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Vertice Nato: gli Stati Uniti tornano e attaccano la Cina

Vertice Nato: gli Stati Uniti tornano e attaccano la Cina

15 Giugno 2021 0 Di Rebecca Gnignati

Al vertice NATO, il presidente Biden torna a far sentire chiaramente la voce degli Stati Uniti, a scapito della Cina.

Ritorno degli USA da protagonisti al vertice Nato, tenutosi ieri a Bruxelles : BidenVogliamo che tutti i Paesi europei sappiano che gli Stati Uniti ci sono” , Draghi gli fa eco “il vertice Nato segue la linea del G7 nel riaffermare l’impegno degli Stati Uniti verso le loro alleanze storiche, indebolite dall’amministrazione precedente“.

Il ritorno all’azione degli USA si traduce in una forte influenza sulle prese di posizione dell’Alleanza Transatlantica, che nel comunicato di ieri ha riaffermato le proprie priorità e le sfide per la sicurezza che la attendono, tra le quali appare Pechino.

Al vertice Nato si parla di nuovi e vecchi rischi: Russia, terrorismo, Cina

Tradizionale primo posto tra le sfide va alla minaccia russa“, le cui “azioni aggressive” vengono menzionate ancora prima del “terrorismo in tutte le sue forme“. Nella stessa categoria, terzo posto ad una Cina, quasi inedita nei documenti ufficiali NATO, e definita per la prima volta esclusivamente in termini negativi.

Infatti, se nella Dichiarazione di Londra del 2019, la crescente potenza della Cina era menzionata una volta sola e solamente nel sesto paragrafo del documento, come un segnale “di opportunità e di possibili sfide“, nel comunicato di ieri Pechino viene evocata ben dieci volte: la prima a due righe di distanza da Russia e terrorismo.

“Le politiche internazionali e la crescente influenza di Pechino possono presentare delle sfide che dobbiamo affrontare insieme come un’Alleanza“, si legge nel documento firmato ieri a Bruxelles, che sembra essere redatto sotto dettatura degli Stati Uniti, con il sostegno del Regno Unito.

Boris Johnson (Primo Ministro del Regno Unito,) e Joe Biden (Presidente degli USA) al vertice Nato del 14 maggio 2021 a Bruxelles.

Biden spinge l’Europa alla condanna della Cina, ma Merkel e Macron temporeggiano

Per gli Stati Uniti, che sono impegnati ormai da anni in una guerra commerciale con la Cina, la minaccia rappresentata da quest’ultima é molto più sentita che nei Paesi Europei, tradizionalmente più cauti a condannare le azioni di Pechino, persino nel campo dei diritti umani di cui l’UE si dipinge come massima difenditrice.

Eppure, questa volta gli europei hanno seguito la rinvigorita linea statunitense, segnalando un cambio di marcia nella politica NATO che potrebbe in un secondo momento tradursi in un cambio nella politica estera dell”Unione Europea, dato il numero tutt’altro che irrisorio di nazioni che fanno parte di entrambe le organizzazioni.

Ma iI presidente francese Macron resta equilibrato: ‘Il rapporto con la Cina va oltre la questione militare. La Cina è una grande potenza con la quale noi lavoriamo su questioni globali, per esempio il clima“, mentre gli fa eco la cancelliera tedesca Angela Merkeldobbiamo trovare un equilibrio“.

Le incertezze tutte europee che si sono viste al G7, persistono, seppur facendo meno resistenza ai desideri del presidente USA, che in contesto NATO ha sicuramente più argomenti su cui fare leva.

Gli altri punti cardine del summit: Articolo 5, budget difesa, Russia e Afghanistan

Dopo aver affermato la “sacralità” dell’Articolo 5 del trattato della NATO, il quale recita “un attacco contro uno è un attacco contro tutti”,  Biden ha segnalato l’importanza di ampliare il concetto di attacco, al fine di includere i cyber attacchi e le minacce ai satelliti.

Sulle stesse linee sarà rivisto il “Strategic Concept” del 2010, appunto per tenere conto delle nuove sfide digitali e spaziali. In un altro passo verso i membri europei, Biden ha accordato un ritardo fino al 2024 nell’impegno di ogni Stato Membro di consacrare il 2% del proprio bilancio alla difesa, obbiettivo che ha invece definito i rapporti con la NATO delle amministrazioni precedenti, compresa quella di Obama.

Sulla Russia, invece, Biden resta fermo e, bensì si dica pronto a parlare di cooperazione con il presidente russo Putin domani a Ginevra, condanna il persistente affronto ai patti della Russia e le sue azioni in Ucraina.

Sulla dossier afgano, anche se la NATO, su decisione americana, ha annunciato il ritiro delle truppe sul campo, l’Alleanza si dichiara pronta a sostenere il governo di Kabul, tramite lo stanziamento di fondi, il continuo addestramento delle truppe afgane e la protezione dell’aeroporto.

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