative piroette con tonfi finali e le scelte autolesionistiche all’ombra di Palazzi e Poltrone sempre più tellurici e sempre più instabili e precarie –  c’era stato chi aveva ricordato che l’Italia è il Paese della 180, la legge caldeggiata dal Professor Franco Basaglia che cancellò i manicomi ma non i pazzi.

Facezie a commento di una ennesima giornata inutile, facezie a suggello di una ennesima giornata chiusa a favore di chi gioca a prender tempo. Facezie e nulla più in assenza di fatti concreti e in presenza del vuoto intellettuale, progettuale e politico di Leaders in cerca d’Autore. Un’altra giornata di ordinaria ammuina, insomma.

Pazzi a piede libero, dunque, nell’immenso Manicomio a forma di Stivale. E tra costoro, affollano la scena i dementi col pallino della politica, i folli con la fissa dello statista, i megalomani che non si identificano più con Napoleone ma preferiscono paragonarsi a qualcuno dei  Padri della Prima Repubblica.

Roba da matti, roba da beneficiati della 180, insomma.

Roba da matti come appunto appaiono le vicende e i protagonisti del film della politica che senza soluzione di continuità è in produzione dal 4 marzo.

Roba da matti che quotidianamente viene riproposta all’opinione pubblica da Primi Attori, Registi, Comprimari e Comparse della telenovela che ha i teatri di posa al Quirinale, a Palazzo Chigi e a Montecitorio.

Detto ciò, le ultime da Manicomio Italia riferiscono i fatti salienti del giorno…

Via vai come in un albergo a ore

Dopo il caffè al Quirinale consumato nella prima mattinata da Carlo Cottarelli in compagnia del Capo dello Stato Sergio Mattarella, dal primo pomeriggio al Colle era atteso il ritorno del premier incaricato. Colpo di scena, invece di Cottarelli arriva il Capo Cinquestelle Luigi Di Maio. Ancora una volta rivoluzionato il calendario della giornata.

Con l’estemporaneo via vai, il Quirinale perde l’immagine della sacralità.

Gente che va, gente che viene, gente che si squaglia, trolley e zainetti che sfilano sotto il sole…

Va via Di Maio, si libera la stanza, e arriva Cottarelli. I tempi degli incontri informali sono da albergo ad ore. Il tutto mentre i Corazzieri si rilassano al bar. Cala il sipario tra gli ormai protocollari silenzi del Colle. Un’altra giornata vuota all’insegna di banali polemiche, di infantili insulti e di grande miseria intellettuale….

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