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#WeekendEsteri: L’addio della Merkel, il Papa a Lesbo, la comunità internazionale condanna i talebani

#WeekendEsteri: L’addio della Merkel, il Papa a Lesbo, la comunità internazionale condanna i talebani

05 Dicembre 2021 0 Di Rebecca Gnignati

Nuovo format esteri di IN24: durante il weekend vi spieghiamo le 3 notizie indispensabili a livello internazionale della settimana passata e vi anticipiamo i 3 avvenimenti della settimana prossima da non perdere. #WeekendEsteri

1.L’ultimo messaggio della Merkel: attenti al Covid

Ieri, nell’ultimo video messaggio alla nazione in qualità di Cancelliera in carica, Angela Merkel ha voluto mettere in guardia ancora una volta la Germania contro la pandemia. “Attenti al virus infido” ha detto la cancelliera uscente,  “Siamo nel pieno della quarta ondata della pandemia che è molto seria”. Nessun sentimentalismo nell’ultimo discorso ai tedeschi, ma la forte concretezza che ha caratterizzato tutti i suoi sedici anni alla guida del Paese. “Drammatica” ha chiamato la situazione dei contagi in alcune parti della Repubblica Federale, con terapie intensive “sovraffollate” e un numero altissimo di morti. “Ogni dose di vaccino conta e ci aiuterà a lasciarci alle spalle questa pandemia” ha concluso Merkel.

2. Il Papa a Lesbo: “Fermiamo questo naufragio di civiltà”

Durante la seconda visita nell’isola greca di Lesbo, punto di passaggio di una delle rotte migratorie principali verso l’Unione Europea, il Papa ha condannato duramente il trattamento dei migranti in Europa. “Il Mediterraneo sta diventando un freddo cimitero senza lapidi” ha detto il pontefice, esortando i leader europei a non lasciare che questo ‘mare dei ricordi’ si trasformi nel ‘mare della dimenticanza'”. Francesco ha continuato dicendo che “In Europa vi sono ancora persone che trattano il problema come se non li riguardasse – è tragico”. “La storia ci insegna che il nazionalismo e l’egoismo portano a conseguenze disastrose”. Il pontefice ha concluso affermando che “È facile influenzare l’opinione pubblica infilando la paura dell’altro, ma bisogna andare a combatte le cause remote del problema, non la povera gente che ne paga le conseguenze e viene usata per propaganda politica”.

3. Comunicato USA: i Talebani rispettino l’amnistia

Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha rilasciato un comunicato, co-firmato dall’UE, oltre all’Australia, il Canada, il Giappone, la Nuova Zelanda, la Macedonia del Nord, la Svizzera, l’Ucraina e il Regno Unito, esortando il regime talebano in Afghanistan a rispettare l’amnistii promessa ai rappresentanti del precedente governo e delle forze di sicurezza. Nel comunicato, le nazioni firmatarie si sono dette “profondamente preoccupate dalle notizie di sparizioni e uccisioni di membri delle forze di sicurezza afgane”. Il comunicato inoltre sottolinea il fatto che le azioni in questione, se provate, costituirebbero dei “gravi abusi di diritti umani” e “contraddirebbero l’amnistia annunciata dai Talebani stessi”. “Continueremo a giudicare i Talebani basandoci sulle loro azioni” conclude il documento, esortando il regime di Kabul a  investigare i casi in question in maniera trasparente. Secondo un report pubblicato dall’Ong Human Rights Watch, 100 sarebbero gli ex rappresentanti del governo afgano ad essere stati uccisi o rapiti dai Talebani, mentre 47 sarebbero gli ex agenti delle forze di sicurezza assassinati.

Gli eventi della settimana in arrivo:

1. Martedì video summit Putin-Biden sull’Ucraina

La Casa Bianca ha annunciato che il presidente americano Joe Biden e quello russo Vladimir Putin parleranno in video chiamata martedì. La causa del summit è la sempre più tesa situazione del dossier ucraino. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha recentemente affermato che gli Stati Uniti hanno prove che la Russia stia pianificando un attacco su larga scala contro l’Ucraina, seppure Putin sembri non avere preso una decisione risolutiva in proposito.

2. Martedì e mercoledì il parlamento britannico discuterà la controversa legge sulla nazionalità e i confini

I membri della Camera dei Comuni discuteranno in settimana l’anticipatissima “nationality and borders bill” voluta dal ministro dell’interno, la conservatrice Priti Patel. Se la proposta di legge entrasse in vigore diminuirebbe fortemente la protezione dei rifugiati, oltre a dare il via alla progettazione di centre di ricezione su larga scala. La proposta include anche una clausola che permetterebbe di accogliere i richiedenti asilo all’estero mentre le loro richieste vengono considerate.

3. Mercoledì passaggio di consegne in Germania: esce la Merkel, entra Scholz

Il nuovo governo tedesco verrà inaugurato mercoledì, mettendo fine ai sedici anni di Angela Merkel al potere. Dopo il voto dei membri dei partiti della coalizione entrante, il social-democratico Scholz diventerà la nuova guida del governo. La coalizione che andrà a dirigere è stata soprannominata “semaforo”, sulla base dei colori del tre partiti che la compongono: il rosso dei Social Democratici, il giallo dei Democratici Liberi e i Verdi.

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