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A Meloni e Conte la palma dei vincitori. Salvini e Di Maio maglie nere. Letta galleggia in attesa del rogo

A Meloni e Conte la palma dei vincitori. Salvini e Di Maio maglie nere. Letta galleggia in attesa del rogo

24 Settembre 2022 1 Di Marino Marquardt

Scrivendo Sopra le Righe in segno di esclisiva appartenenza ai Propri Pensieri Sgarrupati

Domani notte . non c’è dubbio – le urne confermeranno l’ormai scontato successo personale della Leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Ma – nonostante la prevedibile larga affermazione della Aspirante Premier – la Governabilità o l’Ingovernabilità del Paese – salvo il ricorso a Larghe Intese – saranno decise dalle dimensioni degli annunciati insuccessi di Lega e Forza Italia – Alleati della Vincitrice – e dai numeri della Performance del M5s nel campo degli Sconfitti.

Detto in altri termini non sarà la Vincitrice della tornata elettorale a dettare le condizioni per la formazione del Prossimo Governo, saranno piuttosto gli Sconfitti del Centrodestra e i Vincitori tra i Perdenti a stabilire la praticabilità delle Ipotesi di Governo che scaturiranno dal verdetto delle Urne.

Alla vigilia del Voto si delinea pertanto un Quadro Istituzionale improntato all’incertezza. E ciò in barba all’ormai sicuro successo della Presidente di Fratelli d’Italia.

E’ uno Scenario Istituzionale la cui incertezza è rafforzata – sul versante opposto – dall’annunciata ottima performance del M5s e dalla prevedibile tenuta del Pd di Enrico Letta.

Al Nebuloso Panorama Istituzionale fanno da contraltare le nitide indicazioni registrate dal Termometro Elettorale in questi ultimi giorni.

A Giorgia Meloni e a Giuseppe Conte andrà la Palma dei Vincitori; a Enrico Letta sarà lanciato il salvagente dagli irriducibili progressisti da salotto per consentirne il galleggiamento prima dell’andata al rogo in allestimento al Nazareno; a Matteo Salvini sarà assegnata la maglia nera per lo sprofondo in cui ha fatto precipitare la Lega; a Carlo Calenda il Mongolino d’Oro accompagnato dall’esecrazione per aver agevolato la sopravvivenza in Parlamento di Matteo Renzi nei giorni in cui il Paese sperava di esserselo tolto dagli zebedei; a Silvio Berlusconi – anche in seguito alle deliranti recenti dichiarazioni sull’Ucraina – sarà offerto un soggiorno gratis a Villa Arzilla. Figurerà infine tra i non classificati Luigi Di Maio.

Detto ciò, la vera sorpresa dell’ultimo scorcio di campagna elettorale si tradurrà nelle Urne con l’incredibile recupero in popolarità e consensi di Giuseppe Conte.

Senza Beppe Grillo, senza Di Maio e senza Alessandro Di Battista, vale a dire senza le Star del vecchio M5s, l’Avvocato del Popolo ha fatto tutto da solo.

Il Capo Politico dei Cinquestelle non ha fatto sentire l’assenza dalla Campagna Elettorale del Comico Genovese, Fondatore, Garante e ultimamente – in quanto “Consulente” – Fruitore di Benefit da 300mila euro annui.

Defilato anche nell’ultimo giorno di Campagna Elettorale, sono in molti ora a sperare che Grillo tolga definitivamente il disturbo.

Alla luce del rilancio del Movimento – avvenuto non a caso in concomitanza con l’allontanamento dei Vecchi Vip – viene ora da dar ragione al ridimensionato Ministro degli Esteri con la valigia. Non sbagliava e non sbaglia Di Maio quando parla del M5s come “Partito di Conte”. Usava questa locuzione in senso riduttivo e dispregiativo l’ex Ragazzo di Pomigliano. Evidentemente non ne immaginava gli sviluppi…

Invece è proprio vero, il nuovo M5s è il Partito di Conte. Si attendono smentite…

“Sopra le Righe” è uno spazio che offre a chi scrive il privilegio di potersi esprimere in prima persona su fatti non necessariamente legati alla quotidianità. Uno spazio eretico in cui le opinioni del sottoscritto talvolta non appariranno coerenti con la linea editoriale. Voltaire docet…

Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola gratificata dalla maiuscola. La maiuscola – insomma – funge da sottolineatura. Chiedo venia a Quelli della Crusca… My Way, a Modo mio, insomma. Come cantava Frank Sinatra…

24/09/2022 h.10.30

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