Contenuto Pubblicitario
Lightning Network parte terza, collegamenti tra intermediari

Lightning Network parte terza, collegamenti tra intermediari

03 Agosto 2018 0 Di Mattia Mancin

Nel corso della scorsa puntata su Lightning Network abbiamo visto in sostanza come funzionano l’apertura, l’aggiornamento e la chiusura di un canale LN.

Collegare tra di loro due utenti tramite un solo canale è solo l’inizio, la base del Lightning Network. In realtà è possibile collegare utenti diversi utilizzando molti intermediari e quindi molti canali. Ovviamente ci deve essere una sorta di collegamento tra i due utenti (iniziale e finale) che desiderano scambiarsi del denaro. Con i prossimi due esempi vediamo di capire nel dettaglio come avviene questo collegamento, dapprima con un solo intermediario e in seguito con 3 intermediari che, come potremo vedere, riceveranno anche una ricompensa per il loro, per così dire, “servizio reso”.

Il collegamento di due intermediari

Torniamo all’esempio del giornalaio dell’articolo di 7 giorni fa, dal quale io ho ancora un conto aperto, e supponiamo che, dallo stesso giornalaio, si reca a comprare il giornale il mio amico Marco, al quale io devo 5 euro. Io però non posso dare i 5 euro a Marco direttamente tramite un canale tra me e lui, in quanto abbiamo degli orari incompatibili e non riusciamo a trovarci nello stesso luogo allo stesso tempo. Che faccio? Chiedo aiuto al nostro comune amico giornalaio, cosicché mi reco da lui e gli chiedo una cortesia: aggiungimi 5 euro di debito (dal mio conto) e, non appena Marco viene a comprarsi il giornale, glieli accrediti a lui. In questo modo io ho pagato Marco, usando LN, indirettamente, utilizzando una terza persona (il giornalaio). L’esempio appena riportato è tra 2 persone usando una terza da intermediario, ma di intermediari ce ne possono essere anche più di uno, molti più di uno… Si crea una sorta di “bilanciamento” tra i vari canali a fronte di un flusso di interscambio di valore tra gli stessi. La caratteristica fondamentale che permette di connettere fra loro diversi canali, viene chiamata con l’acronimo HTLC (Hashed Timelocked Contract) che, tradotto letteralmente, indica dei contratti con delle caratteristiche che sono legate al tempo.

Vediamo di capire come funzionano questi “passaggi di cambi di bilanciamento tra canali” che permettono al tempo stesso di riuscire a far guadagnare “qualcosina” (ad esempio 1 milli-bitcoin), a tutti coloro che “aiutano” questi bilanciamenti tra canali.

Il collegamento tra più intermediari

Aiutiamoci ancora una volta con un semplice esempio, supponiamo che Alice debba pagare ad Eric 1 Bitcoin, per ricevere questo bitcoin Eric genera una sorta di parola d’ordine, un segreto che Alice però non conosce. Tra Alice ed Eric esiste una sorta di collegamento indiretto come qui sotto riportato, che passa attraverso il collegamento con altre 3 persone:

Alice <–> Bob <–> Carol <–> Diana <–> Eric

Per capire meglio il tipo di collegamento che sussiste tra i vari attori, possiamo dire che, la doppia freccia tra Bob e Carol ad esempio, rappresenta il fatto che tra loro due esiste un canale con possibilità di scambio di valore sia mono che bidirezionale, e così anche tra Diana ed Eric, e così via, ma solo però tra chi si trova a destra ed a sinistra della doppia freccia, quindi ad esempio tra Alice e Bob (o tra Bob e Alice) come tra Carol e Diana (o tra Diana e Carol), ma non per esempio tra Bob e Diana. È bene precisare che, Il flusso di transizione di dati (pagamento e/o informazione) tra due persone collegate può avvenire sia in un senso (monodirezionale), sia in entrambi i sensi (bidirezionale). Nell’esempio qui esposto, la doppia freccia sta ad indicare un passaggio di denaro da Alice ad Eric, attraverso Bob, Carol e Diana (1 bitcoin), e di un’informazione in senso opposto tra Eric ed Alice, attraverso Diana, Carol e Bob (la parola d’ordine, il segreto).

Le singole fasi

1° fase: Eric genera una parola d’ordine e la trasmette ad Alice in modo crittografato, in modo cioè che Alice non sia in grado di decifrarla, a meno che qualcuno (in questo caso Bob le trasmettesse la parola d’ordine esatta);

2° fase: Alice interpella Bob e gli dice che deve pagare Eric 1 bitcoin, e che è disposta a dargli non 1 bitcoin, bensì 1,003 bitcoin a patto che lui le dica la parola d’ordine di Eric;

3° fase: Bob purtroppo non conosce la parola d’ordine di Eric, ma forse conosce qualcuno che la sa, allora interpella Carol e le dice che, se lei gli confida la parola d’ordine di Eric, è disposto a darle 1,002 bitcoin (si tiene cioè per sé 0,001 bitcoin);

4° fase: Purtroppo neppure Carol conosce la parola d’ordine di Eric, ma anche lei forse conosce qualcuno che la sa. A questo punto interpella Diana e le dice che, se lei le confida la parola d’ordine di Eric, è disposta a darle 1,001 bitcoin (anche lei si tiene 0,001 bitcoin per sé).

5° fase: Carol conosce Eric, lo interpella e gli dice che, se lui le fornisce la parola d’ordine, lei è disposta a darle 1 bitcoin (anche lei si tiene 0,001 bitcoin per sé).

6° fase: Ovviamente Eric accetta il bitcoin in cambio della parola d’ordine e tutte le fasi vengono percorse al contrario ed il tutto si completa quando la parola d’ordine raggiunge Alice.

Questo appena fornito è un modo molto semplificato di spiegare ciò che in realtà avviene automaticamente e, come di consueto a livello software.

La cosa importante che si evince da questa semplice spiegazione è che gli intermediari che veicolano sia il flusso di denaro da Alice verso Eric, che la parola d’ordine da Eric verso Alice, ne traggono un guadagno.

Ricordiamo che, l’unità di misura utilizzata nella rete LN è il milli-satoshi, ovvero un millesimo di centomilionesimo di bitcoin, quindi capiamo bene come si possono gestire anche i nano-pagamenti, oltre che i micro-pagamenti.

Ma quali sono i limiti attuali di LN?

Il maggiore limite attuale (e sottolineiamo attuale) di questa tecnologia è che, LN è online. Ricordate quando in uno dei primi articoli abbiamo spiegato cos’è un paper Wallet? In sostanza posso “mettere dei bitcoin in un pezzo di carta” con la possibilità di poterli recuperare in futuro anche dopo qualche giorno, mese o anno, a patto di possedere questo pezzo di carta dove è scritta la chiave private del wallet. Con Lightning Network invece questo non è possibile: cioè non risulta possibile effettuare un pagamento verso un’altra persona se questa non si trova nello stesso istante connessa ad internet, cioè entrambe le parti coinvolte devono essere online.

Al giorno d’oggi la maggior parte di coloro che usano bitcoin, ne conoscono quasi esclusivamente l’aspetto speculativo, grazie (o a causa) dell’elevata volatilità della moneta stessa e quindi tendono a conservarli. Dopo questa lettura potremo essere portati a pensare che i bitcoin che abbiamo sui canali siano per così dire “bloccati”…

Col tempo, però, quando questa nuova tecnologia diventerà virale, capiremo che i bitcoin che abbiamo nei nostri wallet saranno quelli effettivamente bloccati, mentre quelli che avremo sui “canali di LN” saranno quelli effettivamente disponibili, un po’ come i soldi liquidi che abbiamo in tasca tutti giorni, solo che, invece di portarceli dietro, li abbiamo disponibili sui vari canali con cui siamo interconnessi per comprarci tutto quello che ci pare e piace.

Per oggi è tutto, ma, prima di lasciarvi, come promesso vi introduco la persona che intervisterò “a distanza” la prossima settimana, senza l’aiuto della quale non avrei mai potuto scrivere (seppure con molta fatica) questi tre articoli introduttivi su questa nuova tecnologia.

Marco Amadori nasce nel maggio del 1976 a Rovereto (TN). Appassionato di tecnologia fin da bambino, nel 1995 si diploma come Perito Capotecnico alle I.T.I.S. G. Marconi a Rovereto e prosegue gli studi presso la facoltà di Ingegneria Informatica dell’Università di Padova. Nel 2011 inizia a lavorare come tecnologo e ricercatore presso la Fondazione Bruno Kessler (FBK). Nel 2012, scopre il White Paper di Satoshi Nakamoto: Bitcoin diventa così oggetto di studio e passione fino al 2014 quando pubblica il proprio lavoro e decide di dedicarsi completamente alla rivoluzione decentralizzata. Nel 2016 insieme ad un team di sviluppatori, ricercatori, docenti ed appassionati, fonda inbitcoin la start up che si occupa dello sviluppo di prodotti e servizi per l’uso della tecnologia Bitcoin. Ad oggi Marco Amadori, imprenditore e tecnoforo, entusiasta del Free Software e della Tecnologia Bitcoin, ha contribuito a rendere il Trentino la “Bitcoin Valley”, il posto d’Europa dove è possibile sperimentare scampoli di libertà finanziaria digitale. Attivo sulla frontiera della ricerca delle Lightning Networks con inbitcoin e pioniere del bitcoin “da strada” con Comproeuro, collabora con la nascente e cofondata Bcademy, una all-star league della formazione specifica sulle Tecnologie Bitcoin.

Quindi restate connesse che la prossima settimana Marco Amadori ci svelerà le prospettive future in serbo a questa nuova tecnologia chiamata Lightning Network.

Vi ricordo inoltre che, per partecipare attivamente alle attività di mining del bitcoin, è possibile iscriversi gratuitamente al mio gruppo di miners, a questo link.

 Coloro invece che volessero avere una prima consulenza generale e gratuita, possono iscriversi gratuitamente al mio gruppo meetup di Padova al seguente link.

 

Contenuto Pubblicitario
Banner Istituzionale Italpress 666x82