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#WeekendEsteri: a Cop26 protestano in 100 mila, l’attacco in Germania, sopravvissuto ad un attentato il premier iracheno

#WeekendEsteri: a Cop26 protestano in 100 mila, l’attacco in Germania, sopravvissuto ad un attentato il premier iracheno

07 Novembre 2021 0 Di Rebecca Gnignati

Nuovo format esteri di IN24: durante il weekend vi spieghiamo le 3 notizie indispensabili a livello internazionale della settimana passata e vi anticipiamo i 3 avvenimenti della settimana prossima da non perdere. #WeekendEsteri

1. 100 mila protestano a Glasgow durante il COP26

A Glasgow, dove si sta svolgendo la COP26, in oltre 100 mila sono scesi in strada per protestare contro l’inefficienza dei leader mondiali nel combattere il cambiamento climatico. In molte altre città britanniche e mondiali si sono svolte delle manifestazioni parallele, l’obbiettivo è comune: mettere pressione ai partecipanti di COP26 per spingerli a giungere a delle decisioni drastiche per bloccare e possibilmente invertire il riscaldamento globale. 21 scienziati sono stati arrestati durante le proteste di Glasgow; si erano incatenati tra loro bloccando un ponte della città.

2. Attacco su un treno in Germania: tre feriti

La polizia tedesca ha arrestato un 27enne siriano accusato di aver ferito tre persone in un’aggressione col coltello su un treno in Baviera. L’attacco, avvenuto ieri mentre il treno viaggiava tra Norimberga e Ratisbona, sembra essere senza movente. I feriti non sembrano essere in pericolo di vita ma centinaia di passeggeri sono stati fatti evacuare dal treno, fermatosi d’emergenza nella stazione di Seubersdorf, dove il rifugiato  27enne é stato arrestato.

3. Il premier iracheno scampa ad un attentato

Mustafa al-Kadhimi, il primo ministro dell’Iraq, ha confermato di stare bene a seguito di un tentativo di omicidio. Un drone armato ha infatti bombardato l’abitazione del premier, all’interno della “zona verde” di alta sicurezza a Baghdad, aerea dove sono ubicate molte ambasciate. L’attentato, che non è ancora stato rivendicato, ha inizialmente coinvolto tre droni, di cui due sono stati abbattuti prima di poter entrare in azione. Il governo iracheno ha comunicato che 6 addetti alla sicurezza del leader sono rimasti feriti durante l’attacco, che è stato condannato sia dal governo americano che da quello iraniano. Il premier ha intimato ai suoi concittadini di mantenere la calma.

Gli eventi della settimana in arrivo:

1. Il Parlamento EU delibera sul divieto all’aborto in Polonia

In occasione del primo anniversario del divieto “di fatto” all’aborto in Polonia, i membri del Parlamento europeo voteranno una risoluzione sulla decisione controversa del Tribunale Costituzionale polacca. La decisione, entrata in vigore a partire da Gennaio 2021, limita il diritto all’aborto ai casi che coinvolgono episodi di stupro o incesto, oppure nei casi in cui la gravidanza rappresenta un pericolo per la vita della madre. La discussione sarà introdotta dal Ministro degli Affari Esteri sloveno, Anže Logar, e dalla Commissaria Europea per l’Uguaglianza, Helena Dalli.

2. Elezioni doppie in Bulgaria

Il 14 novembre in Bulgaria si terranno le elezioni parlamentari e presidenziali. Il capo di Stato, Rumen Radev, in carica dal 2017, ha annunciato che si ricandiderà per un nuovo mandato quinquennale, mentre i cittadini bulgari si recheranno alle urne per eleggere il parlamento per la terza volta quest’anno. Le elezioni svoltesi in aprile e luglio non sono infatti riuscite a produrre una maggioranza stabile. A Brussels l’attenzione per le elezioni è alta, dato che la fine della crisi politica bulgara potrebbe riaprire il dibattito sull’ampliamento dell’Unione Europea; fino a questo momento Sofia ha sempre scoraggiato l’entrata nel blocco della Macedonia del Nord, sulla base di alcune dispute storiche e linguistiche.

3. In Argentina si vota per le legislative

Domenica si vota anche in Argentina, dove i nuovi occupanti 124 dei 257 seggi della Camera dei Deputati e 24 dei 72 seggi del Senato saranno decisi da un elettorato di oltre 34 milioni di persone. Le primarie delle legislative, svoltesi il 12 settembre scorso, hanno portato qualche sorpresa: la coalizione del presidente in carica Alberto Fernandez, “Il Fronte di Tutti” sembra sarà tagliata fuori a partire da lunedì prossimo, avendo totalizzato il 27% dei voti, contro il 47% dell’alleanza all’opposizione, “Insieme per il cambiamento”.  Il successo dell’opposizione, che controlla la Camera, é stato ulteriormente confermato dal risultato nella regione di Buenos Aires, la più popolosa del Paese, dove “Insieme per il cambiamento” ha vinto con un margine del 4% di voti. Il successo dovrebbe essere confermato dal voto di domenica, considerato un referendum informale sull’operato del presidente prima delle presidenziali del 2023.

 

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